--------------------------IL PUNTO--------------
LA SOLITA ATALANTA L'INSOLITO NAPOLI
La ventottesima giornata
di B non fa altro che confermare che ogni porta può restare aperta.
In coda e in testa per lo più si dorme, e solo i reali valori delle
squadre spingono a pensare che non tutto, alla stregua, sarà
possibile.
Doppio Mirtaj affonda il Bari,
Bruno non fa ammainare la bandiera biancorossa. L'attaccante albanese
mette letteralmente le ali a Maddè (ah, se fosse arrivato prima) e
inguaia Pillon, che resta impelagato in zona retrocessione. Un
problema, questo, che non riguarda più il Verona che
nelle ultime gare ha mantenuto un andamento da promozione. Ai galletti
per la salvezza serve un miracolo. E sarebbe servito pure uno Spinesi.
La Salernitana
abbandona le sue velleità di promozione in quel di Catania.
Colantuono scavalca Pioli in una classifica che poco dice ad entrambe
le formazioni, sebbene le distanze le distanze dai posti che contano
non siano siderali. Mascara e Grieco, che hanno affondato la
Salernitana, non bastano per aspirare alla serie A, e l'andamento
degli etnei nella seconda parte di questo torneo ne è stata
l'esempio.
Primo sorriso per Emiliano
Mondonico, con la sua Fiorentina che batte l'Albinoleffe
grazie a Graffiedi e Riganò. E' un successo che fa morale, ma che ai
fini della classifica non serve a molto, visto il terreno perso dai
viola in queste ultime gare. Nei guai invece Gustinetti (unico mezzo
sorriso, un gol di Possanzini al Franchi), che come volevasi
dimostrare dovrà sudarsi la salvezza fino all'ultima giornata.
Il Pescara
batte l'Ascoli. E' sempre Calaiò il re
dell'Adriatico. Ancora una volta il bomber ex Torino toglie le
castagne dal fuoco a Ivo Iaconi, conquistando tre punti
importantissimi in chiave salvezza. Colacone non basta ad Ammazzalorso,
e il suo gol nel finale non serve praticamente a nulla. La posizione
dei marchigiani resta comunque rassicurante, anche se forse i
programmi della società erano altri.
Tra Ternana
e Palermo non vince nessuno, e forte sarà stato il
rammarico di ambo i presidenti. Zamparini avrebbe voluto quella
vittoria che manca da troppo tempo, Agarini avrebbe invece voluto
approfittare del momento no dei siciliani. E invece, a parte Toni
e Zampagna, nessuno appone la sua firma sul tabellino dei marcatori. E
in alto le distanze restano corte.
E' un grande Vicenza
quello che riesce a mettere sotto il Messina. Mutti
viene illuso dal solito Di Napoli, ma è Schwoch a riportarlo sulla
terra con una doppietta che vale una vittoria fondamentale per i
biancorossi, che stanno tenendo bene il campo in queste ultime uscite.
Discorso diverso per i giallorossi, che se non invertono la rotta
rischiano di sganciarsi dal treno promozione.
Il Treviso
è squadra tosta e se ne accorgono il Cagliari e Reja,
che non riescono ad andare oltre il pari al Tenni. E' un buon punto,
non c'è che dire, per entrambe le squadre e considerando i valori in
campo è anche il risultato più giusto. I veneti continuano a
spaccare la classifica, mentre i sardi restano a contatto con il
vertice, pur mancando del colpo di coda finale per volare altissimo.
Ed il risultato ad
occhiali matura anche in laguna: Venezia e Piacenza
non si fanno male, Cagni in evidente frenata, Gregucci resta con il
fiato sospeso per una classifica non bella. Il tecnico degli
emiliani spera ancora ma sa bene che non vincere per un po' di
tempo rovina qualsiasi piano di fuga. Quando si sbaglia, nessuno
perdona.
A Moscardelli risponde
Cannarsa, e Livorno-Triestina
tornano a casa con un pareggio che non le smuove da quella zona che
appena precede l'alta classifica. Certo la posizione delle due squadre
autorizzerebbe a pensare a sogni di gloria, ma le due compagini hanno
a lungo dimostrato che quella continuità necessaria per aspirare al
salto di categoria non si è mai avuta.
L'Atalanta
non finisce mai. Mandorlini riprende a vincere spesso, e alla sua
maniera: grazie ad un gol in piena zona Cesarini di Gautieri - non è
la prima volta - e stacca le inseguitrici. Nei guai, e seri, il Genoa.
A questo punto non si esclude che Preziosi possa prendere
provvedimenti, e De Canio deve considerarsi rischio, visto che
le sue chiavi non coincidono con quella della Ferrari regalatagli dal
presidente a gennaio.
Quando c'è Zeman c'è
sempre da divertirsi. E al San Paolo si vede una grandissima partita.
L'Avellino gioca bene, il Napoli non
è da meno ma ha un Gianluca Savoldi in più. Simoni vince la sua
terza partita consecutiva e può passare settimane tranquillissime, i
lupi invece sono sempre più vicini ad una serie C che comunque verrà
raggiunta a testa alta. Ed è già un buon risultato.
Marco Santopaolo 15/2/2004
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