15/12/2004
È la squadra rivelazione di
questa prima parte di campionato
di serie C1, il Rimini di mister
Acori sta sbalordendo un po’
tutti: nessuno ad inizio
campionato avrebbe scommesso nel
vedere i romagnoli in testa,
tutti parlavano dell’Avellino,
della Reggiana del Padova o
della neonata Napoli Soccer. Il
Rimini era visto certamente di
buon occhio come una squadra
insidiosa che poteva puntare di
diritto ai play-off ma nessuno
si sarebbe aspettato questo
exploit. Parlare di fuga è
ancora prematuro ma la squadra
ha le carte in regola per
puntare al salto di categoria.
Chi però conosce il Rimini
Calcio sa che tutto ciò non è
frutto del caso ma di una
programmazione societaria volta
a raggiungere traguardi
ambiziosi. Due anni fa la
squadra fu promossa in C2
arrivando seconda al termine
della regular- season e vincendo
la lotteria dei play-off, l’anno
scorso ha ottenuto un non male
quarto pasto nel girone A della
C1, quest’anno in virtù della
rivoluzione Macalli che ha
voluto inserire nel girone
centro-sud qualche squadra del
nord e viceversa, i romagnoli si
sono trovati nel girone B dove,
come dicevamo prima, stanno
disputando un campionato
strepitoso. Sfogliando la rosa
comunque si comprende la
competitività della squadra;
agli occhi dei napoletani salta
subito il nome di Baccin, per
due anni alla corte partenopea
con la quale ha debuttato in
serie A, ma non c’è solo lui: il
portiere Dei ha disputato molti
tornei di B e di C1 con la
Pistoiese ed anche il suo
secondo Pugliesi vanta diverse
stagioni in B con il Pescara;
Caracciolo e Ricciuti sono dei
veterani della serie cadetta
mentre Bravo proviene dal Como.
Nel vivaio comunque non mancano
i giovani: Muslinovic che l’anno
scorso ha fatto bene con
l’Ascoli, non sta deludendo
neanche in C1; Aubemeyang è
abbastanza conosciuto in quanto
di proprietà del Milan; Docente
è certamente un giocatore che
potrà fare strada tanto è vero
che è in orbita Juve; infine c’è
il difensore Di Fiordo,
cresciuto nella Lazio che
certamente potrà fare carriera.
L’allenatore è Leonardo Acori,
il quasi cinquantenne tecnico di
Assisi è alla sua terza stagione
in riviera, può vantare tre
promozioni dalla quarta serie
alla C2 ed una proprio con i
riminesi dalla C2 alla C1 nonché
tanti buoni piazzamenti in D ed
in C2. Questo è il suo secondo
anno in C1 ma se l’anno scorso
s’è fermato ai play-off, quest’anno
potrebbe festeggiare la sua
quinta promozione. Il
quattro-quattro-due è il suo
credo con la quale ha costruito
la sua carriera da allenatore.
Noi di “Pianetazzurro” abbiamo
avuto il piacere di
intervistarlo:
Ad inizio campionato si sarebbe
aspettato di essere così in
alto?
“Certamente ci aspettavamo di
essere nelle prime posizioni,
durante il mercato abbiamo
costruito una squadra che si
confermasse ai vertici come
l’anno scorso, certo non mi
aspettavo il primo posto e ciò
non può non farmi piacere.
Comunque il campionato è ancora
lungo e ricco di insidie, noi
comunque cercheremo di mantenere
la vetta fino alla fine”.
Quando tre anni fa è approdato a
Rimini, che programma ha
sposato?
“Il nostro programma prevedeva
la promozione in C1 per poi
disputare degli ottimi
campionati in questa serie,
all’inizio nessuno aveva pensato
mai alla serie B come obiettivo
dichiarato, tuttavia se
dovessimo raggiungerla
certamente ne saremmo più che
felici”.
Cos’è cambiato per voi passando
dal girone A al girone B della
C1?
“Credo niente, il calcio è
uguale ovunque ed al sud ci sono
squadre competitive così come ci
sono al nord”.
Eppure ai vertici ci sono
proprio le squadre del nord come
il Rimini, il Padova e la
Reggiana nonché la Spal che sta
disputando un buon torneo…
“Certamente queste squadre
stanno facendo bene ma tutto ciò
e frutto di determinate
programmazioni societarie, il
cambio di girone centra ben
poco, anche se le cose fossero
rimaste invariate queste società
avrebbero fatto bene”.
C’è qualche giovane interessante
nella sua squadra?
“Ce ne sono tanti: Docente e
Russo sono due ragazzi che
possono fare una bellissima
carriera ma anche Aubemeyangche
è di scuola Milan potrà fare
bene così come Muslinovic che ha
ancora ventitre anni ”.
Cosa significa per voi poter
affrontare una squadra come il
Napoli?
“Sicuramente per noi è un motivo
di orgoglio poterci misurare con
una squadra blasonata come il
Napoli, i due scontri avranno
una risonanza maggiore rispetto
alle altre gare, sappiamo
benissimo la platea che offre la
squadra azzurra e noi cercheremo
di non sfigurare”.
Eppure il Napoli è in ritardo
rispetto alle prime, come mai
secondo lei?
“Certamente non è facile fare
una squadra ad agosto ed in
pochi giorni e dopo poco
assemblarla per essere subito in
campo, il Napoli paga certamente
questo scotto ma alla lunga
saprà riprendersi ed insidiare
le prime della classifica”.
dal Mensile di Dicembre,
INTERVISTA ESCLUSIVA di
Angelo Luca Coscia |