Perinetti
lascia. La fuga da
Napoli e dal
Napoli è
cominciata,
insieme al
count-down che sta
per portare alla
fine della
gloriosa società
azzurra. Una fine
controfirmata dal
presidente Naldi e
dalla sua
sciagurata
gestione, dovuta
non solo ad una
palese
incompetenza
calcistica ma
anche ad una
cattiva
organizzazione
aziendale. Naldi
nell'azienda
Napoli ha
dilapidato il suo
patrimonio,
organizzando male
la società e
fidandosi o di
persone non
all'altezza o di
persone della
famiglia che con
il calcio poco
sanno. Una squadra
di calcio non si
gestisce così, ed
i risultati sono
sotto gli occhi di
tutti. Milioni e
milioni di debiti,
squadra libera di
andare via,
dirigenti pronti a
scappare. Ciò che
ha più pesato in
questo biennio da
incubo è però la
mancanza di
decisione da parte
del presidente.
Troppo forti le
contraddizioni di
una catastrofe che
sta per compiersi
e che sembra ormai
essere
inevitabile. Entro
il 14 di
giugno, andrebbero
trovati quei
soldi, quei soci,
quei finanziamenti
che Naldi insegue
da anni ma che il
presidente stesso
ha dimostrato di
non saper gestire.
Dieci
i punti salienti
di una presidenza
che forse sarà
ricordata come la
peggiore della
storia di un club
che va
tramontando, con
la fede e la
passione
calcistica che si
spera possano
rimanere intatte.
1)
La costante
ricerca di un
socio che non si
è mai
concretizzata
anche a causa dei
continui passi
indietro di Naldi,
deciso a
conservare la
presidenza in ogni
caso ipervalutando,
tra l'altro, il
Calcio Napoli.
Il
presidente questo
non lo può
negare...
2)
Il caos in società
con un viavai di
dipendenti.
Allenatori,
dirigenti,
collaboratori
vari: al Napoli
hanno fatto la
staffetta per
troppo tempo. Dove
è finito quel
Mario Corica che
portò al Napoli
professor Scoglio
ed il suo
sostanzioso
triennale? Dove è
finito Franco
Recanatesi, il
giornalista che
avrebbe garantito
la fine di tutti i
silenzi stampa? Il
presidente questo
non ce lo sa
dire...
3)
Una gestione della
squadra che ha
davvero
dell'incredibile.
A gennaio è
stata tolta la
fiducia ad un uomo
di calcio come
Perinetti (che ha
tratto le sue
conclusioni)
affidando la
programmazione
sportiva al
cognato del
presidente, Enzo
Coscia, la cui
militanza nella
Turris da
calciatore negli
anni novanta non
giustifica un
incarico di
rilievo in un club
così importante.
Il
presidente di
questo non sembra
accorgersene...
4)
Calciatori presi
continuamente in
giro ed arrivati
alla conclusione
di avere un
presidente che
dice bugie. Società
messa in mora
dagli stessi
tesserati, senza
stipendio da
novembre.
Ma
al presidente
questo non sembra
interessare...
5)
Un calciomercato
senza senso: il
caso-Spinesi è
stato emblematico
per capire come
sia andato il
Napoli.
Il
presidente sorvola
su questo
dettaglio...
6)
I rapporti con
Ferlaino e con
Moggi: prima Naldi
ci va a pranzo e
poi litiga con
loro lanciando
pesantissime
accuse.
Il
presidente a
questo non sembra
fare caso...
7)
La mancata presa
di coscienza di un
fallimento sempre
più vicino di cui
il solo
responsabile è
Naldi, vittima
della sua
indecisione ma che
accusa tutti di
una responsabilità
che può essere
solo sua.
L'accordo con
Corbelli era stato
trovato, ma il
presidente non
l'ha chiuso
nonostante un
forte sconto del
socio bresciano.
Ma
il presidente
accusa sempre gli
altri della
responsabilità
del fallimento...
8)
La totale assenza
di uno stralcio di
progetto, relativo
allo stadio, alla
società o alla
squadra.
Il
presidente ostenta
il contrario...
9)
I rapporti
sbagliati con la
stampa,
giornalisti
trattati male e
difficoltà di
comunicazione.
Tanto
è il presidente a
farsi sentire
quando vuole...
10)
Il punto più
basso della sua
storia in tema di
posizione in
classifica,
toccato l'anno
scorso con la
salvezza
all'ultima
giornata.
Il
presidente sembra
non saperlo...
Naldi
si prepara ad
alzare bandiera
bianca. Lo avrebbe
dovuto fare molto
prima, ora invece
il Napoli rischia
seriamente di
scomparire. Il
presidente è
disperato e non
trova meglio da
fare che litigare
con Moggi in Tv e
di attirarsi
antipatie. Tutto
sbagliato, caro
Naldi. In due anni
l'imprenditore
posillipino ha
tentato tutti i
farmaci per
cercare di guarire
il Napoli senza
prendere il più
facile e il meno
costoso. Ha
rovinato se stesso
e il Napoli,
ritardandone la
morte che ora
sembra
inevitabile. Non
è d'accordo
presidente? E
allora faccia il
miracolo, al quale
noi non crediamo. Altrimenti
lo avrebbe fatto
molto prima.
A
questo Napoli
serve solo la
spallata finale.
Che Naldi darà
con il suo
non-concludere.
Due anni da
incubo. Una fine
dolorosa.
Evitabile? Chissà.
Qualcuno sembra
abbia dormito,non
rendendosi conto
che il Napoli da
molto tempo a
questa parte sta
scivolando
nell'inferno
dell'anonimato. ed
ora è troppo
tardi per
avvedersene.
Troppi i debiti,
troppe le
contraddizioni,
troppa
l'incompetenza.
Troppi gli errori.
Troppo tempo è
passato, poco ne
resta ancora.
Ma
forse in fin dei
conti è meglio
così. Tutti
ridono del Napoli,
è diventata la
barzelletta
d'Italia. Gente
che si vergogna
quando c'è chi
dice "siamo
salvi!" e lo
urla a ragione
perché i sorci
verdi e la serie C
sono la stessa
cosa. Grazie
sentitamente a chi
ha permesso a
tutto questo.
Grazie davvero,
avevamo bisogno
solo di perdere il
calcio. E ci siamo
quasi riusciti.