E'
passato un
anno dalla
scomparsa
di Sergio
Ercolano,
tragicamente
e
fatalmente
in quello
stadio
Partenio,
prima di
Avellino
– Napoli
che non si
disputò e
non si
sarebbe
mai
disputata.
Come
troppo
spesso è
accaduto,
incidenti
avvennero
nei pressi
dello
stadio, la
follia di
non pochi
teppisti
causò la
fuga di
altri
tifosi,
venuti in
loco solo
per vedere
la
partita.
Uno di
questi,
Sergio
dunque,
scappa e
cerca di
salvarsi,
come è
stata la
ricostruzione
dei fatti,
tentò di
saltare un
fossato e
cadde. La
corsa
all’ospedale
non fu
proficua,
Sergio non
ce la
fece.
Dopo, come
sempre, il
rituale ed
odioso
dibattito
su ciò
che era
successo.
Teppisti
arrestati,
rilasciati,
presi e
giudicati.
Scaricabarile
sul
sevizio
dello
stadio,
sulle
società:
i
tafferugli
erano
sicuramente
previsti,
qualcuno
ha detto
che i
soccorsi
della
barella
furono
addirittura
ritardati,
Casillo
disse che
era fatto
tutto
apposta.
I
tifosi del
Napoli
hanno
ricordato
Sergio con
uno
striscione,
il padre
disse che
non voleva
che questo
avvenisse.
Insomma,
queste
cose sono
successe,
ma ancora
non c’è
una
soluzione
al caso,
se ce ne
fosse
bisogno,
perché
l’unica
cosa certa
è
purtroppo,
che il
povero
Sergio ci
ha
lasciato;
oltre al
fatto che
da noi in
Italia lo
scottante
problema
della
violenza
negli
stadi non
si vuole
risolvere.
Sono
cambiati
molti
governi,
nulla è
cambiato:
solo
parole,
nonostante
l’ultimo
decreto
sarebbe
ottimo, se
si
applicasse.
Fino alla
prossima
tragedia?
E’
tardi,
basta con
questa
storia.
Luigi
Petagna
20/9/2004