--------------------------IL PUNTO--------------
LIVORNO E MESSINA COLPI DA A Trentacinquesima giornata, ma alla fine ne mancano ancora molte. Tutto resta aperto, poche le porte già chiuse. Di sabato, la B ha un suo fascino sebbene comporti i problemi del caso che abbiamo ampiamente trattato. Fortuna che chi va allo Stadio, per un paio d'ore, non pensa ad altro che allo spettacolo offerto in campo. La serie A non spaventa il Messina, che vince anche a Pescara con Sullo e Guzman. Inutile il gol abruzzese firmato da Alteri, lo strapotere dei giallorossi non viene frenata. Davvero ci si chiede se qualcuno debba nutrire ancora dei dubbi sul finale di campionato dei giallorossi, lanciatissimi verso il grande, agognato salto. Il Pescara? Dovrà soffrire fino alla fine. E solo alla fine saprà se potrà conservare la B. Colpo importantissimo per il Livorno che espugna il Liberati confermando la grande crisi della Ternana. Gli umbri, dopo la vittoria di Avellino, cadono sotto i colpi di Chiellini e Lucarelli, con Borgobello che agguanta il primo ma non riesce a riprendere il secondo. Preoccupante il girone di ritorno di quella che sembrava la sorpresa della stagione, a grandi linee ricalca le cadute verticali degli ultimi anni. Implacabile Fiorentina, che vince a Como non lasciandosi intimorire da Fascetti, che sembra avere mollato dopo un periodo in cui sembrava che la sua squadra si potesse salvare. Per i lariani si avvicina il doppio passo all'indietro, i toscano sognano invece il triplo salto. Dalla C2 alla A in due anni. Chi altri potrebbe riuscirci se non la Fiorentina? E Riganò resta sempre e comunque Riganò. L'urlo di Napoli in una notte magica. Gianfranco Zola, il ritorno, oscurato da un magnifico gol di Davide Dionigi che manda in visibilio un San Paolo che applaude a scena aperta un bellissimo Napoli, forse il più bello di Gigi Simoni. Il Cagliari dopo cinque pareggi cade al San Paolo e scivola ai margini della zona A. Serve un'impennata, ma i punti persi per strada peseranno eccome. Il Vicenza, sempre il Vicenza. Di nuovo Stefan Schwoch: la sua firma sul successo dei veneti sulla matricola Albinoleffe. Tranquillo, Iachini veleggia in testa alla classifica e vede positivissimo per il futuro. Un grandissimo anno per lui e per i suoi giocatori, riusciti ad affermarsi in un campionato cadetto difficilissimo. Gustinetti, invece, se si salverà lo farà negli ultimi minuti delle ultime giornate. Alla Triestina manca il colpo d'ali. Il risultato ad occhiali contro il Piacenza strappa il sogno dalle menti dei supporters alabardati, che se avessero battuto Cagni e i suoi (che restano in zona A), avrebbero allungato le mani sul treno magico. E invece la squadra emiliana resiste e non molla, cercando di costruire il proprio obiettivo con qualche punto fuori casa propedeutico per i successi al Garilli. Oliveira tiene accese le speranze, lontane, del Catania. Con un gol allo scadere, Lulù batte un Genoa che sembrava aver trovato quella striscia positiva necessaria per raggiungere la salvezza. Il Grifone si è comunque tirato fuori dal calderone con grossi sacrifici e rimane a debita distanza dalla C, gli etnei continuano il loro entusiasmante campionato ma è ovvio che per pensare in grande servirebbe e sarebbe servito di più. Il Torino, impattando ad Ascoli dove non si segnano reti, da forse l'addio alla serie A. Annata storta per i granata e per Ezio Rossi, che non ha saputo pilotare a dovere quella che sembrava una Ferrari. Stesso problema dello scorso anno, ovvero un progressivo calo della sua squadra. Ammazzalorso godicchia per un punto che smuove la classifica e che serve molto anche per il morale. Il Bari finisce nella polvere contro un Venezia non di certo trascendentale. E se i galletti cominciano a perdere colpi anche sul campo amico, allora la serie C diventa più una realtà che un incubo lontano. Biancolino e Parente superano di forza il momentaneo pareggio di Bruno e regalano una bella boccata di ossigeno a Gregucci, che esce finalmente dalla zona rossa. Tre punti importanti, anche se conquistati a fatica. D'altronde superare l'Avellino non è mai facile, nonostante i tanti limiti della squadra di Zeman e la sua situazione di classifica ormai irrecuperabile. Il Treviso però con Parravicini e Reginaldo rimonta il provvisorio vantaggio di Kutuzov e muove passi importanti verso una salvezza che sarà meritata. Continua il momento nero della Salernitana, che contro un Verona in uguale crisi non va oltre il risultato ad occhiali. Finisce a reti bianche, e nessuno ride. La serie C è un buco nero che risucchia senza appello, e d'altronde gli esami riparatori sembrano finiti. Entrambe appaiate al quartultimo posto, sono ora attese da match molto delicati che ci diranno se saranno in grado di riprendersi. Marco Santopaolo 27/3/2004
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