Le
sue urla contro Ferlaino,
contro Corbelli e contro
Naldi riecheggeranno per
Napoli secula
seculorum. Anche lui
sembra essere immortale.
Da tanti anni è la voce
di Napoli, l'oracolo di
una città che con il
pallone in accordo ha
scritto canzoni da
gramofono. Che ora non si
ascoltano più. "Il Napoli
fallisce: ma non fallisce
solo Naldi, falliscono
tutti". Tullio
Maddaloni, in una
chiacchierata breve ma
intensissima, come sempre
non la manda a dire. Manca
poco all'ora in cui i
napoletani smettono di
lavorare per la pausa
pranzo. Il via vai della
gente è il clima affine
al vulcanico "Mister
Tullio". Non ha mai
smesso di far sentire la
sua voce, una voce che di
questi tempi continua a
dire la verità come fatto
per tanti anni. Senza mai
essere ascoltato, o
meglio, con molti che lo
additavano sempre come
"cane sciolto".
Non è stato così, e i
fatti lo confermano.
Mister
Tullio, il Napoli sta per
fallire...
"Non
è proprio così. Il
Napoli è già fallito. E
con il Napoli, Naldi. Un
imprenditore che si è
dimostrato incapace di
tutto. Un inetto. Ha
rovinato se stesso, la sua
famiglia, il Napoli e i
napoletani. Doveva capire
che il Napoli era un
affare a perdere, invece
non se ne è mai avveduto. Ma
non è solo Naldi a
fallire. Insieme a lui
anche la città, il
sindaco, i tifosi e la
stampa. Tutti quanti. E
adesso, comunque, è
meglio così per tutti.
Meglio ripartire da zero,
io lo sto dicendo da anni.
Nessuno mi ha mai dato
ascolto, ecco però i
risultati".
Mi
scusi, ma chi gliel'ha
fatto fare a Naldi di
immettersi in questa
avventura?
"Le
sirene dei media: le
telecamere, i giornali, la
voglia di pubblicità. A
differenza di quanto si
dice, Naldi è molto
presenzialista. Vorrebbe
sempre parlare. Sono gli
altri che non glielo
consentono. Quelli che gli
stanno vicino. Gli stessi
che non lo hanno aiutato,
anzi che lo hanno
rovinato. Si è fidato di
gente ancora meno
competente di lui.
Prendete il cognato, Enzo
Coscia. Gente così con il
calcio non c'entra".
Lei
in questi anni ha sempre
messo in guardia la piazza
da faccendieri ed
"avvoltoi".
Sappiamo quanto ce l'ha
con Ferlaino. A Corbelli
all'inizio ha creduto, poi
non lo ha più sostenuto.
Perché?
"Corbelli
all'inizio predicava certe
cose poi ne ha fatte
altre. Ci sono tante
persone che hanno una
maschera, alcune di queste
presto potremmo
ritrovarcele di
fronte".
Nel
futuro del Napoli, forse?
Lei chi ci vede?
"Ecco,
io ci vedo Luciano Moggi.
Per me sicuramente in un
modo o nell'altro Moggi
prenderà il Napoli, in
ogni caso lo controllerà
in prima persona anche se
potrebbe nascondersi
dietro le quinte. Non si
lascerà sfuggire una
simile occasione".
Il
Napoli però potrebbe far
gola a tanti, quantomeno
alcune persone potrebbero
entrarci o rientrarci.
Pensiamo ai vari Punzo,
Gallo, Maione, che in caso
di fallimento e di un
campionato di serie C da
programmare partendo da
zero potrebbero farci un
pensierino...
"Innanzitutto
mi auguro che il Napoli
faccia la C. Questo perché
il Lodo Petrucci non è
passato, e comunque non
sarebbe applicabile al
caso del Napoli. Se
potesse ripartire dalla C2
e non dall'Eccellenza o giù
di lì, il Napoli
seguirebbe lo stesso iter
della Fiorentina. Quello
che io predicavo tempo fa,
attuabile portando i libri
in tribunale anni fa e non
ora. Comunque solo Moggi
entrerebbe in questa
operazione. Gianni Punzo
era interessato al Napoli quando
avva la stessa intenzione
Della Valle, ora non si
metterebbe in gioco. Così
come Gallo, che ha fatto
il suo tempo. Neanche
Maione, penso: è un
vanitoso, non si
butterebbe nel
calcio".
Mister
Tullio, ci tolga una
curiosità: ma perché
all'inizio quasi non
voleva parlare?
"Perché
c'è davvero poco da dire,
a questo punto".
Marco
Santopaolo
18/06/2004