NALDI CON LE SPALLE AL MURO

 

 

Come anticipato dall’Avv. De Palma sul mensile di PianetAzzurro, la squadra azzurra collegialmente ha messo in mora la società di via Vicinale Paradiso. I tempi si sono protratti oltre il lecito proprio perché i giocatori erano spaccati tra di loro sul da farsi. L’intervento di Campana, la considerazione che Naldi portasse i libri in Tribunale ha indotto i giocatori ad agire legalmente al fine di tutelare i loro diritti. I giocatori hanno specificato che non si tratta di un gesto contro la società ma solamente di un atto dovuto, di un atto che tuteli i loro contratti e le loro posizioni patrimoniali. D’altra parte la scelta dei calciatori è ineccepibile, i giocatori hanno aspettato fin troppo prima di agire per il mancato pagamento dei loro emolumenti. Gli azzurri oltre ad essere arrabbiati per il ritardo deI pagamentI, sono ben 6 stipendi arretrati, sono molto delusi dal comportamento del presidente Naldi che prima li aveva invitati a spalmare i loro stipendi e alla riduzione degli stessi per il 30%, poi invece ha clamorosamente disatteso le promesse fatte. Ora il presidente azzurro ha venti giorni di tempo per pagare 5 milioni di euro ai suoi tesserati altrimenti i giocatori potranno svincolarsi per risoluzione del contratto e il Napoli rischierebbe di trovarsi senza rosa per disputare le ultime partite della stagione. Questa della messa in mora è stata un’astuta mossa dei giocatori in pieno accordo con la Lega Calcio per vedere Naldi se ha la possibilità di continuare la sua avventura o meno al timone della società di Soccavo. Di converso Toto Naldi ha iniziato la lotta contro il tempo per raggranellare il danaro necessario per sopravvivere. Sembra in dirittura d’arrivo la transazione con Corbelli per il pagamento delle spettanze mai evase per l’acquisto del Calcio Napoli, sembra probabile l’ingresso in società di una cordata veneta con a capo l’attuale presiedente del Treviso Ettore Setten che dovrebbe essere affiancato dall’amico Luis Gallo. Nel frattempo Carraro ha fatto capire che con il “lodo Petrucci” le nuove società, che partirebbero in ogni caso dalla serie inferiore, non devono avere alcun legame con la gestione precedente. Da qui verrebbe meno il sogno di Naldi di far fallire l’attuale  società per poi rientrare nel Napoli nella società senza debiti che verrebbe a costituirsi ex novo.

Se Naldi non dovesse riuscire ad intraprendere nessuna di queste soluzioni prospettate, a quel punto non rimarrebbe altra strada che portare i libri in tribunale.

Premesso tutto ciò, corra Naldi, corra, c’è meno di un mese a disposizione per salvare il giocattolo Napoli amato da 6 milioni di tifosi.

Luigi Giordano 

                                      4/5/2004

 

 

 

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