MORALE
E
CALCIO
L’estate
ci
sta
consegnando
un
calcio
sempre
più
inquinato
nella
sua
purezza
dagli
interessi
economici.
Anzitutto
si
comincia
subito,
senza
attendere
i
tempi
di
recupero
indispensabili
per
i
calciatori,
peraltro
affaticati
dal
mondiale
coreano.
La
preparazione
viene
notevolmente
accorciata,
si
cerca
subito
la
massima
forma,
con
carichi
di
lavoro
che
facilitano
gli
infortuni.
Il
modello
del
calcio
attuale
è
sempre
più
basato
sulla
prestanza
fisica
e
sulle
doti
atletiche,
sempre
più
a
discapito
della
tecnica,
che
viene
spesso
relegata
a
mero
optional
nel
bagaglio
del
calciatore
tipo.
Questo
è
un
male
per
lo
spettacolo.
La
tecnica
oltre
ad
essere
l’in
sé
dello
spettacolo
non
necessita
di
preparazione.
Chi
ha
i
piedi
buoni
li
ha
sempre.
Non
ha
bisogno.
Ha
bisogno
invece
della
comprensione
dei
tecnici
e
dell’aiuto
e
della
tutela
della
classe
arbitrale,
che
troppo
spesso
lascia
mano
libera
ai
rozzi
esponenti
della
scuola
“fisica”.
Le
troppe
partite,
il
doping,
il
gioco
scadente
nella
qualità,
sono
tutte
conseguenze
della
nuovo
corso,
che
rischia
di
strangolare
la
bellezza
del
calcio.
Cambiano
le
persone,
i
corpi,
ma
cambiano
anche
i
caratteri.
Il
divismo
trova
sempre
maggiore
spazio,
nelle
espressioni
più
stravaganti,
e
,
a
volta,
più
diseducative.
Che
dire
della
nuova
foggia
di
Ronaldo,
dai
capelli
a
mo’
di
triangolo?
E
dell’amore
di
Rivaldo
per
la
sua
nuova
squadra,
che
gli
passerà
un
ingaggio
di
quasi
cinque
milioni
all’anno:
il
brasiliano
ex
Barcellona
non
si
è
presentatato
al
ritiro
coi
compagni,
ma
ha
preferito
soggiornare
a
casa
di
amici.
Ma
l’occasione
più
grande
per
esprimere
il
nostro
disappunto
è
stato
il
triangolare
estivo
che
ha
visto
lo
scontro
fisico
tra
Davids
e
Contraa.
Cominciato
in
campo
e
continuato
fuori
,
il
duello
agonistico
si
è
trasformato
in
rissa
,
con
sommo
discredito
del
calcio.
In
estate
sono
partite
che
contano
poco
o
nulla.
Che
delusione!
Chi
scrive
vorrebbe
portare
uno
spunto
per
una
riflessione:
perché
le
voci
più
sdegnate
contro
questi
comportamenti
vergognosi
non
si
levano
dalla
categoria?
Dovrebbero
essere
i
primi
a
reagire,
i
calciatori.
Invece…compiacenza,
tacito
assenso
alla
maleducazione
o
cosa
latro?
Flavio
Riccelli
|