29/12/2004
Sembra quasi fatta per
il bomber Emanuele
Calaiò. L’attaccante del
Pescara (forse ex)
vestirà con ogni
probabilità la casacca
partenopea nella prima
partita azzurra del
Napoli al San Paolo
contro il Giulianova nel
giorno della befana. Una
prima forte
indiscrezione sul
passaggio di Calaiò al
Napoli era arrivata
stamane dalle pagine del
Corriere dello Sport ed
immediatamente riportata
anche sul nostro sito,
ma la conferma quasi
definitiva, a meno di
stravolgimenti
incredibili che nel
calcio-mercato sono
sempre possibili, è
arrivata dalla
trasmissione televisiva
Italiamia Sport Live, su
Italiamia 2 nella quale
il centravanti è
intervenuto e in cui
dopo un primo
tergiversare alle
domande iniziali dei
colleghi giornalisti (mi
è puzzato solo di
diplomazia alla Moggi),
alla fine dell’
intervento il giocatore
ha praticamente ammesso
che dato per scontato
che lui abbandonerà il
Pescara nel prossimo
mercato di riparazione,
le offerte concrete
ricevute dalle
formazioni di serie A
(Siena, Atalanta) e non
quelle prima paventate
di club più blasonati
(Fiorentina e Sampdoria),
hanno fatto pendere
l’ago della bilancia
sulla scelta della
società a favore del
Napoli. Il ragionamento
del puntero è molto
semplice: è meglio
andare adesso in serie C
e trovarsi quantomeno in
serie B l’anno prossimo
con una squadra di
grosso blasone e con
ambizioni futuriste di
livello internazionale o
ritrovarsi il prossimo
anno con ogni
probabilità sempre in
serie B con società che
non hanno grosse
ambizioni per il futuro?
Bè a quel punto la
risposta è stata ovvia;
inoltre non
dimentichiamoci che il
bomber è sposato con una
ragazza partenopea e lo
stesso figlio di
Emanuele è nato a Napoli
(è anche cognato
dell’azzurro Mora).
Poi vi posso dare una
forte indiscrezione sul
mercato degli attaccanti
del prossimo anno
ricordandovi però che il
calcio-mercato non è
scienza esatta; c’è un
accordo sulla parola tra
l’attaccante del
Cagliari e adesso anche
nel giro della Nazionale
Mauro Esposito (di
origine napoletane, bè
anche per il cognome) e
Pierpaolo Marino, che è
considerato da Esposito
secondo sue stesse
dichiarazioni un secondo
padre, in quanto è stato
lui a gestire quasi da
procuratore aggiunto la
carriera del calciatore
fino all’exploit di
quest’ultimo nel
Cagliari. Possiamo solo
dire: “se son rose
fioriranno”.
Michele Caiafa
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