RITROVARE
L'IDENTITà
Al Napoli di
Franco Scoglio "manca solo l'identità di gioco".
Lo ha spiegato lo stesso allenatore ai giornalisti, alla
ripresa degli allenamenti in vista del posticipo interno di
lunedì sera contro il Bari.
"Quando sono arrivato a Napoli - ha sottolineato il
Professore - mancavano ventidue gare alla fine del
campionato ed ho sempre asserito che dovevamo guardare alle
partite in gruppi da quattro gare. Dissi anche, che, entro
fine febbraio, la squadra avrebbe dovuto avere una propria
identità ma su questo siamo in ritardo. Il Napoli è stato
riconoscibile solo a tratti e, questo per me è un cosa
fondamentale perchè, se non si ha identità, i punti non si
fanno. In sette partite - ha proseguito - non sono riuscito
a leggere perfettamente le caratteristiche dei giocatori,
alcuni dei quali arrivati in corsa. D'ora in poi non cambierò
più il modulo, non posso più penalizzare il mio credo e
scendere a compromessi. Ho dato molto valore agli altri
andando contro la mia personalità. Con questo, preciso, che
non voglio dire che si vincerà sempre ma che sicuramente
faremo molte più vittorie che sconfitte".
Scoglio si è soffermato inoltre sulla gara di domenica
scorsa contro il Cosenza.
"Le colpe, di quanto accaduto tre giorni fa, non sono
dei ragazzi che si attestano a ciò che il modulo detta. La
gara contro la squadra di Salvioni, anche se l'avessimo
pareggiata - per Scoglio - non avrebbe cambiato le cose, ci
saremmo trovati ugualmente a dover vincere contro il Bari
".
Secondo il tecnico di Lipari il Napoli migliore si è visto
nel primo tempo della partita contro il Messina.
"L'unica occasione in cui sono stato felice come
allenatore - ha concluso Scoglio - è stato il primo tempo
contro il Messina. Le altre gare, anche se vinte, non mi
hanno soddisfatto molto. Sono sceso a dei compromessi
finalizzati al risultato ed alla classifica. Questo è un
danno sia per i giocatori che per me. Devo giocare con la
mia 'presunzione'. Da oggi in poi il modulo che impiegherò
sarà sempre lo stesso".
Scoglio evidenzia che dal 1998 gioca con "due punte ed
una mezza punta. I ragazzi si adatteranno e, nessuno si
arrabbierà se vedrà un Napoli double face in casa ed in
trasferta. Al San Paolo ho bisogno di attaccare in un modo,
fuori casa in un altro. Tutti i giocatori azzurri sono al
servizio di un modulo, l'unica cosa che cambia sono gli
interpreti".
Il tecnico promette che "la squadra che vedrete giocare
sin dal lunedì sera sarà il clone della squadra utilizzata
contro il Messina. Non possiamo aspettare aprile o marzo,
sarebbe troppo tardi. Devo creare, nel più breve tempo
possibile, l'identità di questa squadra che si salverà
possibilmente anche con qualche domenica d'anticipo".
a cura di
Vincenzo Letizia
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