RAMON ANGEL DIAZ

     

Un giocatore che ha lasciato il segno sul campionato italiano ma non ha avuto al Napoli la giusta dimensione, è l’argentino Diaz. Ramòn Diaz, di La Rioja, ha un curriculum di tutto rispetto, il centravanti del River Plate e della nazionale, la selecciòn, segna una enorme quantità di gol e arriva nell’estate 82’ a Napoli. E’ l’anno del secondo straniero, la federcalcio, dopo tante discussioni, decide che le società potranno ingaggiare due giocatori stranieri, il Napoli di Krol sceglie un attaccante, Diaz. L’inizio non è dei migliori, pur avendo grandi doti, il giovane ha problemi in campo e forse di ambientamento, segna poco, i gol sono in coppa Uefa , due. In tutto il campionato ne metterà a segno soltanto tre. L’equivoco è probabilmente sul ruolo, Diaz non è proprio un cannoniere , ma una spalla che mette in condizioni un compagno, dotato fisicamente, un ariete, di far gol. Verrà chiarito in seguito. Diaz gioca con l’Avellino per tre anni e segna ventidue gol, passa alla Fiorentina, due anni, dieci reti la prima stagione, sette la seconda. La sua grande affermazione è all’Inter, dove passa in prestito e come acquisto di riserva, a lui è legato lo scudetto dei record ed il suo personale record, dodici gol. Lascerà l’Italia, in seguito diverrà un buon allenatore, è l’esempio di come spesso i dirigenti dovrebbero aspettare a scartare un giocatore e farlo inserire, ma se il calcio italiano non ebbe pazienza allora, come potrebbe averla nella fretta di vincere di adesso.                                              

 

Luigi Petagna 

                                                                        18/8/2003

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