NALDI,
NON FACCIO MIRACOLI
Naldi
si lascia andare a 360 gradi
in un'intervista rilasciata
in esclusiva ad Ivan
Zazzaroni nel corso di
"Number Two" su
Canale 34 Telenapoli."Il
21 giugno non sono convinto
di festeggiare i due anni di
presidenza. Sto lavorando
per dare un futuro al Napoli
anche se attorno a me non
sento concretezza. Ho
investito 120 miliardi e
dovrei essere premiato per
questo perché sono l'unico
ad aver messo soldi nel
calcio. Devo essere
ringraziato perché in una
città come Napoli ho messo
cuore, coraggio e denari. A
questa salvezza però devono
partecipare tutti stando
vicino al presidente. Sabato
ad esempio alla partita
devono partecipare tutti: in
una partita assolutamente
inutile come quella dell'Albinoleffe
chi è con Naldi va allo
stadio. Al momento ciò che
mi interessa è capire se
posso riuscire a fare un
programma su alcune
strutture come il settore
giovanile. Gli sponsor
quest'anno si sono
allontanati per gli ostacoli
che non ci hanno fatto
crescere. Questi ostacoli
sono stati parecchi. La
Federazione a modo suo ha
aiutato il Napoli: l'anno
scorso non è stato salvato
il Napoli ma ad esempio è
stata salvata la Fiorentina.
Se il Napoli fallisce? Non
posso rispondere prima del
14. Il Napoli si salva se
Corbelli, che ha ancora la
maggioranza, risponde alle
sue responsabilità. Per
questo però ci sono i
professionisti, io non mi
abbasso ai suoi livelli nel
parlare di queste cose in
Tv. La Lega Azzurra? Ci sono
professionisti seri ma in
questo momento non può fare
niente. I tifosi devono
sapere la verità alla
lettera, io non illudo i
tifosi. Alle domande dei
tifosi dico di venire sabato
allo stadio e di stare
vicini a questa società, a
ringraziare anche chi ha
difeso la serie B come i
calciatori. Chi è tifoso
comunque deve partecipare.
Il contenzioso con la
squadra? I calciatori
avrebbero dovuto capire che
non potevano chiedere
qualcosa che il presidente
da contratto non poteva più
riconoscere. Se rimarrò
rispetterò in gran parte
gli impegni presi anche con
loro. Se resto, il programma
resterà invariato, le
risorse umane che fanno
parte della società saranno
diverse in piccola parte,
cambieranno poche teste.
Qual è stato l'errore che
ho commesso? Non mi sono
occupato delle vicende in
prima persona e la fiducia
non mi è stata ricambiata.
La cosa che però più mi ha
offeso in questi due anni è
il rispetto non dato da chi
mi conosce. Non è stato
rispettato l'uomo Naldi
imprenditore. Il successo si
costruisce lavorando sul
titolo, ecco perché
qualcuno dovrebbe
affiancarmi, il Napoli è un
marchio in crescita che può
crescere all'inverosimile.
Ho lavorato con tanta
trasparenza, diversamente da
come si era fatto nel Calcio
Napoli in anni passati.
Evidentemente ho sbagliato
anche in questo. Avrei
potuto ridimensionare il
parco calciatori. Non l'ho
fato prima, sarò costretto
a farlo in futuro. Il bene
più grande che ho è la
famiglia, è per questo che
non mi sento solo ed è per
questo è che la famiglia
viene prima di ogni cosa.
Devo rispettarla, è una
scelta che ho fatto da solo.
Ciò però non incide più
di tanto nelle mie scelte,
scelte che sto facendo ora e
che non sono dovute alla
famiglia ma ad una realtà
che si chiama famiglia.
Questi sono i 400 dipendenti
che ho, non posso correre il
rischio di mandare in mezzo
alla strada gente che crede
in Salvatore Naldi. Non
posso mettere a repentaglio
400 famiglie per investire
nel calcio, un'azienda a
rischio. E' per questo che
voglio capire quanti sono
con me. Se ripartirò ad
agosto? Riparto, sì, ma
senza soldi: se arrivo al 29
agosto significa che ho
fatto la mia parte. A quel
punto devono fare la loro
parte altre persone. I
miracoli io non li so fare:
uno già l'ho fatto. Sto
aspettando lo zio d'America
per farne un'altro.
Altrimenti io non posso
mettere più un
euro...".
Marco
Santopaolo
7/6/2004
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