I
"volti"
del
nostro
calcio:
MONTELLA:
UN
AEREOPLANINO,
MA
NON
DI
CARTA
Tra
coloro
che
ci
fanno
appassionare
al
calcio
in
questo
periodo,
un
posto
d’onore
spetta
senz’altro
all’aereoplanino:
Vincenzo
Montella.
Vincenzino
sta
trainando
con
forza
la
Roma
verso
il
secondo
scudetto,
ma
è
ormai
diventato
un
patrimonio
nazionale,
specie
in
proiezione
mondiali.
Il
suo
primo
punto
di
forza
è
senz’altro
l’"abilità
pallonara"
e
l’innato
senso
del
goal
che
lo
portano
a
realizzare
le
più
svariate
tipologie
di
reti,
tutte
comunque
di
pregevolissima
fattura.
Il
secondo
punto
che
ce
lo
fa
amare
è
il
fatto
che
si
tratti
di
uno
scugnizzo
delle
nostre
terre
(ricordiamo
ancora
il
giudizio
d’insufficienza
a
lui
dato
dal
"lungimirante"
Pavarese
quando
giocava
nel
Saviano),
anche
sfortunato,
in
quanto
ha
giocato
davvero
poco
in
serie
A
rispetto
ai
suoi
meriti.
Ma
la
cosa
che
più
ha
fatto
colpo
su
tutti
è
stata
l’enorme
carica
agonistica,
forza
propulsiva
di
quel
missile
terra-aria
che
nel
derby
si
è
spento
nell’angolo
alto
della
porta
laziale,
che
Vincenzo
mette
in
tutte
le
sue
gare
(per
informazioni
più
dettagliate
interrogare
uno
stralunato
Nesta).
A
tutto
questo
vogliamo
aggiungere
la
ciliegina
sulla
torta,
il
festeggiamento
dell’aereoplanino
da
lui
inventato
ad
ogni
sua
rete.
Un
modo
di
far
festa
che
esprime
tutta
la
voglia
di
volare
che
un
goal
infonde
in
ogni
calciatore,
tifoso
o
appassionato
di
calcio
che
dir
si
voglia.
Alla
parola
"aereoplanino",
ci
vengono
in
mente
quelli
di
carta
che
ognuno
di
noi
ha
fatto
volare
a
scuola,
ma
Montella
non
è
di
questa
categoria.
E’
piuttosto
uno
di
quegli
enormi
e
potenti
Boeing
capaci
di
trasportare
tante
persone,
fatti
di
una
lega
resistentissima
e
che
speriamo
usi
per
portarci
tutti
lontano
ai
prossimi
mondiali.
Perciò,
come
direbbe
il
più
sfegatato
dei
tifosi
della
curva:
"Vincenzo,
facci
volare
ancora!"
e
facci
scendere
il
più
tardi
possibile,
con
te
non
abbiamo
paura
di
cadere…
FRANCESCO
SPADA
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