NAPOLI TERNANA
1-0
Il
Napoli saluta il suo pubblico ottenendo
tre punti importanti in chiave salvezza grazie ad una incredibile
autorete del portiere ternano Marcon che meriterebbe una menzione speciale
a “Mai dire Gol”.
Al
San Paolo c’è il pubblico delle grandi occasioni, pronto a sostenere la
sua squadra in una partita assolutamente da vincere ma anche attento a non
dimenticare una stagione terribile attraverso una giusta critica. Infatti
campeggiano striscioni come “La maglia azzurra per una squallida
salvezza”, che pone l’accento sul ritorno del Napoli alla maglia
completamente azzurra per quest’ultima partita casalinga; invece i
Vecchi Lions utilizzano uno slogan secco ma che dà l’idea di tutta
l’amarezza provata quest’anno dai tifosi, tante sensazioni di
sconforto e desolazione imposte dalle scelte della società e che questo
pubblico non merita, lo striscione dice semplicemente “Tutti via!”.
In
campo scendono due squadre che hanno bisogno di punti, Colomba orfano di
Stellone schiera un 3-4-2-1, con Pasino ala larga a sinistra e Montezine
suo omologo a destra. La Ternana è messa in campo da Mario Beretta con il
classico 4-4-2, c’è curiosità nel rivedere al San Paolo l’ex Gennaro
Scarlato da difensore centrale, che all’andata fu anche espulso, alla
fine farà una buona partita.
Ad
inizio gara le due compagini tendono a studiarsi e non si scoprono molto
alla ricerca del gol, la paura di subire una marcatura e di essere
costretti poi a farne due è forte e blocca le due squadre, così la prima
occasione capita solo al 15’ quando un perfetto corner di Pasino ed il
conseguente colpo di testa di Montezine costringe un difensore ternano a
salvare sulla linea di porta. Due minuti dopo rispondono gli ospiti con un
tiro fuori dal limite dell’area del poco rimpianto ex Massimiliano
Esposito.
Napoli
e Ternana giocano con baricentri molto bassi, le difese non concedono
spazi e così si cerca il jolly da fuori area, Marcolin ci prova prima al
20’ con una conclusione a lato da trenta metri e poi al 23’ su
punizione costringendo Marcon ad alzare in angolo. Passano due minuti ed
è Scarlato di testa a concludere alto. Al 30’ si infortuna Pasino ed
entra Floro Flores, lo schema resta invariato ma Montezine si sposta a
sinistra ed il neo entrato parte da destra.
Poi
al 37’ arriva il momento topico, e si potrebbe dire comico, della
partita: da un cross dalla trequarti Marcon sbaglia la presa in uscita su
Dionigi, Vidigal conquista palla, si gira e conclude prendendo il palo, il
pallone carambola poi su Marcon che stava rientrando in porta e finisce in
rete per il gol del vantaggio dei padroni di casa.
Al
42’ ecco l’ultima palla gol del Napoli per tutto il resto della
partita e che poteva dare il gol della tranquillità, ma il Napoli
quest’anno di tranquillità non ne sa regalare nemmeno un pizzico:
Martinez crossa in area, la difesa ternana sbaglia la tattica del
fuorigioco e Montezine si ritrova solo davanti al portiere, il brasiliano
colpisce a botta sicura ma prende in pieno il palo che poco prima era
stato complice del gol azzurro, stavolta la difesa riesce a liberare senza
problemi.
La
ripresa inizia nel peggiore dei modi per il Napoli, con Marcolin che si fa
male ed è costretto ad uscire, al 46’ lo sostituisce Montervino. Ora il
Napoli è messo in campo con un difensivissimo 5-4-1, che ovviamente
regala metri agli ospiti e lascia Dionigi sempre più abbandonato in
avanti ad aspettare palloni decenti, così l’unica squadra in campo
resta la Ternana che ciò nonostante non riuscirà mai a rendersi davvero
pericolosa grazie al catenaccio disposto dal Napoli.
Al
58’ si vede un bel tiro in corsa di Nicola che sfiora di poco il set
alla sinistra di Manitta, poi al 66’ da trenta metri ci prova D’Aversa
e la deviazione di un difensore costringe Manitta ad una difficile
respinta. La partita è comunque statica con lo sterile predomino dei
rossoverdi ed il Napoli capace solo di buttare palloni lunghi verso
Dionigi che sono costantemente preda dei difensori ternani e dunque la
partita finisce decisa dall’autogol di Marcon.
La
Ternana è fuori dai giochi promozione ed il Napoli dovrà soffrire ancora
novanta minuti cercando in ogni caso la vittoria a Messina perché incombe
sempre l’interminabile verdetto sui due punti sospesi al Catania.
Napoli
(3-4-2-1):
Manitta, Bonomi, Baldini, Savino, Saber, Vidigal, Marcolin (2' St
Montervino), Martinez, Montezine, Pasino (30' St Floro Flores), Dionigi.
