POCHI
SOLDI, MOLTO MOVIMENTO
Pazza,
pazza serie B. La serie dei poveri, quella dove il
blasone lascia il posto alla cenerentola. Pazza B.
Il mercato non segue la tendenza: circola poco
denaro, è vero, ma il valzer dei giocatori è
cominciato. E dopo aver visto la mappa delle
panchine, si capisce come sarà una B dal bel
gioco. Molti strateghi promossi dalla serie C,
gente che prima che al risultato pensa al gioco.
Tecnici che sanno disegnare una squadra, con
un'anima e un gioco.
Problema
panchine risolto ma non in toto. Restano due
caselle vuote, in stretta correlazione: Perugia
chiama, Napoli risponde. E'
l'intrigo legato a Luciano Gaucci che si risolverà
facilmente: se Big Luciano prenderà il Napoli,
all'ombra del Vesuvio arriverà un caricato Serse Cosmi.
Al Perugia toccherebbe Stefano Colantuono,
reduce da una brillante stagione con il Catania.
Se invece Gaucci dovesse restarsene al Perugia,
Cosmi rimarrebbe prigioniero di se stesso e a
Napoli parlare di panchina sarebbe forse
riduttivo. Tutto langue in fase di calciomercato
attorno a Soccavo. Dirigenti (?) al mare, il
destino del Napoli corre sull'asse
Bellamio-Gaucci-Bassolino. Per dirla tutta, Savoldi,
Dionigi, Zanini,
Tosto, Portanova
e Zamboni si sono già
svincolati. Sono tornati a Napoli, da contratto, Stellone
e Floro Flores, mentre i vari
ragazzi in prestito in serie C aspettano di sapere
quale sarà il loro destino, se rimarranno in
comproprietà in terza e quarta serie o se
torneranno alla base. Questo dipenderà dal futuro
del Napoli, nebuloso.
Gli
altri però non stanno a guardare. Il Genoa
di Preziosi, ad esempio, vuol seguire a ruota il
Palermo di Zamparini. Ecco perché il presidente
ha già regalato a De Canio i
vari Cozza, Sottil,
Tosto, Zanini e Makinwa.
Perché non vuole né rischiare, né perdere tempo
e nemmeno sentir lagnarsi il buon Gigi. Sentite
qua: Cozza-Milito-Makinwa. E' l'attacco del Genoa.
Ne vedremo delle belle. E giocatevi anche qualcosa
di sostanzioso che l'Empoli farà
un bel campionato. Perché Mario Somma
è un vincente, reduce da due promozioni (con la
Cavese dalla D alla C2 e con l'Arezzo dalla C1
alla B) da record. In più, per ora i toscani
vantano un organico da serie A. Ci sarà qualche
cessione che non troverà l'opposizione del
tecnico, che per sua stessa ammissione fa
l'allenatore e non il selezionatore. Amen. Chi fa
sul serio è anche il Catania.
Antonino Pulvirenti non ha comprato la squadra
della sua città "per sport", ma è
chiaro che vuole riportarla in A cancellando
quanto non sia riuscito a fare Gaucci. Come
tecnico ha scelto Costantini, che
si è portato dalla sua squadra di C1, l'Acireale,
insieme a sei giocatori. I pezzi da novanta, però,
non mancano e non mancheranno. Sinora il registro
di cassa ha battuto Ferrante e Pantanelli,
due pedine importanti. E occhio, perché i ragazzi
che provengono dall'Acireale (Russo
e Anastasi in testa) non sono da
buttare. Si candida protagonista, anzi sorpresa,
l'Arezzo di Pasquale Marino.
Davanti ad un tridente firmato De Zerbi-Spinesi-Abbruscato
qualcuno già si toglie il cappello, chi non
conosce la C storce il naso. Ebbene,
potenzialmente questi tre possono arrivare a fare
sessanta gol. Non è questo il problema, è che la
filosofia di Marino è un'applicazione perfetta
del modulo tattico caro a Zaccheroni. Certo è che
se il direttore sportivo Fioretti riuscirà a
rinforzare una difesa troppo debole, chissà che
l'Arezzo non riesca ad arrivare fra le prime
cinque.
