LO ZERO ASSOLUTO E UNA FIAMMELLA

In settimana si è consumata una piccola polemica fra due allenatori. Da una parte, Paolo Specchia, esperto tecnico con più di venti anni di carriera alle spalle, passata soprattutto in serie C, Gigi Simoni dall'altra, persona dall'esperienza indiscutibile e dalla bacheca scintillante, coppa UEFA compresa. Il secondo si è risentito delle reiterate critiche dell'ex tecnico del Benevento, che punzecchiava il buon Gigi sui movimenti del Napoli e soprattutto sulla fase difensiva. Piuttosto seccato, Simoni ha risposto a più riprese, mettendo avanti i numeri della sua carriera e non i fatti. E i fatti, i fatti, danno ragione a Specchia. A lui come ad altri. A Vicenza il Napoli non c'è stato. Zero motivazioni, zero anche il resto. Contro chi? La Juve? Il Real? No, contro il Vicenza. Che ha fatto più male di un dream team proprio perché la formazione dell'eccellente Iachini altro non è che un gruppo di giovani ottimamente messa in campo e organizzata in maniera certosina. Di fronte ad un Napoli che ha rasentato lo zero assoluto. A dispetto degli appelli di presidente e allenatore: "sei punti in due giornate", "due colpi" eccetera eccetera eccetera. La verità? Questo Napoli rischia la C. Da un polo all'altro? Incoerenti? No, coerentissimi. La sconfitta di Vicenza, per come è venuta, altro non è che l'ennesima tappa discendente di un processo di disgregazione organica cominciata all'indomani del match contro la Triestina. Perso l'obiettivo utopico, persa la speranza di un'improbabile serie A, il Napoli non si è saputo porre un obiettivo. E il rischio è sotto gli occhi di tutti: la serie C è ad un passo. Che fare? Sperare in una reazione di orgoglio? A Torino conteranno i numeri, e tra l'altro da un simile gruppo è difficile aspettarci un'impennata di orgoglio. Perché è proprio questo suo limite che ha determinato questo stato di cose. Simoni, al quale tutti vogliamo bene come un figlio lo vuole ad un padre, è consapevole del fatto che questa squadra è "difficile", ed è preoccupato. Gli errori tecnici sono concause di una crisi, ma la gravità della situazione è accentuata da una squadra che manca di carattere e di tutto il resto. Una squadra che ci fa preoccupare. Che mette in dubbio la permanenza in serie B. La permanenza in serie B...del Napoli...messa in dubbio. E' più forte la paura o la rabbia? Forse prevale la realtà. Amarissimamente. E allora, cari giocatori, sbugiardateci e vincete a Torino. Abbiamo paura che anche stavolta non potremo essere smentiti. Nota a margine, che magari in una posizione diversa del Napoli non sarebbe stata un contentino ma un bagliore di speranza, non una fiammella: la prestazione di Gennaro Esposito, il migliore contro i vicentini. "Uno alla volta, Simoni ha il dovere di lanciare questi giovani" si dice. Uno alla volta, perché? Perché in più di uno si rischiano figuracce? Ma più di questo, signori cari.... 

 

Marco Santopaolo                                                 18/3/2004

 

 

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