SECONDE
NOZZE?
Vuoi
vedere
che
torna?
Si
sarà
pentito
Moratti
di
averlo
ceduto
preferendo
tenere
Cuper
o
si
è
pentito
Ronaldo
di
aver
lasciato
il
campionato
italiano?
Tutto
è
nato
da
alcune
dichiarazioni
del
brasiliano
in
diretta
TV
in
Italia.
“Voglio
bene
all’Inter…
ho
molti
amici
a
Milano…
la
gente
mi
ha
salutato
dicendo
che
avevo
ragione
io
sull’allenatore…”
Battute
scontate
fin
che
si
vuole
ma
che
hanno
aperto
una
breccia
nello
staff
nerazzurro;
e
poi,
perché
sia
qualcosa
di
campato
in
aria
se
ne
sta
parlando
un
po’
troppo.
Ma
Ronaldo
non
disse
che
giocava
nel
“migliore
club
del
mondo”?
Non
aveva
perso
la
testa
per
una
miss
spagnola?
Non
aveva
detto
che
si
era
stufato
del
grigio
clima
milanese?
Forse
si
sente
poco
leader
in
una
squadra
stellare
e
se
aggiungiamo
che,
ultimamente,
viene
sostituito
un
po’
troppo
spesso…
Ronaldo,
tra
fanfare
e
squilli
di
trombe,
venne
in
Italia
nel
’97.
L’inter
non
fu
la
sola
società
a
trattarlo;
ci
pensarono,
seriamente,
la
Lazio
di
un
Cagnotti
allora
in
auge,
e,
in
posizione
defilata,
il
Milan.
Va
detto
che,
dopo
Maradona,
quello
di
Ronaldo
è
stato
l’arrivo
più
enfatizzato
a
livello
mediatico.
Sembrò
essersi
subito
adattato
al
calcio
italiano
segnando
diversi
gol
all’inizio
della
sua
prima
stagione
e
dando
l’impressione
di
essere
un
ragazzo
non
particolarmente
suggestionato
dalla
fama
che
lo
circondava.
Scelse
un
mega-appartamento
a
Milano,
zona
San
Siro,
dove
far
risiedere
la
numerosa
famiglia
e
Ronaldinha
alias
Suzana
Werner,
la
fidanzata-calciatrice.
È
inutile
dire
circa
il
merchandising
attorno
alla
sua
immagine.
La
Pirelli,
affiancando
la
Nike,
divenne
uno
dei
principali
sponsor;
nacquero
poi
gadget
di
ogni
specie,
berrettini,
magliette
e
si
diffuse
la
discussa
immagine
pubblicitaria
che
ritraeva
Ronie
dominare
la
Baia
di
Rio
de
Janeiro
in
una
posa
che
ricordava
quella
del
Cristo
Redentore.
Ma
un
calciatore,
per
quanto
talento
possa
avere,
da
solo
non
fa
una
squadra;
quell’Inter,
che
pure
partì
fortissimo,
non
vinse
nulla
a
causa
delle
incomprensioni
tra
Lippi
e
lo
spogliatoio.
Alle
croniche
vicissitudini
dell’Inter,
si
aggiunsero
problemi
fisici
e
personali;
i
primi
per
due
seri
infortuni
al
ginocchio
e
per
la
lunga
rieducazione
che
ne
seguì,
i
secondi
dovuti
alla
rottura
del
fidanzamento
con
la
Werner
e
all’arresto
dei
suoi
due
procuratori.
Situazioni
spiacevoli
alleviate
dal
matrimonio
con
Milene
Domingues,
anche
lei
calciatrice,
e
dalla
nascita
del
figlio
Ronald.
Moratti
si
illuse
che
con
l’arrivo
di
Hector
Cuper
si
potesse
aprire
un
ciclo;
ma,
anche
qui,
dopo
un
avvio
promettente,
la
barca
si
arenò
per
diverse
ragioni
tra
cui
le
frizioni
tra
Ronaldo
ed
il
tecnico
argentino.
Ronaldo
e
Cuper
si
sopportarono
una
sola
stagione;
furono
le
lacrime
di
Ronie,
per
uno
scudetto
perso
sul
filo
di
lana
l’infausto
5
maggio,
a
sancire
il
divorzio
tra
il
brasiliano
e
l’Inter.
Estate
2002;
accordo
raggiunto
con
il
Real
Madrid
e
Ronaldo
ai
merengues
per
35
milioni
di
Euro
più
un
giocatore
a
scelta
tra
Solari
e
McManaman.
Nessuno
dei
due
è
giunto
a
Milano,
ragion
per
cui
il
Real
si
ritrova
debitore
di
10
milioni
di
Euro.
Proprio
questa
pendenza
potrebbe
favorire
l’aprirsi
della
clamorosa
trattativa.
Ronaldo,
che
nel
frattempo
sta
divorziando
dalla
moglie
Milene,
potrebbe
“risposarsi”
con
l’Inter.
Succederà?
Antonio
Gagliardi
02/11/2003