• SPECCHIA: "AL NAPOLI SERVONO TRE GIOCATORI DI GRANDE SPESSORE" •

16/12/2004
E’ un decano della serie C, Francesco Paolo Specchia è uno dei classici allenatori che riescono sempre ad ottenere risultati in qualsiasi piazza si trovano a lavorare. Però come l’anno scorso, anche quest’anno Specchia ha deciso di restare alla finestra per poi subentrare a campionato in corso come è successo a Grosseto lo scorso anno. Osserva tante partite ed il suo rientro all’attività sembra oramai prossimo. Voci lo accostavano al Benevento dopo le dimissioni di Benedetti; poi si parlava del Martina che ha ripiegato su Trillini ed oggi sembra molto vicino al Giulianova dove Gentilini ha le ore contate ed anche il Foggia potrebbe averci fatto un pensierino. Ma il suo sogno resta poter allenare il Napoli. Quasi impossibile realizzarlo, però non è detto che se lo troverà di fronte da avversario. Però del Napoli sa descrivere attentamente tutto, dal modulo alle caratteristiche dei giocatori, anche di quelli che ci vorrebbero.

Mister, il Napoli sta deludendo. Vogliamo capire il perché di questa improvvisa debacle?
“Il Napoli è in netto ritardo e sta facendo molta fatica per il fatto che ha un buon organico, non eccelso ma buono che però gioca molto male. L’unico punto di forza è la difesa dove Scarlato ed Ignoffo hanno costruito un autentico muro e poi gli stessi Terzi ed Accursi hanno dimostrato di poter essere delle valide alternative. Poi c’è anche Savino che finora ha giocato pochissimo, ma che ha grandi qualità che non scopriamo certamente oggi. I problemi sorgono dal centrocampo in su. Non si può giocare in modo così confusionario sbagliando continuamente anche le cose più elementari. Il Napoli non può permettersi di non essere con le prime e quindi dovrà darsi una mossa e riparare sul mercato prima che sia troppo tardi. Dissi proprio a lei ad inizio stagione che Gatti e Corrent insieme non potranno mai giocare e la mia tesi è stata confermata. Ventura lo ha capito tardi ed ha affidato la regia al solo Corrent con due giocatori di contenimento come Montervino e Montesanto alle spalle. Il reparto è senza dubbio più assortito ed equilibrato ma necessita comunque di ritocchi importanti. Sulle fasce poi Mora ed Abate stanno giocando bene ma affondano veramente poco. Li ho visti in rarissime occasioni arrivare fino all’out e crossare e questo sicuramente non giova. Toledo invece dovrà superare i problemi fisici e poi si può dare qualche valutazione più precisa. L’attacco invece, Varricchio a parte, ha deluso parecchio. Lasciamo stare Pozzi infortunato, ma Sosa e Berrettoni sono andati al di sotto delle aspettative. Sosa ha avuto anche qualche problema fisico, però non ho mai pensato che potesse segnare venti gol. Qui c’è bisogno di uno che la mette dentro perché solo Varricchio è troppo poco”.
Quindi quanti giocatori il Napoli dovrà comprare a gennaio?
“Ci vogliono tre giocatori di grande spessore per poter sperare di rientrare nel giro delle migliori. Oggi si fanno molti nomi, non tutti che fanno al caso del Napoli, però su alcuni di essi scommetterei parecchio. Ci vuole un attaccante e due centrocampisti che facciano compiere il salto di qualità a tutta la squadra altrimenti si rischia di continuare a vivere nell’anonimato”.
Lei chi prenderebbe?
“Ho già detto che ne servono tre e quindi scelgo i miei tre. A centrocampo senza alcun dubbio acquisterei Fontana e Capparella. Il primo è un autentico faro che collocato nella zona nevralgica del campo sarà un punto di riferimento per tutta la squadra. E’ capace di trascinare l’intero gruppo in campo e può dare una grande mano ai più esperti anche nella gestione dello spogliatoio. Capparella mi piace parecchio perché può giocare sia da centrocampista esterno che da attaccante dietro un centravanti. E’ un giocatore che può essere impiegato in varie soluzioni tattiche e segna anche molti gol. Lo scorso anno è stato uno dei pochissimi a salvarsi nel marasma generale dell’Avellino ed anche quest’anno sta facendo bene ad Ascoli. Per me fa al caso del Napoli, di questo Napoli. In attacco molti scommettono su Corona, ma io no. E’ un ottimo giocatore che quando giochi in casa sa essere pericolosissimo ma in trasferta spesso rimane solo in avanti risultando oggetto misterioso. Quindi lo lascerei a Catanzaro. Mi piace parecchio Schwoch anche se l’età ormai è avanzata e non si può costruire un progetto a lunga durata. Lo si può fare con Calaiò ma qui c’è il problema della comproprietà tra Pescara e Torino con i granata che hanno già detto di volerselo riprendere. Ecco, con Fontana, Capparella ed uno tra Schwoch e Calaiò il Napoli potrà andare tranquillamente in serie B”.
Ci andrà con Ventura al timone?
“Credo di sì perché non penso che il Napoli voglia esonerare Ventura. E’ un ottimo allenatore che si è trovato con una squadra non perfetta e sta soffrendo. La mia speranza è che il Napoli riesca a raggiungere la serie B con Ventura perché tutto sommato è uno che quando ha una buona squadra è capace di farla giocare bene. Intanto mi è già piaciuta la scelta di far giocare Montervino e Montesanto con Corrent in regia. E’ un’ottima soluzione in attesa degli arrivi di gennaio. Per me doveva giocare così molto prima”.
Dica la verità. Lei allenerebbe questo Napoli?
“Lo allenerei di corsa. Questa squadra o un’altra basta che si chiami Napoli Specchia non avrà nessun problema ad allenarlo. Di Napoli mi piace tutto ed è la squadra della mia città, quella che tifo. Sarei un bugiardo se dicessi di no”.
Più facile che se lo ritroverà da avversario? Ci sono diverse voci che la vogliono in C1B.
“Senz’altro. Però non do tanta importanza alle voci. Sto alla finestra e sono pronto a scegliere la soluzione a me più congeniale. Sarebbe un grande onore avere il Napoli contro da avversario. Senza dubbio non sarà una partita come tutte le altre”.


Alessio Borrelli

INTERVISTA ESCLUSIVA TRATTA DAL NUMERO DI DICEMBRE DEL MENSILE DI PIANETAZZURRO.
 

 

 

 

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