PREVENIRE
è
MEGLIO CHE CURARE
Ci
dispiace doverlo dire, ma il mercato
del Napoli fin'ora non ha convinto
proprio nessuno. Non nascondiamo le
difficoltà nelle quali Naldi si è
mosso e sarà costretto a imbattersi
ancora, ma se analizziamo il dato
tecnico, il Napoli al momento pare si
stia indebolendo. La cosa più grave
sarebbe, come accaduto spesso in
questi anni di superficialità
latente, partire per il ritiro con la
squadra ancora da completare. Certo,
è un po' presto per emettere giudizi
ma se il buon giorno si vede dal
mattino? Prevenire non è forse meglio
che curare? Al momento un dato va
sottolineato, alle buste è stato
perso Di Vicino un giovane talento sul
quale Agostinelli contava. L'Udinese
poi si è ripresa Martinez, tra i
pochi a meritarsi la riconferma in
quest'anno deprimente. Moggi ha
"imposto" Agostinelli, un
tecnico che ai tifosi non piace, in
cambio non di Gasbarroni o di Sculli
ma di Zamboni (mah...), come non è
piaciuta l'uscita di Naldi che promise
alla presentazione di Agostinelli, uno
tra Zola e De Canio. Non arriverà
nessuno dei due, anzi pare vada via
anche Stellone, uno che in questi anni
ha spesso tolto le castagne dal
fuoco... Che dire? Ci aspettiamo un
inversione di tendenza rispetto
all'attuale andamento del mercato
azzurro, i nomi che si sentono prossimi
all'acquisto (e alla pensione) non
sembrano garantire alcuncchè di
buono, anzi… E aspettiamo ancora di
conoscere quel programma ambizioso che
promise Naldi… Non vogliamo essere
così catastrofici, pessimisti. Siamo
certi che Perinetti e Naldi alla fine
di questo anemico mercato riusciranno
a consegnare nelle mani di Agostinelli
una squadra valida, fin dalla prossima
settimana. Se però così non dovesse
essere il periodo di immunità
concesso a questa dirigenza, pur
riconoscendone meriti e buona volontà,
finirebbe, perché nel calcio contano
solo i risultati ed una metropoli come
Napoli non può e non deve stentare in
serie B.
Vincenzo
Letizia
29/06/2003
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