--------------------------IL PUNTO--------------

 

SOFFIA IL VENTO DEL NORD

   

Sesta giornata di una serie B maestosa, c'è da chiamare la RAI. Che rabbia vedere la Tv di stato ancora indifferente a uno spettacolo da oscar, "omaggiandolo" con sette minuti nel palinsesto sportivo del sabato pomeriggio. Pochino, no? 

Fortuna che chi ha il palato fine è a conoscenza di quella che chiamare A-2 è un eufemismo. E i calciofili puri invece di dedicare la serata ad una passeggiata cittadina sono rimasti attaccati alla Tv o alla radiolina per seguire alcune sfide che si preannunciavano imperdibili e che non hanno disatteso le previsioni.

 

Atalanta-Cagliari, Torino-Palermo. Quintessenza del calcio. Gol, proteste, espulsioni, spettacolo. Atleti Azzurri e Delle Alpi, è qui il festival del gol. A Bergamo tre reti e tante emozioni, Cagliari graffia i nerazzurri che si arrabbiano e reagiscono, 2-1 il finale grazie a Budan. Punti d'oro per Mandorlini, stop bruttino per Ventura.

 

E' il Torino la regina della B, non ai punti quanto alla forza devastante che abbatte il Palermo. Onore e gloria anche ai rosanero, ma di Ferrante ce n'è uno solo. Silvio Baldini rosso di rabbia, sventola sotto il suo naso un cartellino cromato che lo invita sotto la doccia per dialogo con l'arbitro non richiesto. Rigore della discordia, incornata di Ferrante: non ce n'è per nessuno. Palermo in frenata, Toro di corsa.

 

Si sveglia, di colpo, la Fiorentina. Doppio Riga-gol, la rabbia di un attaccante tenuto troppo in serie C esplode contro il Piacenza che aveva avuto la cattiva idea di portarsi in vantaggio. 2-1, alla fine Fiesole in festa per la prima vittoria stagionale. Cavasin respira, Cagni torna fra i comuni mortali.

 

C'era una volta una squadra che rischiava di affossare il calcio italiano per difendere i suoi diritti. Ebbene, trionfo su tutta la linea per Gaucci, che azzecca avvocati, legali, ma anche giocatori e tecnico per il suo Catania, che sul campo fa sfaceli e manda a casa Patanìa, in odoro di esonero per "astinenza di vittorie" del suo Messina. 1-0 nel derby che è sempre il derby, gol firmato Nygaard. Colantuono ride, Patanìa piange.

 

Derby storico a Vicenza: vantaggio dei locali, pareggio del Verona e sorpasso scaligero firmato Waigo, carneade senegalese che finisce di prepotenza negli almanacchi del calcio veneto. Festa rovinata per i nuovi proprietari del Vicenza, quantomeno con gli inglesi al comando il Menti era stregato per gli avversari. Iachini mediti, Salvioni esulti: giusta la scelta di lanciare il giovanissimo colored.

 

Non va, non va, proprio non va. Il Genoa non segna, non vince. 1-0 a Terni, per carità, rettore implacabile e severo per affrontare un esame di campionato. La classifica si fa preoccupante, un punto e ultimo posto. La Ternana corre, chi se ne frega degli altri, la serie A non si raggiunge con il blasone ma sul campo. Massima firmata inconsapevolmente dal capitano Oscar Brevi. Va bene così.

 

Sorpresa Treviso, batte il Como per 2-0 e corre verso un'oasi felice della classifica. Chi avrebbe scommesso un cent sulla squadra guidata dall'esperto Buffoni coadiuvato dall'acerbo Giampaolo. Discorso analogo per il Como, in pochi vi avrebbero scommesso, bravi gli italiani. Fascetti trema, Preziosi potrebbe optare per una soluzione drastica e sostituire alla pecunia le motivazioni di un altro mister. Ultima (fa un certo effetto, ma è così) carta per evitare un incredibile ritorno in C1. Auguri...

 

Clamoroso al San Nicola, l'Albinoleffe, cui avevamo troppo presto cantato il miserere, espugna lo stadio dei galletti e inguaia Tardelli. Matarrese aveva promesso ritiro ad oltranza qualora non si fosse vinto. Il Bari ha fatto peggio, ha perso per un gol di Carrobbio (chi?). Si sentono fino a Milano le urla di Tardelli su un gruppo che, evidentemente, non lo segue. Non si esclude una lavata di capo anche per Marcomundial.

 

Punti d'oro per il Pescara, seconda vittoria e secondo 1-0 su un avversario ostico e difficile, la Triestina di Tesser. Moscardelli resta a secco, gli alabardati non vanno. Prende, porta via e ringrazia Ivo Iaconi, che elogia Calaiò per avergli regalato ancora una volta giorni sereni: la tifoseria non lo ama particolarmente, ma chi fa punti alla fine ha sempre ragione.

 

Piange la Campania, due sconfitte ed un pareggio. La Salernitana cade a Livorno, Lucarelli e Ruotolo affondano Pioli che impara una lezione da Protti e compagni. Inattesa la facilità con la quale gli amaranto hanno sovrastato i colleghi, soprattutto dopo che i campani avevano pochi giorni fa osato far tremare il Palermo. Aliberti si sarà arrabbiato parecchio, strigliata generale in arrivo e tanti inviti a tanti tecnici controfirmati dal patron di San Giuseppe Vesuviano.

 

Sconfitta, la seconda di seguito, per l'Avellino di Zeman contro un Venezia non trascendentale. Il gol che regala il primo sorriso ai veneti arriva nel finale, ma è un 2-1 pesante per i sogni dei lupi, infranti dai colpi di Fantini e Bianchi. Dubbi su dubbi si aggiungono sulla compagine messa a disposizione del tecnico boemo, boccata d'ossigeno puro per Gregucci e tutta la laguna.

 

Ennesimo pareggio, ennesimo 1-1 per il Napoli che ancora una volta delude le attese di quanti si erano affrettati a contattare Sky per la squalifica del campo. Partita decisa da due calci di rigore (Naldi avrà pile di documenti per farsi sentire), a Fontana risponde Savoldi che si ritaglia un po' di spazio nel cuore dei napoletani. Buon punto per l'Ascoli. Le due squadre hanno pareggiato, ma uno sconfitto a Campobasso c'è stato: lo sport. Clima irreale per il "porte chiuse": ma era proprio il caso?

 

 

 

27/09/03

Marco Santopaolo    

 

 

INDIETRO