16/2/2005
(Michele
Caiafa) - Il direttore generale Pierpaolo Marino fa
un bilancio di questi primi 6 mesi della neonata società
sportiva Napoli Soccer e su quali saranno i programmi
futuri della società.
Direttore facciamo un primo bilancio di questa
neonata creatura, la Napoli Soccer, nata appena 6 mesi
fa.
"Traccio un bilancio positivo di questi primi mesi
dalla nascita del nuovo Napoli. Faccio una similitudine
con quello che ho affrontato con il mio ex presidente
Giampaolo Pozzo. Quando la curatela fallimentare spostò
il termine di assegnazione del titolo della fallita
Napoli sportiva ci ritirammo dalla corsa al titolo
perché il mercato estivo chiudeva il 31 di agosto. Per
cui quando mi telefonò Aurelio De Laurentiis e mi
propose il ruolo di direttore generale della nuova
società che lui avrebbe acquistato dalla curatela, mi
sembrò in un primo momento uno scherzo, ma poi facendomi
coinvolgere dalle grandiose idee che il presidente aveva
e che ha per questa società, accettai con grande
entusiasmo l’incarico. Ed adesso sto raccogliendo i
primi frutti di questa mia scelta, dimostrati anche
dall’entusiasmo e dall’enorme consenso che ricevo
quotidianamente dai tifosi del Napoli".
Direttore quali sono stati per lei, il momento più bello
e quello più brutto dal giorno di quella prima famosa
telefonata di De Laurentiis?
"I momenti intensamente più belli sono state la prima
vittoria del Napoli, quella ottenuta in trasferta contro
il Lanciano e la vittoria al San Paolo contro la
Reggiana. Il momento più brutto, è stato sicuramente
quello dell’esonero di Giampiero Ventura dopo il
pareggio interno contro la Fermana".
A proposito di Ventura quanto le è costato
quell’esonero?
"Dal punto di vista umano sicuramente tantissimo,
perché essendo Giampiero un amico mi è dispiaciuto molto
dargli questo tipo di contraccolpo psicologico, ma
professionalmente parlando, la scelta dell’esonero era
sicuramente fisiologica perché il Napoli non riusciva
assolutamente ad incanalarsi sui binari giusti, e stava
seguendo secondo il mio parere una strada sbagliata".
In che termini, nel futuro, si potrà parlare del
progetto Napoli?
"Io penso che con De Laurentiis, il Napoli possa
sicuramente parlare di un futuro rigoglioso fatto di
successi, nelle idee del patron vi è quella di portare
la squadra e di pari passo anche la società, all’altezza
delle altre 3 big del calcio italiano (Juventus, Milan
ed Inter). Il ragionamento sul breve periodo e
soprattutto nel calcio è molto pericoloso farlo, ad
esempio il mio amico Maurizio Zamparini nel primo anno
che era alla guida del Palermo, non riuscì a portarlo
subito in serie A, poi in due anni ha ottenuto e sta
ottenendo risultati che avrebbe dovuto ottenere
nell’arco di quattro anni, perché sono convinto che il
Palermo quest’anno andrà almeno in Coppa Uefa. E la
stessa cosa accadrà al Napoli, che è partito pure con
l’handicap di inizio stagione, affrontando un campionato
che era già iniziato da due settimane, senza un minimo
di preparazione precampionato ed inoltre costretto dalla
situazione di mercato, a prendere giocatori in esubero
dalle altre squadre oppure finiti fuori rosa. Anzi non
finirò mai di ringraziare quella prima squadra che ci ha
portato e mantenuto ai margini della zona play off. Poi
nel primo vero mercato che abbiamo affrontato, quello di
gennaio, che ribadisco comunque non essere proprio come
quello estivo, abbiamo allestito una squadra che con
pochi ritocchi nella prossima campagna acquisti, potrà
essere competitiva per un ottimo campionato di B;
infatti proprio questa squadra, ci ha portati nell’arco
di due mesi a fortificare la nostra posizione nella zona
play off. Ripeto dunque che con il presidente De
Laurentiis sarà matematico avere in un periodo a
medio-lungo termine un Napoli vincente".
Direttore, anche per andare in Europa?
"Parlare adesso di Europa che siamo in serie C mi
sembra giocare un po’ troppo d’anticipo e qualcuno
potrebbe anche offendersi, ma riconfermo che il progetto
De Laurentiis è quello di far diventare il Napoli una
star europea, sicuramente superiore a quello che è stato
il Napoli in Europa nell’epoca d’oro di Maradona, di
cui, in parte, mi sento anche io responsabile per quei
successi".
Lei direttore ha prima menzionato il nome del
presidente del Palermo Zamparini, ma è vero che era
stato contattato anche da lui per il ruolo di direttore
generale del Palermo?
