MARADONA
AL SAN PAOLO: IL SOGNO STA DIVENTANDO REALTA' !
Oltre
la tragedia, un motivo per riprendere a sperare in
un calcio migliore e - soprattutto - in un sistema
migliore. Nel periodo forse più nero della storia
del Napoli, reso insipido da una classifica
ignobile e funestato da tragedie che vanno al di là
del pallone e che maramaldeggiano su un popolo di
6 milioni già sull'orlo di un baratro, arriva
insperata una notizia che porta un po' di luce in
un tenebroso inizio di autunno. L'evento è quello
che ogni tifoso del Napoli aspetta da anni. Che
però il sogno di ogni innamorato azzurro si
sarebbe potuto presto avverare grazie ad una
piccola grande società di C, la Palmese di Zhicai
Song, forse nessuno avrebbe mai potuto
immaginarlo. E invece l'irrazionale diventa realtà,
codificata da un'operazione commerciale che ha
radici a Palma Campania, paese all'avanguardia
nazionale, fino a poco tempo fa, per l'emergenza
rifiuti. Ebbene, amici sportivi, segnatevi questa
data: 10 ottobre 2003.
Probabilmente resterà indelebile nelle menti di
tutti, il giorno in cui El Pibe de Oro, al secolo
Diego Armando Maradona, farà ritorno nella città
che lo ha consacrato e rovinato. A dichiararlo è
stato Salvatore Bagni, futuro responsabile del
settore giovanile della Palmese. Il Napoli
ringrazi i cuginetti se potrà rivedere il proprio
idolo in quello che fu il teatro del calcio e che
adesso è uno stadio chiuso più per
lutto che per squalifica. E Diego farà
altrettanto con i napoletani, con quella tifoseria
che lo ha fatto grande e che lo vuole festeggiare
anche se il pretesto di un insperato happening di inizio
ottobre è la presentazione di un
progetto-giovani che con il calcio Napoli ha ben
poco a che vedere. Ma chissà, forse questo
rampante e misterioso imprenditore dagli occhi a
mandorla sogna il colpo di effetto, riportare la
pecora nera della famiglia in mezzo al gregge per
aggraziarsi i tanti pastori che saranno pronti a
riaccogliere un figlio strappato dalle loro
braccia da un papà cattivo, che non perde mai
occasione di infangare la memoria di quella
che non può essere la sua creatura. Chissà,
chissà, forse Song per Napoli ha in mente un suo
programmino, non possiamo saperlo, e potrei stare
qui a raccontarvi vita morte e miracoli della
Palmese che fa sfaceli in serie C, dei gol di De
Cesare, delle giocate di Pisciotta e Marra,
dell'estro del francesino Coquin e delle mosse
tattiche di Chiancone. Vi annoiereste, lo so, a
tutti interessa sapere solo quando arriva Diego.
Ebbene, Diego comparirà alle falde del Vesuvio il
10 ottobre, improbabile che non faccia un salto
nella città che fu sua. Ecco cosa hanno pensato
Bagni e Song, che la festa la si faccia al San
Paolo, degno palco di un campione che fu. La festa
- ufficialmente - non di Maradona, ma del
progetto-Palmese, un progetto che se andrà a buon
fine porterà in alto una piccola cittadina che
parla cinese, che compra cinese: il colosso "Cinamercato"
emblema del calcio in oriente con i colori
rossoneri, quelli della Palmese. La cui scuola
calcio verrà presentata venerdì 10 ottobre,
con testimonial di eccezione regolarmente
contrattualizzato dal grande Zhicai non per un
giorno nè per una settimana, ma per anni. Song ha
costituito la "Maradona Spa",
società che mira a gestire l'immagine del
fuoriclasse argentino in Italia e in Cina. I
proventi sono devoluti in favore Janina e Dalma,
le due figlie di Dieguito che per sua
ammissione a Napoli non sono state trattate bene.
E avendo Maradona posto le scuse di Napoli nei
loro confronti come condizione ineludibile per un
suo rientro nella città partenopea, si
capisce come una partita di addio al calcio al San
Paolo non sia più così lontana o
irrealizzabile. Annessi e connessi, qualche
migliaia di euro di extra ed eccoci qua, il teatro
dei sogni italiano è aperto. A disposizione
di Dieguito e di tutti i tifosi del Napoli che si
sentono parte di una squadra e di una storia
infangata dagli ultimi mesi da cronaca nera e dall'ignominia per
le azioni di pseudo-tifosi. Se Song
sogna la scalata ai vertici del club partenopeo,
il sogno nostro, di tutti, è che il 10
ottobre possiamo festeggiare Diego nello stadio
che fu suo. Questo chiedono i napoletani, gli
italiani, tutti quelli che amano il calcio. Perché
Maradona unisce, nessuno si sognerebbe di dire
"no, Diego, tu non sei il benvenuto
qui". Forse una persona, ma con quella i
napoletani e lo stesso Diego hanno chiuso da
tempo. Finalmente la speranza di
tutti sembra essere vicino ad un positivo esito.
Chi dobbiamo ringraziare? Naldi? Iervolino?
Bassolino? No. Semplicemente e candidamente,
un cinese di Palma Campania. Così va la
vita.
Marco
Santopaolo
25/9/2003