sergio clerici "el gringo"

 

     

In una lunga intervista-confessione,  concessa da Corrado Ferlaino a Salvatore Biazzo nel 1995 (raccolta in un video-libro molo interessante),  parlando dei vari calciatori passati durante il suo regno,  si esaltò particolarmente (ancora più che di Maradona) quando raccontò di Clerici. “Era l’ unico attaccante di cui avevano paura i difensori, quando in genere succedeva il contrario;era cattivo,  grintoso, non mollava mai il pallone”. Arrivò in Italia alla fine del 1960, ingaggiato dal Lecco (allora in serie A); era l’ epoca degli oriundi (veri o falsi che fossero). Sergio però, oriundo lo era per davvero, avendo il padre lombardo e la madre toscana. Dopo sette anni di alterne fortune con la compagine lombarda (201 presenze con 59 reti, fra A e B),  approdò a Bologna nel 1967, e successivamente nel ’68 passò all’ Atalanta. Due stagioni così così,  e giunge il momento di vestire la casacca Gialloblù del Verona,  dove trascorse due felici annate, che gli valsero nel ’71 il passaggio alla Fiorentina,  dove segnò 20 gol in due campionati. Finalmente nel ’73 l’ arrivo a Napoli. Diciamo finalmente, perché già per ben due volte,  in passato, era stato vicinissimo a vestire la maglia Azzurra. Punta centrale di gran temperamento,  ottime doti tecniche,  forte in acrobazia ed in possesso di un tiro secco e preciso con entrambi i piedi, visse con il Napoli i momenti più belli, dove contribuì notevolmente al fantastico campionato del 1974-75, quando gli Azzurri arrivarono secondi. 29 gol in 57 partite il suo “score” con la nostra squadra. Vinicio che stravedeva per lui,  accolse a malincuore la notizia della sua cessione al Bologna nell’ affare Savoldi. Nel capoluogo Felsineo rimase per altri due campionati. Chiudendo nel 1977-78 con la maglia Biancazzurra della Lazio (guidato guarda caso ancora da Vinicio),  prendendosi la soddisfazione di restare l’ ultimo straniero in  campo in Italia. Conclusa alla bella età di 37 anni la carriera,  è tornato in Brasile dove ha intrapreso l’ attività di Allenatore,  guidando anche il Santos (la squadra di Pelè per intenderci). “EL GRINGO”. Cattivo di classe!

 

Emanuele Orofino

                                                                        7/7/2003

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