E'
difficile
commentare la
sconfitta del
Napoli. Se
Raffaello avesse
dipinto un quadro
del San Paolo
ospitante
Napoli-Catania,
probabilmente gli
sarebbe venuto
difficile
sceglierne la
cornice. Nelle
ultime uscite se
ne sono viste di
tutti i colori, e
qui siamo nella
corrente dei
macchiaioli
veneziani. Per poi
assistere ad uno
spettacolo
verista, nel quale
la denuncia dello
stato sociale si
fa tanto evidente
quanto
sconcertante. Il
passaggio
artistico-letterario
sull'asse
Venezia-Catania
corre lungo
l'impianto di
Fuorigrotta,
fucina di delusi
che sabato dopo
sabato scompaiono
dalla visuale
degli addetti ai
lavori. Clima
difficile per la
squadra, che
capitola fra i
fischi producendo
uno spettacolo che
non vale il prezzo
del biglietto.
Paganti sempre
meno numerosi,
sempre più coloro
i quali fischiano
invece che di
applaudire.
E'
questo però un
editoriale
inutile. Ed il
motivo è
semplice. Ci siamo
stancati di
ripetere sempre le
stesse cose.
Abbiamo annoiato i
nostri lettori. La
situazione è
molto evidente, e
siamo stati i
primi a renderla
nota: dalla gara
con la Triestina,
il campionato del
Napoli è
un'agonia, giocato
senza stimoli né
motivazioni.
E'
un calvario per i
calciatori, che
devono sentirsi
dire gratuitamente
"mercenari".
E'
un calvario per il
pubblico, che esce
sempre deluso da
quello che fu il "teatro
dei sogni".
E'
un calvario per
gli operatori del
settore
comunicazione,
costretti ad
avvilirsi per
partite inutili.
Che servono solo a
fare arrabbiare.
Già, perché cosa
si aspetta chi va
a vedere questo
Napoli così
spento? Si aspetta
di dover portare
le mani alla bocca
per fischiare, di
contestare. E
basta. Ecco perché
questo è un
editoriale
inutile. Perché
è un richiamo a
cose già dette. E
richiameremmo cose
già dette se
spiegassimo che il
Napoli così come
sta rischia la
vita. Ma Naldi fa
sapere che a breve
risolverà tutto.
Sarebbe inutile
dire che non
abbiamo fiducia,
che siamo
miscredenti. E
allora, non ci
resta che
aspettare. Abbiamo
urlato, sarebbe
inutile sgolarci
ulteriormente.
Aspettiamo che
Naldi tiri fuori
l'asso dalla
manica. Se non ce
l'ha, pazienza:
rimedi non ce ne
sono. O meglio,
quelli che ci sono
si stanno facendo
avanti. Sta a
Naldi valutare il
da farsi. Il
presidente
sussurra:
"sto mettendo
tutto a
posto".
Inutile indagare,
dire se è vero o
falso. Nostre
indiscrezioni ci
dicono che la
Benetton potrebbe
farsi avanti.
Forse è questo
l'asso nella
manica di Naldi.
Chissà. Finora le
carte mostrate non
contengono semi
pregiati né numeri
di valore.
Speriamo - ecco,
diciamo speriamo -
che stavolta
l'asso sia di
denari. E non di
picche.
Attendiamo
notizie.
Fiduciosi? Diciamo
speranzosi.