Speriamo
che
questa
vittoria
sia
soprattutto
di
sua
moglie.
I
problemi
di
salute
della
signora
Manuela
hanno
spinto
l’allenatore
a
rassegnare
le
dimissioni
dalla
guida
tecnica
della
Roma
per
starle
vicino
a
combattere
la
malattia.
Una
decisione
difficile,
sofferta
anche
se
ci
si
è
arrivati
per
gradi,
saltando
la
prima
parte
della
tournee
che
vedeva
la
sua
squadra
esibirsi
in
USA,
Canada
e
Giappone,
poi
riprendendo
il
timone
a
New
York
con
il
cuore
pieno
di
speranza
ed
infine
il
definitivo
addio
pochi
giorni
orsono,
consapevole
che
i
pensieri
e
le
energie
sono
rivolti
altrove,
in
un’unione
che,
nella
buona
o
cattiva
sorte,
da
niente
e
nessuno
potrà
essere
sciolta.
Nemmeno
da
un
ricco
contratto
o
da
un’ambizione
professionale
che
magari
ti
fa
riflettere
sul
fatto
che
stai
per
lasciare
quella
prestigiosa
panchina
che
hai
sempre
sognato
ed
alla
quale
sei
arrivato
a
costo
di
sacrifici
e
fatica.
Panchina
che
stai
per
lasciare
e
sulla
quale
chissà
se
un
giorno
potrai
più
risederti.
Fa
onore
alla
società
capitolina
ed
ai
suoi
tifosi,
più
che
l’affetto
dimostrato
all’uomo
Cesare
Prandelli,
il
silenzioso
rispetto
con
cui
hanno
preso
atto
della
decisione
del
Mister.
Non
è
facile
cambiare
tecnico
alla
vigilia
del
campionato,
rivoluzionando
così
schemi
di
gioco
e
preparazione;
ma
a
Trigoria
hanno
capito
che
Prandelli
non
ha
tradito,
come
sovente
si
dice
in
situazioni
del
genere,
ossia
non
ha
lasciato
per
andare
in
un’altra
società
o
perché
ammaliato
da
un
contratto
più
oneroso.
L’ex
tecnico
del
Parma
giocherà
al
fianco
della
moglie
la
partita
della
vita
la
cui
vittoria
varrà
un’infinità
di
scudetti
e
Coppe
dei
Campioni.
Il
nostro
augurio
è
che
entrambi
possano
vincere
affinché
la
signora
Manuela
torni
a
sorridere
e
Mister
Prandelli
ad
allenare.
A
quel
punto
avrà
meno
importanza
vincere
o
non
vincere
purché
lo
si
faccia
da
una
panchina,
da
una
qualsiasi
panchina.
Antonio
Gagliardi
28/08/04