(12 Gragnaniello, 6 Quadriani, 80 Bocchetti, 81 Russo, 28 Pavon). All.:
Colomba
Ternana
(4-4-2): Marcon, Nicola, Paci, Scarlato, Terni, Esposito (13' St
Frick), Brevi (33' St Sussi), D'aversa, Kharja Borgobello (13' St Adeshina),
Zaniolo. (22 Mareggini, 4 Grava, 8 Gissi, 2 Caccavale). All.: Beretta.
Arbitro:
Racalbuto di Gallarate.
Reti:
Marcon 38' (autorete)
Angoli:
4-1 per il Napoli.
Recupero:
2' e 4'
Ammoniti:
Brevi, Savino e Zaniolo per scorrettezze ed Esposito per
comportamento non regolamentare.
Spettatori:
60mila.
LE
PAGELLE DEGLI AZZURRI
Manitta
6
Poco
impegnato ed un pò incerto su qualche uscita, si fa trovare pronto
sull’insidiosi tiro di D’Aversa deviato che poteva cambiare le sorti
di una stagione
Martinez
6+
Oggi
il migliore in campo, offre buone giocate sulla sua fascia ed è utile
anche in copertura
Bonomi
6
Solita
grinta rocciosa che toglie qualche grattacapo alla difesa, la sua presenza
è indispensabile per dare fiducia al reparto
Baldini
5,5
Era
al rientro dall’infortunio che lo ha tenuto a lungo lontano dal campo e
non se l’è cavata male, a parte qualche sbavatura dovuta alla tensione
dell’incontro e forse a qualche timore dovuto al post-infortunio
Saber
5
Gara
assolutamente anonima, non prova niente che possa dare una spinta
offensiva sulla sua fascia ma gestisce con relativa tranquillità la fase
difensiva aiutato da Bonomi
Savino
6-
Una
partita discreta ma pochi attacchi passavano dalle sue parti
Pasino
5,5
Messo
come al solito fuori ruolo e lontano dall’area avversaria, non riesce ad
essere incisivo, riceve pochi palloni e lo schema tutto difesa di Colomba
certo non lo aiuta perché raramente ha compagni vicini cui appoggiare.
Oggi recupera anche qualche pallone e questo dimostra che si è calato
nella mentalità di sofferenza della situazione ma poi si infortuna
Floro
Flores 5,5
Deve
giocare da ala destra, chiudere gli attacchi avversari e ripartire per
cercare di appoggiare Dionigi, ma spesso tartassato da falli e non
accompagnato dai compagni riesce a concludere poco, fa comunque vedere
buona velocità e tecnica
Montezine
5+
Anche
il brasiliano era fermo da un pò e la mancanza del ritmo partita si è
vista, di positivo qualche buon passaggio e qualche recupero ma ha sulla
coscienza il tiro del 42’ che avrebbe dovuto chiudere la partita
risparmiando così a tutti il pessimo secondo tempo fatto di paure e
catenacci
Vidigal
6
Questa
potrebbe essere stata la sua ultima prestazione al San Paolo e ci teneva a
lasciare un buon ricordo, dopo aver propiziato l’autogol mostra una
maglietta con la scritta “I love Jesus.”
Marcolin
6-
Un
primo tempo discreto con lanci intelligenti ed abbastanza precisi, certo
la sua lentezza lo condiziona ma quando si infortuna la sua assenza si
nota in un centrocampo azzurro vuoto di idee
Montervino
5-
Sbaglia
un’enormità di passaggi mentre Colomba da lui si aspettava un pò di
qualità per il centrocampo orfano di Pasino e Marcolin, anche a causa di
una condizione non ottimale dà un apporto quasi nullo alla squadra
Dionigi
4,5
Un
fantasma, abbandonato al suo destino da solo contro tutta la difesa
ternana mostra ancora una volta di soffrire la mancanza di Stellone che
perlomeno gli porta via qualche avversario. Riceve pochi palloni giocabili
ma quei pochi che ha li spreca tutti facendosi fermare costantemente come
spreca ad esempio i palloni giuntigli da un bel lancio di Marcolin al 2’
in area o da un assist al bacio di Floro Flores al 72’.
All.
Colomba
4
Ormai
non gli si chiede più il gioco ed è tardi per dare una organizzazione ad
una squadra che spesso non sa cosa fare con il pallone tra i piedi ma
regalare 45 minuti agli avversari impostando un 5-4-1 su uno striminzito
uno a zero abbandonando ogni possibilità di raddoppio è veramente troppo
anche per questo allenatore che fa del catenaccio il suo credo. La
speranza è che Colomba riesca a salvare il Napoli in qualche modo e che
poi saluti definitivamente questa città.
Raimondo
Miraglia
31/05/2003
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