NON SNOBBIAMO I NAPOLETANI

 

Con Pier Paolo Marino ingaggiato nella qualità di d.g. si è partiti con il piede giusto e non è una questione di scaramanzia legata a quei ricordi che ci riportano a Marino come uno degli artefici del primo scudetto.

C’entra piuttosto l’aver scelto un dirigente serio ed affidabile che possa, magari, lavorare a Napoli così come ha fatto ad Udine andando alla ricerca di giovani talenti in Italia, giovani utili sia in casacca azzurra sia da un punto di vista economico, perché il Napoli possa cederli a suon di milioni alle squadre che lottano per i primi posti prima che queste tornino ad essere dirette concorrenti.

Marino non è che il primo passo per una società che deve ricostruirsi soprattutto sotto il profilo dell’immagine; ed ora che c’è questa possibilità, sarebbe il caso di pescare nelle nostre stesse acque dove è più facile trovare chi possa lavorare con stimoli ed impegno giusti, non certo pensando solo all’ingaggio o a tessere occulte trame per conto di altri presidenti.

Tanto per fare un nome, potrebbe fare al caso della Napoli Soccer Enzo Montefusco, che conosce il settore giovanile come le sue tasche, per cercare di porre un freno alla diaspora di giovani talenti andati a sbocciare altrove senza che neanche ci fosse, dalla cessione degli stessi, un ritorno economico.

Pianetazzurro lo ha intervistato e, anche se  da alcune risposte è emerso un molto comprensibile disamoramento per questo mondo pallonaro, c’è da scommettere che non vedrebbe l’ora di rimettersi in tuta per collaborare alla rinascita del calcio a Napoli.

Pianetazzurro ha intervistato anche Gianni Improta e chi meglio del Baronetto avrebbe potuto risollevare il Napoli dalla profonda crisi di immagine nella quale è caduto negli ultimi anni?.

Speriamo allora che possa farlo Daniele Trosino, già addetto stampa del Cis (Gianni Punzo ritorna nell’orbita Napoli), che avrà l’arduo compito di far diventare il nuova Napoli simpatico a quelle società un tempo amiche, ma soprattutto per far sì che la società non occupi più uno dei gradini più bassi nella scalinata che conduce agli Uffici di Via Allegri.

Prima che l’aspetto tecnico occorre curare proprio lo staff societario e rimuovere le eventuali erbacce, queste ultime letteralmente, visto che cambiando campi di allenamento, e quindi sede societaria, si vuol dare un definitivo taglio al passato. Napoli ha perso molto di quel fascino che la caratterizzava qualche anno addietro ed è logico che più la società sarà ritenuta seria, affidabile ed ambiziosa e meno saranno i giocatori che rifiuteranno un’ipotesi di trasferimento sotto il Vesuvio.

Non possiamo pretendere la luna da De Laurentiis, possiamo però consigliargli di tener in debita considerazione gli ingredienti più a portata di mano, quelli coltivati nell’orto di casa, che sono sempre i più genuini.  

 

Antonio Gagliardi                                                  10/9/2004

 

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