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LE GRANDI FRENANO: LA CLASSIFICA SI ACCORCIA  

 

   

Non è stata una grande domenica quella che in altri tempi avrebbe sancito il nome della squadra campione d'inverno. Le grandi hanno proceduto a rilento, le squadre nel limbo hanno accelerato e le ultime della classe non hanno fatto grandi cose. 

L'Atalanta, comunque, continua la sua incredibile striscia e conserva la leadership. Nessuna sconfitta per Mandorlini, che sorride allo 0-0 raccolto in quel di Livorno. Gli amaranto forse di più non avrebbero potuto fare, e così anche Mazarri ha ragione di essere felice. Semmai la partita da vincere era quella contro il Catania, due punti sul filo di lana che mantengono in alto i toscani. 

Nemmeno il Palermo è riuscito ad andare oltre il risultato ad occhiali, il pari di Vicenza è un po' deludente per le grandi potenzialità del team di Baldini. Punto d'oro per Iachini che, in ogni caso, resta impelagato nelle zone a rischio della classifica. Se però per i rosa partite del genere andrebbero vinte ad occhi chiusi, per i veneti le gare in cui raccogliere punti sono ben altre. 

La sconfitta non era assolutamente messa in preventivo, una smentita ed una conferma però. Infatti la Campania si conferma terra amarissima per la Ternana, che perde per 2-1 all'Arechi contro una Salernitana in rimonta grazie ad una doppietta di Di Vicino, abile a rispondere al contingente vantaggio di Zampagna. Niente drammi per Beretta e festa per Pioli, che scaccia i fantasmi e va a +6 dalla quartultima. 

Le note vicende su Rezaei frenano le velleità da promozione del Messina, che impattano contro l'Albinoleffe. 0-0 al termine del confronto, punto importante per il morale dei ragazzi della Val Seriana e occasione mancata per i giallorossi, che perdono l'occasione di portarsi al quarto posto in candida solitudine. Piccolo passo in avanti dei bergamaschi. 

L'acuto delle "grandi" è del Piacenza, che con Riccio e Beghetto rimanda ancora una volta il Torino. Un 2-0 che ridimensiona ancora una volta i granata, sorpassati e scivolati al sesto posto. Emiliani in zona A e questo sarà l'obiettivo finale da centrare per Cagni, il Toro invece deve ritrovare assolutamente continuità, altrimenti a giugno potrebbero esserci amare sorprese. 

Anche il Cagliari si è fatto rispettare e soprattutto notare. In extremis Esposito fissa il risultato sull' 1-2 contro la Triestina dopo che grazie a Del Nevo era passato in vantaggio ma Moscardelli aveva provveduto a pareggiare i conti per gli alabardati. Come è lontana quella Triestina che veleggiava nei primi posti, forse Berti ci starà pensando. Tempi duri per Tesser, splendidi per Reja che si riporta a pochissimi passi dalla zona A. 

L'Ascoli di Ammazzalorso è un'altra cosa, benché poi il Verona non sia il Manchester United. Lo 0-1 del Bentegodi (Antonelli) consente non solo ad Ammazzalorso di restare imbattuto nella sua gestione, ma di portarsi - pensate - a due punti dal sesto posto. Il Verona invece resta da solo nella zona rossa, e non è da escludere l'allontanamento di Walter Salvioni. Pronto Zenga. 

Il Catania, incitato da un arbitraggio non proprio imparziale e da un Napoli tutt'altro che eccezionale, vince grazie ad una prodezza di Oliveira che riporta in alto gli etnei. L'altalenante classifica dei rossoazzurri spinge alla sospensione di giudizio, sul Napoli invece nient'altro da aggiungere: serve l'attaccante e soprattutto una stabilità societaria. Di sicuro i giocatori, con lo stipendio in tasca, ragionano meglio. 

Di slancio, il Treviso demolisce il Pescara, 3-0 firmato Varricchio, Bellotto e Reginaldo. Nella sfida fra due protagoniste dell'ultima serie C ha la meglio la formazione del nord, bene amalgamata e abituata contro certi tipi di avversari. Il Pescara a questo punto potrebbe anche smettere di pensare a sogni proibiti per concentrarsi su una tranquilla salvezza, il Treviso invece si ritrova in una solare zona franca per il cui mantenimenti Buffoni firmerebbe all'istante. 

Il Genoa proprio non riesce ad ingranare e neanche contro l'Avellino coglie quei tre punti indispensabili per uscire dalla zona pericolo. A questo punto, però, nulla è compromesso sempre che Preziosi mantenga le promesse e a gennaio dia a De Canio in rinforzi chiesti. Un punti di dignità per gli irpini, che comunque hanno davvero molto ben poco da sperare. 

Difficile che Alberto Cavasin riesca ancora a sopravvivere sulla panchina della Fiorentina dopo lo stentato 1-1 contro il Venezia (Ripa e pareggio di Riganò al fotofinish). La fiducia a tempo concessa da Della Valle all'indomani del pesante capitombolo di Ascoli potrebbe essere già scaduta, Guidolin è già al campo di allenamento in tuta. Discorso inverso per il Venezia, che sfiora il colpaccio ma mantiene una buona posizione di classifica. 

Vede la luce il Bari, notte fonda a Como. l'1-0 del San Nicola griffato Valdes avvicina i galletti al primo obiettivo che resta la salvezza, affondando un Como alla disperata che viaggia a fari spenti verso la serie C. Trema la panchina di Fascetti, gongola Pillon che ha risollevato le sorti dei pugliesi. L'importante era vincere, contava solo quello: i tre punti sono arrivati, e valgono oro.

 

Marco Santopaolo                                           15/12/2003

 

 

 

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