La
Napoli Sportiva è
partita in ritiro
nell'amena Toscana
senza conoscere il
suo domani. Un
viaggio carico di
speranza e di
incognite, valigie
piene di punti
interrogativi che
presto o tardi
verranno spazzati
via. Di certo,
questa squadra si
prepara per un
campionato di serie
B: se la serie
cadetta alla fine
non dovesse essere
riconosciuta al
Napoli, in C1
sarebbero altri a
ripartire. Ora c'è
una squadra,
pilotata da Luciano
Gaucci. Il patron
dalla sua magnifica
residenza di Torre
Alfina si affaccerà
frequentemente da
quelle parti.
Avrebbe bisogno di
un elicottero
privato per i suoi
prossimi
spostamenti, che lo
vedranno un po'
ovunque, da Napoli,
a Roma, all'Umbria e
alla Toscana. Con
una capatina pure a
San Benedetto del
Tronto, dove i
tifosi sono
inferociti contro di
lui per aver
snobbato la
Sambenedettese,
lasciata con quattro
tesserati ed un
allenatore. Ma
Gaucci guarda solo
al Napoli, perché
quella sera di fine
luglio, quella
dell'Orgoglio
Partenopeo, si è
solennemente
impegnato a rifare
il Napoli grande,
lasciandosi alle
spalle la
"spuma e
polvere" quale
era la
gestione-Naldi. Ha
promesso un Napoli
competitivo, un
Napoli da serie A.
Perso Cosmi, che
chiedeva un po'
troppo per i gusti
di Lucianone, si
è affidato al bravo
Angelo Gregucci,
allenatore che
promette molto bene
e che con Legnano e
Venezia ha fatto
miracoli. Per il
ruolo di direttore
sportivo ha scelto
l'esperto Angelozzi,
che gli ha costruito
un buon Catania
tempo addietro.
Restava da fare la
squadra: ha promesso
Baggio, Kalac e
Mascara, sono
arrivati Dalmer,
Squizzi e Bolic. A
Gaucci, così come
al direttore
Angelozzi, vanno
riconosciute le
attenuanti di
lavorare in
emergenza, ma di
certo le parole dei
protagonisti non
lasciano trasparire
nulla di buono.
Sentire Angelozzi
parlare di un
sentimento di
disperazione che
avvicina il serbo ex
Salernitana al
Napoli, non è
un babbà. E vedere il
figliolo di Gaucci, Alessandro,
che si ribella al
papà bloccando il
trasferimento dei
"perugini",
è qualcosa che ha
del clamoroso. Perché gente
come Kalac e Mascara sarebbero
state prime valide
garanzie per un Napoli
di buon livello.
Detto che le
premesse non sono buone,
non è detto che
alla fine le cose
non miglioreranno. Ciò
che è certo, è che
se alla fine il
Napoli disputerà
la B con Gaucci,
Gregucci non potrà
fare cose clamorose
con un gruppo di
calciatori di
livello medio-basso.
Né Gaucci potrebbe
permettersi una
stagione in
chiaroscuro dopo i
proclami e le
promesse fatte:
Napoli subito in A.
D'altronde, la
concorrenza è
forte: il tandem Pozzo-Marino
promette una squadra
pronta in tre
giorni, di livello.
Caretti-Gallo
giurano di avere
pronto un grande
progetto. Lega
Azzurra assicura di
riportare il Napoli
in alto in tempo
brevissimo. Ci sono
anche De Luca ed il
gruppo dei giovani
imprenditori, che
hanno altre strade
non meno valide.
Ecco perché Gaucci
deve cominciare a
comprare calciatori
veri: Napoli - e lui
lo sa - ha fame di
calcio e vuole
uscire dai
tribunali. Eppoi
proprio lui l'ha
promesso: coraggio
Gaucci, le chiavi
del Napoli (non del
Catania) per
ora le ha lei. Se lo
ricordi...