L'ALBA E' LONTANA

IL TRAMONTO VICINO

 

 

Nell'intricata vicenda Napoli, le colpe le hanno un po' tutti. Non nascondiamoci, ma questa società sta morendo da tempo. E' vittima di un cancro e non di un colpo di frusta. Buoni medici all'orizzonte non se ne sono visti. Solo qualche infermiere, non basterà a togliere questo Napoli dai guai. Probabilmente il Tribunale ha già sentenziato il fallimento ma non ha emesso la sentenza per evitare una rivolta popolare. Suscita però forti dubbi la formazione di un così forte fronte pro-Gaucci. Un consenso popolare che non trova un'adeguata giustificazione. Vero, Gaucci è l'unico che si è fatto avanti. Vero, Gaucci è l'unico che ha presentato un contatto. Ma Gaucci se il Napoli farà la C avrà anche sue responsabilità. Naldi si dimise il 22 giugno lasciando spazio a chi volesse proporsi per salvare la SSC indebitata e decrepita. Si fa avanti Lucianone che sposa appieno un progetto studiato dallo stimato professor Serao. "Fitto di ramo d'azienda". Suona bene. L'azienda sta per chiudere bottega, fittiamone un pezzo, impegniamoci a salvare una parte. Si sa che per rimettere in sesto la barca bisogna tirare fuori il sette di denari. Lo ha fatto Abramovich con il Chelsea, chiedere un po' nel mondo ora che squadra ha il magnate russo. Gaucci però ha messo in tavola un due di coppe. Nel senso che l'asso se l'è tenuto ben stretto. I professionisti gli hanno consigliato di calare qualche briscola, lui ha preferito tenersele strette, per meglio dire regalarle a qualcun altro ma non ai creditori. Ha invitato la stampa al suo castello insieme a politici e tifosi. Quel contratto di fitto non ha però soddisfatto i giudici della fallimentare, tant'è che il destino del Napoli sembra segnato. E, fatto difficile da digerire, non ha soddisfatto neanche quel Tar sul quale, proprio un avvezzo cliente come lui, diceva di fare tanto affidamento. Pur non entrando nel merito, il Tar ha bocciato il ricorso per motivi tecnici, per vizi di forma che qualsiasi legale avrebbe accertato prima di presentare il ricorso. Visto che il patron romano ha dalla sua un pool di legali troppo preparato e professionale per cadere su simili sciocchezze, nasce un sentimento di stupore che non è suffragato da prove, se non dalla denuncia di molti che vedrebbero il Gaucci interessato al Napoli in C. Ipotesi non percorribile: sì, la domanda per il Lodo Petrucci c'è stata (Gaucci ha fatto clamorosamente retromarcia, ma non era interessato solo al Napoli in B?) ma non verrà neanche considerata da istituzioni e Federazione. Gaucci si appella a Coni e a Consiglio di Stato, nel frattempo la città è in ginocchio per diversi allarme-bomba e minacce degli ultras. Che credono solo in San Luciano e nel Codice Civile che è diventato una sorta di Bibbia. Chissà che loro abbiano visto soldi che ha scucito Gaucci ma che gli altri, nel Napoli, proprio non riescono neanche ad intravedere. Napoli ha 70 milioni di debiti, nessun giudice potrà tenerlo in vita né tantomeno in serie B senza adeguate garanzie. E quelle presentate da Gaucci, non sono garanzie. Gli assegni circolari non li ha visti nessuno. Ma non tutti sono d'accordo. Ed è sospetto che la gran parte degli operatori della comunicazione, compresi organi d'informazione ufficiale, facciano informazione distruttiva basata su pregiudizi e simpatie, lasciando da parte i fatti inconfutabili. E cioè che il Napoli sta morendo e che Gaucci, checché se ne dica, sta facendo poco per impedirlo. Guerra sul Napoli, ora. Possibile che la gente apra gli occhi solo quando è troppo tardi? Vi ricordate la storia di un certo Toto Naldi? Da generoso e tifoso sta diventando assassino ed avvoltoio per tutti, anche per chi lo difendeva all'inverosimile. Napoli rischia di svegliarsi di soprassalto e capire tutto tardi. Ma il futuro non offre troppe garanzie, visto il clima che si è creato. Per colpa di chi? Per colpa di tutti, di molti: la concorrenza è forte. E colpevole è anche chi vede come squalo chi vuole prendere una società nuova in C1. Il vero squalo è chi ha istituito questa istigazione a delinquere quale è il Lodo Petrucci, non di chi vuole investire nel Napoli. La B è impossibile, allora forse è meglio sparire? E' una tesi che può essere condivisa, ma che non può avere in Gaucci l'eccezione. Perché fittare l'azienda per 45 milioni di euro in cinque anni è una proposta ridicola se l'azienda in questione ha il doppio dei debiti della cifra versata per fittarla. E a Roccaraso stanno ancora ridendo da quando Gaucci ha richiesto ad un albergo di ospitare gratis un ritiro con 50 persone. Ecco perché i giudici hanno detto, dicono e diranno di no a Gaucci, al contrario di gente che si è fatta ammaliare da quel simpaticone di Sor Luciano. Li paghino loro i debiti di Naldi e del Napoli. Solo così potremo conservare la serie B. E li paghi chi ha chiuso gli occhi durante la gestione Naldi. Ma ora è davvero troppo tardi. Ultimo cioccolatino per il Comune: lavora da settimane all'ipotesi Lodo Petrucci e ha tirato in ballo l'ingegner Paolo De Luca. Dov'era quando Naldi stava affondando la barca? Stava mica organizzando la Coppa America (del 2020) ?

 

 

 

Marco Santopaolo                                           31/7/2004

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