NAPOLI: PISTA INGLESE 

 

Zola, Di Canio, Grabbi. Sono questi i nomi che nelle ultime ore stanno facendo sognare la tifoseria azzurra. A dire il vero, a sognare è soprattutto il Presidente Salvatore Naldi, in quanto non è assolutamente impresa facile poter arrivare a questi giocatori. Per quanto riguarda Gianfranco Zola, in scadenza di contratto col Chelsea, le possibilità di rivedere a Napoli il fantasista sardo, sono quasi nulle, visto l’ingaggio assai elevato, e poi c’è da mettere in conto che il calciatore vorrebbe trascorrere un altro anno in Inghilterra, dove in questi anni ha instaurato un rapporto molto bello con la tifoseria dei blues. Naldi, però, dal canto suo ci proverà in tutti i modi. È stato già contattato il procuratore Fulvio Marrucco, che ha dichiarato che le possibilità di un suo arrivo all’ombra del Vesuvio sono molto poche.

Stesso discorso, vale per Paolo Di Canio. L’attaccante, che ha infiammato le platee del San Paolo, è diventato un idolo dei tifosi del West Ham. Alla fine dovrebbe andar via, però il suo ingaggio resta elevato, sicuramente fuori della portata per le casse azzurre.

Più abbordabile, sembra, invece, la pista che porterebbe a Soccavo un altro attaccante che gioca in Inghilterra, nel Blackburn. Stiamo parlando di Corrado “Ciccio” Grabbi, che proprio con il neo tecnico azzurro Andrea Agostinelli, ha trascorso forse l’annata migliore della sua carriera, quando militava nella Ternana, segnando 22 gol. L’intenzione di Grabbi sarebbe quella di cambiare aria, visto che con il club inglese i rapporti non sono idilliaci. Alla fine, Grabbi potrebbe decidere di vestire la maglia azzurra, destinazione sicuramente gradita al calciatore piemontese. Il Napoli potrebbe anche offrire in cambio al Blackburn Roberto Stellone. L’unico ostacolo a tale tipo di scambio sarebbe la volontà del calciatore romano a trasferirsi in Inghilterra, e poi c’è da sconfiggere la concorrenza di alcune squadre che vorrebbero aggiudicarsi la punta azzurra, prima fra tutte il Palermo.

                                                          

Luciano Fasano                                             21/06/2003

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