--------------------------IL PUNTO--------------

 

PALERMO E CAGLIARI, ANCORA NO

COMO: RIECCOC1

A quattro sabati dalla fine, un solo verdetto partorisce una B interessante fino alla fine della stagione. Dopo quarantatre lunghe giornate di agonia, il Como retrocede con merito in serie C. Tutto rinviato, invece in testa.

 

I lariani hanno ceduto il passo anche all'Albinoleffe. La squadra di Gustinetti è riuscita ad imporsi grazie alle segnature di Bonazzi e Raimondi, che hanno annullato il contingente pareggio del Como firmato da Carparelli. La favola dei ragazzi della Val Brembana è vicina a concretizzarsi con la salvezza, doppio salto all'indietro annunciato per i biancoazzurri protagonisti di una stagione disastrosa.

 

Se al Celeste non vince nessuno, la Sicilia è la vera trionfatrice di un grande derby. Non arriva ancora la promozione del Palermo anche se i rosanero sono davvero ad un passo dal traguardo. In un derby che sapeva tanto di A, botta e risposta fra la squadra di Guidolin e il Messina. Aprono gli ospiti con Biava, il Celeste esplode poco dopo grazie ad una prodezza del "Pampa" Sosa.  Due squadre che sono pronte, in buona sostanza, al grande salto. Per organico e per pubblico. 

 

Chi invece evidentemente in A andrà per meriti altrove è la Fiorentina. Aiutata da una terna arbitrale compiacente, la formazione viola vince in rimonta sul Napoli grazie ai gol di Fontana e Riganò. E' inutile il gol iniziale di Dionigi che illude i partenopei in palla per larghi tratti del match. Il pubblico fa la sua parte e spinge il fischietto a dare una mano alla squadra di casa. A questo punto, i viola sono vicini all'impresa mentre il Napoli dovrà aspettare ancora per una vittoria.

 

Inopinato crollo del Piacenza a Verona. La squadra di Maddè torna quella di un tempo dimostrando i limiti degli emiliani, che cadono sul più bello. Turati, Adailton e Papa Waigo fanno tornare a sperare i veronesi, fino all'altro giorno con due piedi in C. La rimonta resta però molto difficile e dovrà essere contraddistinta da una serie di risultati eccezionali. D'altronde la situazione di classifica è palesemente ostile alle piacevoli ambizioni. Così come al Piacenza: ora serve uno sprint.

Lo strapotere del Livorno non si ferma neanche davanti alle "bestie": l'ex Lucarelli "mata" il Toro, doppietta per lui e prodezza di Cannarsa stendono Ezio Rossi, rendendo sempre più anonimo il campionato dei granata che si consolano con Pinga. Gli amaranto sono davvero vicinissimi ad una serie A toccata con mano dopo ogni vittoria e mai in discussione, il Torino invece deve sperare che passino presto queste ultime gare per rinascere, magari sotto una nuova proprietà. 

 

 

Questo è Zeman, signori. L'Avellino va in vantaggio, finisce in dieci, poi in nove ma vince. Il Pescara di Cetteo Di Mascio parte nel modo peggiore e viene mandato in tilt da Kutuzov. Calaiò e Sbrizzo non bastano agli abruzzesi che si avvicinano ancora di più alla serie C. Altri tre punti di rabbia per l'Avellino, che se non altro allontanano ulteriormente lo spettro dell'ultimo posto e ringraziano Ivan Tisci che decide la sfida. Chissà se alla fine non finire ultimi (e magari terzultimi) non serva a qualcosa. Chi vivrà vedrà, ora è difficile ipotizzarlo. 

 

Il Cagliari si ferma prima dell'ottava meraviglia. Clamoroso crollo degli uomini di Edoardo Reja, che in vantaggio a Marassi subiscono il ritorno della squadra di De Canio che cala il poker e si assicura una mezza salvezza. Apre le danze Milito, poi Suazo ed Esposito illudono i sardi che vengono schiacciati da Bjelanovic e da una doppietta di Milito. Ci sarà tempo per far festa, quella delle due squadre è solo rinviata. Il Genoa, pur soffrendo, mostra di potercela fare a salvare la categoria anche grazie.

 

La Ternana si sveglia tardi e dimostra che l'Atalanta non è nata per il primato. Corrent e Zampagna neutralizzano il momentaneo pari di Budan, facendo respirare Maciste Bolchi e dando tre punti dopo tanto tempo agli umbri. Utopico pensare ancora al sesto posto, dovere pensare di chiudere con onore il campionato. L'Atalanta dal canto suo è bene che si guardi le spalle: ora le distanze non sono poi così rassicuranti rispetto ad un tempo. 

 

Peccato, Triestina! Vincendo, magari il sogno degli alabardati non sarebbe poi stato tanto ardito, ma adesso la situazione è irrecuperabile. L'Ascoli strappa un punto al "Nereo Rocco" conquistando così la matematica salvezza e dimostrandosi formazione quadrata, sfuma nel finale il sogno dei giuliani a causa di Colacone che rende vana la prodezza di Marianini. Verso la fine il cammino di Tesser con Trieste: il tecnico potrebbe presto sedersi su una panchina di serie A. Ammazzalorso invece lascerà Ascoli ma resterà in B. 

 

Vince ancora il Catania, che onora il campionato fino alla fine inguaiando di fatto il Bari. Gaucci avrà assillato i suoi per inguaiare il non simpatico Matarrese, ora costretto nuovamente a fare i conti con un ipotetico spareggio. Del Vecchio e Mascara fanno capire ai galletti che non è serata, Cordova non basta per riaggiustare una partita il cui esito è pesantissimo per la lotta salvezza. 

 

Vittoria anche della Salernitana che ha bisogno di un punto, come i cugini napoletani, per salvarsi. La squadra di Pioli dopo l'ultimo exploit esterno vince anche davanti al pubblico amico, riuscendo ad aver ragione del Venezia grazie a Longo e a Nomvethe. Salernitani in paradiso per un traguardo messo in discussione nel mezzo della stagione a causa di una crisi nera dalla quale non sembrava si potesse uscire. Venezia invece di nuovo vicino alla zona C dopo gli ultimi risultati negativi. 

 

Si salvano con un pareggio in un derby Treviso e Vicenza. A Ganci risponde Margiotta, un punto per uno e serie B per almeno un altro anno. Un anno eccezionale per entrambe le compagini, entrambe allestite senza spendere molto, anzi. Il lavoro dei due tecnici, Bufoni e Iachini, alla lunga ha pagato e ha consentito ai due club di venir fuori e salvarsi senza troppi patimenti.

 


 

Marco Santopaolo                                        22/5/2004

 

 

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