L'EUROPA
DICE
NO
A
PETRUCCI
Bocciata.
Senza
che
venisse
chiesto
parere,
che
sarà
comunque
vincolante.
La
proposta
di
mettere
forti
paletti
all'ingaggio
di
stranieri
a
partire
dal
2006-2007,
formulata
dal
presidente
del
CONI
Gianni
Petrucci,
ha
fatto
infuriare
l'Unione
Europea.
"Proprio
mentre
vengono
compiuti
passi
da
gigante
per
far
crescere
l'Europa,
ecco
che
il
primo
fallito
si
fa
avanti
con
proposte
inaccettabili".
Questo,
in
parole
colorite,
il
commento
da
Bruxelles,
dove
per
fallito
s'intende
"sconfitto
in
manifestazioni
internazionali".
E'
ancora
aperta
la
ferita
degli
europei,
ben
visibile
la
piaga
nippocoreana.
L'Italia
in
questi
ultimi
tempi
dovunque
è
andata
ha
preso
schiaffi.
Colpa
di
chi?
Per
Petrucci
è
colpa
dei
club,
che
ingaggiano
sempre
più
stranieri
senza
valorizzare
giovani
promettenti.
E'
per
questo
che
ha
proposto
che
dal
2006-2007
l'organico
di
ogni
squadra debba
essere
così
composto:
minimo
50%
italiani,
massimo 50%
stranieri. Per
Petrucci,
CONI,
FIGC
e
Lega
non
devono
aver
colpe.
Perché
loro
incentivano
i
vivai
risparmiando
sul
ritiro
della
Nazionale.
Perché
loro
propongono
norme
lodevoli
e
non
astruse
regole
fuori
da
ogni
schema.
Vero?
Sì,
è
proprio
così...
Infatti
non
solo
c'è
quella
bella
legge
Bosman
che
verrebbe
calpestata
dalla
proposta
di
Petrucci,
ma
c'è
anche
da
considerare
che
trattandosi
di
giocatori
professionisti,
non
ci
possono
essere
discriminazioni
razziali
sui
posti
di
lavoro.
E
questo
probabilmente
Petrucci
non
se
lo
ricordava.
Così
come
non
se
lo
ricordava
bene
il
presidente
della
Lega
di
C,
Mario
Macalli,
quando
qualche
anno
fa
stabilì
che
in
terza
e
quarta
serie
doveva
esserci
l'obbligo
di
quattro
Under
per
partita:
in
campo
dovevano
essere
sempre
presenti
tre
giovanissimi
(del
tipo:
un
'82
e
due
'83),
l'altro
a
referto.
Dopo
un
anno
impossibile
(tanti
gialli
per
le
sostituzioni
effettuate
e
risultati
continuamente
sindacati
dagli
sconfitti)
l'esperimento
fu
bocciato.
Perché
è
ovvio
che
gioca
chi
è
più
bravo, e
magari
non
mezze
pippe
che
devono
andare
in
campo
per
forza
di
cose
bloccando
ogni
tatticismo.
Petrucci
si
è
trovato
spiazzato,
è
ovvio
che
se
perseguirà
in
questo
suo
intento
la
Commissione
Europea
aprirà
una
procedura
di
infrazione.
Lui,
tra
l'altro,
per
preservare
l'Italia
null'altro
può
fare:
ha
investito
sul
vivaio,
ha
costretto
i
club
a
tutelare
la
nazionale,
ha
risparmiato
sul
ritiro
degli
azzurri.
Vero?
Marco
Santopaolo
3/7/2004
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