LA CALMA E LA FIDUCIA

 Felicissima sera. Tutto in una notte, il cielo stellato sopra di loro, la legge morale in loro. Il riscatto degli azzurri dopo la vergognosa ed indecente prestazione di Palermo. Perdonati dopo una prestazione che un arbitro poteva rovinare per palese annebbiamento e stato confusionario. Ci ha pensato Vieri a disorientarlo: pensava si trovasse a San Siro. E invece era al San Paolo. Vieri, Vieri. Musica per le orecchie dei tifosi del Napoli, sinfonia azzurra che corre ad allietare quei 30 mila che, ahi ahi, sarebbero potuti essere il doppio se le calcolatrici funzionassero a Soccavo. Oltre le querelle matematiche, un Napoli ritrovato. Uno stadio ritrovato. Al di là di tutto, un entusiasmo ritrovato. E, attenzione, un tecnico. Finalmente un allenatore. Il ritiro di Paestum (non di Tunisi, ma di Paestum...) è servito, un Napoli finalmente non schiavo della paura di chissaché e di chissacosa. Messaggio per destinatario consapevole. Si aggiusta di colpo la situazione degli azzurri, che fanno il primo passo: escono dalla zona C e lo fanno meritatamente. Era una partita da vincere a tutti i costi. Un inopinato pareggio chissà cosa avrebbe provocato. Impensabile, orsù. Eccolo il Napoli che tutti vogliono vedere. E l'atmosfera di entusiasmo, pure. Ma l'istinto va tenuto a freno. In fondo è arrivata la prima vittoria in casa, ce ne saranno altre. Eccola la fiducia in Simoni, la si ha e si pende - a ragione - dalle labbra di un uomo che ha cinquant'anni di calcio alle spalle. Cerchiamo, adesso, di non affogare però nell'autolesionismo. Sarebbe bello fare un patto per Napoli e per il Napoli: in questi tre giorni che separano la squadra dall'ostico (eufemismo) match contro l'imbattuta capolista Atalanta, non si parli al solito di serie A. Perché quanto fatto oggi dal Napoli è positivo, ma non determinante. Bisogna dare continuità ai risultati, e il match di Bergamo lo vorremmo tutti che non sia interlocutorio. Si spera in un altro segnale del Napoli dalla lontana Lombardia. Se si comincia a parlare di A e questo segnale non verrà, si ripiomberà nello sconforto più nero. E allora, lasciamo tranquillo il Napoli e non carichiamo le pile oltremodo: Bergamo è una trasferta importante, non fondamentale. Può arrivare l'acuto come non può arrivare, in questo momento paradossalmente non ha importanza. L'importante, oggi, è aver ritrovato molti elementi. Aver ritrovato tecnico, squadra e pubblico. Un grande e saggio tecnico. "Datemi fiducia e lasciatemi lavorare". Chapeau, mister Gigi. Ecco. La fiducia, diamogliela a Simoni. Per quanto abbiamo visto e per quanto già sappiamo. Ma soprattutto lasciamolo lavorare. Il resto, possiamo stare tranquilli, verrà da sé.

 

 

Marco Santopaolo                                      20/11/2003

 

 

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