“Carissimo
sig. Cota, Presidente
del Consiglio
regionale del Piemonte
e uomo tutto d’un
pezzo, mi verrebbe di
consigliarle di non
esporre troppo il capo
all’implacabile sole
di ferragosto se però
non dubitassi che su
da lei, al nord, la
stella cocente del
nostro universo sia
solitamente attiva e
presente. Mi verrebbe
da pensare quindi che
il caldo di questi
giorni non sia la
causa delle sue uscite
poco felici, delle
parole d’astio nei
confronti della nostra
città, della squadra
che naviga in acque
profonde senza
salvagente. Mi
verrebbe da
arrovellarmi per
giorni interi se non
avessi la soluzione
sotto naso. Mi basta
guardarla, osservare
la sua cravatta, la
sua giacca, la sua
faccia. Sono verdi
dall’invidia. Sono
verdi dalla rabbia.
Soprattutto sono verdi
perché lei, e qui
sveliamo l’arcano,
è un adepto della
setta nordica. La Lega
Nord non perde
occasione per
sventolare l’odio
che la
contraddistingue, la
voglia di vedere
fallita una squadra,
un popolo intero. Il
giornale del partito
esultò quando fu
dichiarato fallimento,
sono convinto che lei
abbia stappato la sua
migliore bottiglia in
una cantina buia mai
illuminata da alcun
raggio di sole. In
questi giorni
dubbiosi, annebbiati
da un futuro incerto,
lei come tutti i suoi
simili, si è sentito
in dovere di esporre
le sue idee, di
sputare veleno su
vicende che non la
riguardano per niente.
Dubito poi che lei
realmente capisca di
calcio e di querelle
estive. Non sono forse
sue queste parole?
''La
querelle estiva sulle
sorti del Napoli
calcio è vergognosa.
Una società sportiva
deve conoscere le
regole della
federazione alla quale
appartiene e
rispettarle, anche
quando vanno contro i
propri interessi. Non
è mai morto nessuno
per una retrocessione,
specie se i bilanci in
bancarotta impongono
un paio d'anni di
riflessione. Basta con
i lacrimatoi creati ad
arte. E mi sembrano
curiose le decisioni
di certi giudici, che
pare emettano sentenze
indossando, malgrado
sia agosto, la sciarpa
della squadra del
cuore''.
E
ancora: “Il
sindaco Jervolino è
patetico quando
afferma che il Napoli,
per i napoletani è
una cosa ben diversa
dal Trento per i
trentini. Mi dispiace,
signora sindaco, ma
invece è proprio la
stessa cosa, perche'
la passione sportiva
non ha latitudine e il
rispetto per gli altri
deve essere uguale per
tutti.”
Ne
ha davvero per tutti i
gusti sig. Cota, per
carità sono sue
personalissime idee.
Ma si ricordi, caro il
mio passeggero del
carroccio, che il
Napoli ha raggiunto il
diritto a disputare la
B sul campo, sudando
la maglietta fino alla
fine, senza
favoritismi di nessun
tipo, senza alcuna
combine che al giorno
d’oggi va tanto di
moda. E poi suvvia
caro Cota perché
dubitare
dell’imparzialità
di un giudice, perché
cadere nei soliti
luoghi comuni così
tanto cari agli
esponenti del vostro
partito, perché usare
sempre gli stessi
slogan. Dovreste
essere i primi a
credere nella
giustizia, perché voi
attualmente e non
dimenticatelo,
rappresentate, ahimè,
una fetta del governo
pensante(?). La cosa
che più mi fa rabbia
è la convinzione che
il Napoli debba
pagare, invece, più
di quello che
realmente merita. Più
di qualsiasi altra
squadra in difficoltà.
Ci sono state
situazioni gravi che
affliggevano altre
città. Vogliamo
parlare di doping?
Secondo lei le squadre
in cui militavano i
dopati non avevano
nessuna responsabilità?
Perché a pagare deve
essere solo il medico
sociale? O la Juve,
con i vari Del Piero,
deve essere
intoccabile? Rimanendo
nel tema attuale
vogliamo parlare di
debiti? Non ne sono
forse piene la Lazio,
il Parma, la Roma?
Ecco sig. Cota per un
attimo si fermi a
pensare, a volte è
meglio contare fino a
dieci prima di esporre
concetti senza senso
ed irritanti. Il
Napoli si rialzerà
prima o poi per la
gioia dei milioni di
tifosi sparsi in tutto
il mondo. A
proposito…quanti
spettatori assistono
alle partite del
Trento?.”