Giovedì
prossimo a Roma si
annunciano fulmini,
saette e diluvi
universali. Negli
uffici della
vituperata FIGC
voleranno parole
grosse. Fuori ci sarà
la solita ressa di
giornalisti, provati
dal caldo ma
stoicamente in
attesa che qualche
pezzo da novanta
esca per diffondere
un "verbo"
difettivo. Il
prossimo Consiglio
Federale sarà solo
una tappa
interlocutoria di un
percorso che porterà
a gravi scompensi
nel mondo pallonaro.
Il peggio - caos
indescrivibile - è
ormai inevitabile.
Il perché lo si
capisce anche da ciò
che dice e che fa
dire una Federazione
scandalosa,
indisponente e da
commissariare entro
la notte di San
Lorenzo. Le bugie,
le calunnie e le
torbide vicende di
cui si rendono
protagonisti i
vertici federali
sono sotto gli occhi
di tutti. La longa
manus di Franco
Carraro è sempre in
evidenza, tantopiù
che i suoi paggi
rappresentano
splendidamente il
loro cavaliere
macolato. L'avvocato
Gallavvotti, noto
legale FIGC in
conflitto si
educazione con altri
noti uomini di
legge, ha infatti
sottolineato come il
Napoli debba
rispettare le
regole. Ponendo
però un comma
all'editto del
banchiere-capotribù,
e cioè che se il
Napoli accettasse la
serie C si potrebbe
ovviare alle regole.
Stupendo,
spettacolare. Pescante,
Petrucci e Carraro
si dicono uniti nel
difendere
l'autonomia dello
sport. I tre
sono
intellettualmente
onesti, dice
chi, per
guardare oltre la
punta del proprio
naso, deve mettere
un robusto paio di
occhiali per miopia.
Quantomeno sono
compatti a difendere i
loro misfatti.
Lasciando scivolare
via i passaporti, le
provette, e
impuntandosi sul
Napoli in maniera
totalitaria, salvo
compromessi
unilaterali. Fresca
ebbrezza di inizio
secolo, vento del
passato che non ha
insegnato nulla a
chi di dovere. Venga
commissariata questa
Federazione, fateci
vedere quella stanza
dei poteri vuota, il
giorno dopo con
uomini giusti al
potere. Persone che
lavorino per il bene
del calcio da mane a
sera, e non fra un
CdA di Mediocredito
ed un'Assemblea dei
soci di Capitalia.
Grazie.