SIGNORI, VOI NON SIETE DA NAPOLI 

Chi ha visto il Napoli a Giugliano non si è meravigliato del risultato di Palermo. Al di là di tutti gli infuocati sermoni degli anti-Agostinelli, resta il fatto che Simoni non è un mago né un taumaturgo in grado di risollevare il Napoli in poche ore. Nemmeno Sir Alex Ferguson avrebbe potuto raddrizzare una squadra piegata da tanti fattori non contingenti, determinati da cinque mesi di aberrazioni, cominciate dal primo giorno di mercato. Pertanto è oramai inutile accanirsi contro il Napoli, la squadra è questa e fino a gennaio niente si può fare se non appellarsi alla bontà del lavoro del tecnico di Crevalcore. Altrimenti, si sparerebbe sulla croce rossa. Però...però.... Però. La squadra dovrà fare di più. Se è vero che l'incipit del Simoni pensiero è stato "dovranno convincermi a non comprare altri giocatori", allora non ci siamo, probabilmente quel Palermo-Napoli si è giocato dappertutto fuorché al "Renzo Barbera". Sconcertante il Napoli contro il Palermo, sconcertante il Palermo ma lo si sapeva. La forza della natura dei rosa di Silvio Baldini, allenatore da nazionale, schiaccia un Napoli senza niente. Delle lacune del Napoli avevamo urlato anche in settimana, nella cronaca della gara a Giugliano. Chi è stato attento, lo ha rilevato. Ci si aspettava però qualcosa (eufemismo, ovvio) in più sotto il profilo della determinazione. In molti erano scettici su una "bambola" del Napoli, alla fine Toni ne ha confezionata una bella grossa. Il poker dei siciliani lascia sgomenti i napoletani, con la loro squadra che rimane con un due di picche in mano. Insomma, sperare nei correttivi di gennaio è lecito, ma sperare che qualcosa cambi nell'approccio della squadra è addirittura obbligatorio. Simoni deve lavorare sulla testa dei suoi, poi sugli schemi. Dove il tecnico non potrà arrivare, oppure dove il tecnico non riuscirà, per colpe non sue, ad arrivare, dovrà esserci la società. Pronta ad adottare metodi non troppo "sottili" contro undici uomini che rappresentano una squadra sull'orlo della C. Gente che indossa una maglia che un tempo fu di Careca, Maradona, Bagni, Bruscolotti. Oggi è un'altra squadra, oggi sono altri tempi, d'accordo. Ma quella determinazione leonina (che il Napoli non ha) è lecito pretenderla. E non sperarla: pretenderla.

 

 

Marco Santopaolo                                      16/11/2003

 

 

 

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