Sempre
in fascia A, ma in seconda fila, si
possono collocare anche il Piacenza
che ha scelto Beppe Iachini e,
perché no, la Ternana e il Catanzaro. Gli
emiliani ripartono dall'ossatura della scorsa
stagione e cercheranno di prendere qualche
calciatore caro al tecnico dal Vicenza. Squadra
giovane, col bilancio a posto e affidata alle
operazioni di Totò De Vitis. La Ternana
si è rimessa nelle mani di Verdelli
dopo aver cambiato proprietà. Gli anni di Agarini
sono stati molto positivi ma la promozione, per
una ragione o per un'altra, è sempre sfuggita.
Ora si punterà come sempre a non smantellare
l'organico della passata stagione, puntando poi su
alcuni nomi delle giovanili dell'Inter che il
nuovo tecnico conosce come le sue tasche. Dicevamo
del Catanzaro: arrivato in serie
B al galoppo, la compagine che segue le direttive
tecniche di Gianni Improta non vuole fermarsi e
sta modellando un 3-4-3 per Braglia
di tutto rispetto. Si pensi solo al tridente: Carbone-Corona-Cammarata.
Tre "c" di tutto rispetto. Manca
qualcosina a centrocampo, vero, ma in tal senso
non ci saranno problemi per intervenire
tempestivamente.
In
terza fila ci sono parecchie squadre. Dall'Ancona,
che non sa quale sarà il suo futuro (Pieroni
molla? ricapitalizza? cede?) passando per
Triestina e Treviso che faranno divertire i propri
tifosi. I dorici dipendono dalla volontà del
patron, che non ha ancora scelto il nuovo tecnico
(Foschi?) mentre Triestina
e Treviso hanno già tutto pronto. Gli alabardati
si affidano ancora al bravo Attilio Tesser e
puntano a confermarsi al vertice seppure con una
formazione molto giovane. Il Treviso
si è invece affidato a D'Astoli,
un tecnico che trasforma in oro ciò che tocca:
Setten non dovrà spendere molto perché il suo
allenatore riesca a far divertire la gente con un
4-4-2 ben organizzato.
Ci
sono poi le mine vaganti come Salernitana
e Modena. I campani scelgono Ammazzalorso
per la ricostruzione ma non si capisce quali siano
le intenzioni di Aliberti. L'ex tecnico dei
granata si è accasato a Modena,
dove guiderà una formazione di giocatori in cerca
di riscatto: sui canarini non si può scommettere,
possono essere tanto una sorpresa quanto un grande
flop.
Seguono
poi tante squadre che da grande non hanno ancora
deciso cosa fare, oppure tante che sono
consapevoli che andranno incontro a sofferenze.
Fra queste, l'Albinoleffe che non
può investire più di tanto e che farà leva
sull'esperienza di Gustinetti e
su qualche giovane proveniente dalla C, oppure l'Ascoli
di Giampaolo che non convince
nessuno, tantomeno il presidente Benigni che
vorrebbe lasciare. Le altre neopromosse come Cesena
e Crotone che dipendono l'una
dalla Disciplinare e l'altra dalla GEA: gli
emiliani aspettano di sapere che ne sarà del loro
tecnico Castori, squalificato in
primo grado per tre anni a seguito di una rissa, i
calabresi si rimetteranno alla volontà del
gruppo-Moggi di costruire o meno un altro Messina.
Si soffrirà ancora in Veneto, laddove mancano i
capitali: non è roseo il futuro di Venezia
e Verona, ancora incerte sulla
conferma degli allenatori, laddove invece il Vicenza
ha assunto Viscidi ma si ritrova
sempre senza molto da spendere. Il dramma potrebbe
essere quello del Torino,
costretto a lottare per la salvezza: Ezio
Rossi è stato confermato in panchina per
mancanza di denari, molto saranno ceduti e i
programmi naturalmente ridimensionarti. Il
portafoglio di Cimminelli è vuoto e se non
arriveranno i lettoni o chi per loro, una delle
società più gloriose del nostro calcio potrebbe
fare i conti con una stagione da incubo.
Ma
siamo appena agli inizi di una pazza estate per
una pazza, pazza serie B.
Marco
Santopaolo
06/07/2004
|