--------------------------IL PUNTO--------------

 

PALERMO E TORO A PICCO

ATALANTA E CAGLIARI SI'

  

Una ventisettesima giornata piena di sorprese, nel segno delle grandi. Quelle vere. Il blasone ha la meglio sulla classifica, che torna con connotati differenti lasciando aperta qualche porta fino a poco fa chiusa con i catenacci. D'altronde, il campionato è lungo lungo...
 
Cade sotto i colpi del Cagliari quel Palermo di corsa targato Guidolin, che scivola ai margini della zona promozione. Abeijon, Gasbarroni, Gasbarroni, Filippini e Langella: alla lotteria dei gol vincono i sardi, addirittura terzi. Piangono i rosanero, che rimpiangono Baldini. Zamparini cosa dice?
 
Un'altra grande che si risveglia dopo tempo immemore. Torna a sorridere il Genoa, che con Foglio e Rossi rimonta e supera il Torino. Scendono i granata in classifica, risalgono i liguri contribuendo a rendere incandescente la zona rossa. L'Ezio tecnico del Torino ha di che preoccuparsi, la A dista anni luce.
 
E che dire del Napoli? In pochi avrebbero previsto un colpo a sorpresa, 3-2 in casa di un Piacenza che prima di questa caduta mai aveva perso tra le mura amiche. Un grande Tosto (doppietta) e Zanini rispondono ai contingenti pareggi di Beghetto e Caccia. Simoni vince la sfida all'italiana con Cagni, ora bisogna risolvere i guai societari.
 
Come volevasi dimostrare, con Mondonico nulla cambia in casa Fiorentina, che si fa fermare in casa anche dal Vicenza. Mondo deve al solo Riganò, che risponde al vantaggio di Margiotta, se il suo esordio non è stato un fiasco totale. Lì davanti continuano  correre, i viola hanno perso forse l'ultimo treno. Se il problema era allontanare Cavasin, allora è un altro discorso.
 
Nell'anticipo, torna grande l'Atalanta, che cala il poker contro i cuginetti dell'Albinoleffe. Non cerca scusanti Gustinetti, che ha definito "da buttare" la prova dei suoi. Oltre i tanti gol (per la cronaca, Pinardi, Montolivo, Gautieri e Marcolini) un dominio incontrastato che rilancia gli orobici dopo un periodaccio: trono riconquistato, non c'è spazio per due.
 
E infatti dal ponte di comando scende la Ternana, fermata in quel di Messina. I giallorossi pareggiano i conti dopo le critiche di Napoli e il vantaggio umbro con Jimenez: tocca al solito Parisi mettere i puntini sulle "i" e a ridare fiducia ad una squadra che, alla stregua, conquista un ottimo pareggio.
 
Altro passetto in avanti dell'Avellino, altro passo indietro del Livorno. Al Partenio è una gustosa "x", amaranto in vantaggio con Danilevicius, lupi in gol con Moretti. Zeman, al solito, confida nel Napoli per tornare protagonista, ma stavolta gli uomini di Simoni sono molto in forma e sarà difficile metterli sotto. La serie positiva, comunque, si allunga.
 
Il Verona non sa più perdere, e contro il Catania il risultato ad occhiali fa sempre buon brodo. Colantuono festeggia il prolungamento del contratto con un punto che sa di tranquillità e speranza su un campo ostico per tradizione, Maddè dal canto suo mantiene le distanze dalla pentolaccia che scotta.
 
Altro paio di occhiali al San Nicola, dove il Treviso riesce ad uscire indenne. Il Bari smarrisce la via del gol, un grave errore privarsi di Spinesi in un momento così delicato. Le porte della salvezza restano comunque aperte, ma sarebbe bene cominciare a vincere per non trovarsi in primavera con l'acqua alla gola. Il Treviso lo sa e lo fa.
 
Il miracolo del Como: l'aggancio al quartultimo posto fa sì che la zona salvezza disti adesso solo due punti. Incredibile Fascetti: certo, la scorsa stagione di questi tempi si lottava per la salvezza in serie A, ma con la squadra a disposizione il tecnico viareggino sta operando un vero e proprio miracolo. Battuto un Ascoli che resta tranquillo nel limbo.
 
Venezia in ripresa, Pescara in caduta libera. Ivo Iaconi torna a vedere i fantasmi perdendo in casa di una squadra che gongola per tre punti assolutamente di platino. Gregucci, tra l'altro, salva la panchina dalle idee del proprietario in pectore Claudio Carrano, mentre il tecnico pescarese dovrà preoccuparsi che le cose non precipitino.

 

 

Marco Santopaolo                                           15/2/2004

 

 

 

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