"Si è vero ero stato contattato da Maurizio Zamparini
quest’estate, prima però della prima telefonata avuta da
De Laurentiis. Rifiutai l’offerta del presidente
rosanero perché in quel momento ero impegnato con
l’Udinese a costruire la squadra che adesso naviga nella
zona Champions League. Questo vi fa capire anche
un’altra cosa: voi conoscete bene l’entusiasmo che
trasmette Zamparini. Quindi immaginate la superlatività
dell’entusiasmo del presidente Aurelio De Laurentiis che
mi convinse ad accettare il ruolo che adesso ricopro nel
Napoli; un vero e proprio fiume in piena di idee".
Da più parti si sente dire che lei voglia affidare
futuri incarichi dirigenziali a giocatori che hanno
vestito la casacca azzurra, ci può confermare ciò?
"Far diventare dirigenti, giocatori che hanno vestito
la maglia azzurra è sicuramente una cosa importante per
la società del Napoli, un po’ lo si sta vedendo anche
nelle scelte del Milan di Galliani, quindi copme loro si
stanno difendendo la loro milanesità, noi cercheremo di
salvaguardare la nostra napoletanità. Di ex giocatori
impotanti che il Napoli potrebbe contattare ce ne sono
tanti, ovviamente il sogno di tutti nopi sarebbe quello
di potersi avvalere dell’opera dirigenziale di Diego
Armando Maratona, ma ci sono anche altri giocatori la
cui opera potrebbe essere molto utile al club
partenopeo, come Salvatore Bagni, che considere un
ottimo osservatore di mercato estero. Del resto uno di
questi giocatori di cui vi dicevo, l’ho già portato in
una mia squadra e cioè Andrea Carnevale che è entrato a
far parte dell’entourage dell’Udinese".
Cosa ne pensa dei continui proclami di Luciano Gaucci
che vorrebbe far sorgere a Napoli una seconda squadra
della città, un po’ come succede in alcune grandi città
italiane che hanno due squadre di calcio?
"Penso che Gaucci faccia bene a pensare al suo
Perugina, che con buone probabilità quest’anno andrà in
serie A e lasci stare noi a Napoli che stiamo operando
bene e faremo ancora meglio in questa città".
Parliamo adesso di questo momento azzurro e di questa
sosta di campionato. E’ giunta al momento opportuno?
"Direi proprio di si, anche se dispiace essere
arrivata dopo una sconfitta, in quanto si vorrebbe
tornare subito in campo per rimediare alla debacle. Ma
resta il fatto che abbiamo troppi giocatori fuori rosa
per infortuni e malesseri vari, e questo periodo di
pausa, servirà sicuramente a recuperarne qualcuno".
Sappiamo che il presidente del Napoli ha votato
Franco Carraro nelle elezioni federali; come mai questa
decisione dopo quello che era successo quest’estate?
"La decisione di votare Carraro, entra nell’ottica di
un accordo che c’è stato fra le varie componenti
federali che hanno votato Carraro nell’ambito di un
programma stilato insieme e che prevede otto punti
comuni da raggiungere. Inoltre al temine del primo
biennio elettorale e dopo la decisione da parte
dell’UEFA dell’assegnazione della sede dei campionati
Europei 2012 nella quale si propone fortemente l’Italia,
Franco Carraro passerà il testimone a Giancarlo Abete".
Come si sta ponendo la Napoli Soccer, nei confronti
di Sky e del digitale terrestre?
"In questo campo, la politica del presidente De
Laurentiis è molto chiara. Il Napoli ha un contratto
annuale con Sky perché il patron vuole sfruttare al
massimo i diritti commerciali del marchio Napoli. Per
cui non c’è assolutamente da preoccuparsi, perché De
Laurentiis è un vero esperto di queste tematiche di
mercato. Venendo egli da un mondo che vive di pubblicità
e comunicazione sa che in questi casi il vero nemico
dello scarso sfruttamento di un qual si voglia marchio è
proprio il contratto pluriennale. Infatti come è
accaduto sia per lo sponsor sulla maglietta, volevano
assolutamente imporci contratti di più anni, che con
l’H3G società di comunicazioni via cellulare, il
presidente ha rifiutato le offerte ben sapendo che un
giorno, l’asset Napoli avrà un valore economico
certamente superiore a quello che gli avevano offerto le
predette società, soprattutto per quando il Napoli
calcherà i palcoscenici della serie A".
Per finire Direttore, alcune domande sul futuro
calcio-mercato del Napoli. Riusciremo a trattenere Abate
e ad avere nelle fila della squadra un calciatore come
il nazionale Mauro Esposito?
"Per quel che riguarda Abate, quando meno se ne parla
meglio è. Cerchiamo di non attirare troppo l’attenzione
su questo calciatore, poi a giugno verificheremo il dà
farsi. Per quanto concerne la situazione Esposito, sono
molto fiducioso della squadra che ho allestito a
gennaio, sono convinto che è una rosa che ha bisogno di
pochi ritocchi per poter puntare al vertice della serie
B; vedremo, al momento non so rispondere, se Mauro
Esposito sarà uno di questi".
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