VAI AURELIO, COMINCIA A GIRARE!

 

 

Finalmente. Amen. Alleluia. E' finita. Deo gratias, il Napoli ha un padrone. Il padrone cercato, auspicato. Un napoletano, un paperone. Un signore, tout court.

Aurelio De Laurentiis è il nuovo proprietario del Napoli, o meglio di quella Napoli Soccer che ha costituito e che fra poco la FIGC inserirà in C1. Hanno fatto di tutto per farlo scappare, ma non si è arreso. Neanche davanti a chi ha tentato di prenderlo per brocco.

Lui si è messo nella tasca quelle mezze figure che stavano per farlo andare via. Meglio non pensarci, perché un brivido freddo sarebbe corso lungo la schiena di Napoli se Aurelio il magnanimo se ne fosse tornato in Svizzera. Probabilmente, il Napoli sarebbe sparito dalla cartina del calcio. Non pensiamoci più, no, non fa niente che abbiamo buttato il tempo dietro a personaggi troppo simpatici nonché pulcinelleschi, discussi uomini che hanno ruotato attorno al Napoli ma che avevano il portafoglio troppo piccolo per potersi avvicinarsi all'azzurro. No, ora il Napoli è di De Laurentiis, e solo lui - lo avevamo detto - potrà farne un kolossal. Agli altri non è stato dato credito, perché in confronto gli avversari del patron della Filmauro avevano in mano negativi, mentre Aurelio il grande, fra le mani, aveva una pellicola pronta ad imprimere le imprese del suo Napoli. E perché le lacrime di altri valgono un baffo di Aurelio il magnifico.

E' una data storica per il Napoli, che chiude con un passato fatto di incompetenza, speculazione e sciacallaggio. Si spalancano le porte del gotha, perché adesso il Napoli c'è. Certo, ora tocca ad Aurelio cominciare a girare quello che probabilmente sarà il film più difficile della sua trentennale carriera. Ma forse anche il più bello, se i tifosi potranno divertirsi come alle sue prime cinematografiche. E pazienza se invece di De Sica e Boldi, in campo potremo vedere uomini forse di meno spirito, ma di sicuro di maggior sostanza. 

Diamo insieme il primo ciak, Aurelio, perché il film deve cominciare già da quest'oggi. La pubblicità di soggetti strani e chiacchierati, durata tre mesi, ha annoiato i napoletani. Coraggio, sediamoci al tavolino e disegniamo questa squadra, questa società. Senza le negatività del passato, per carità, si parta con il piede giusto. Ma questa è presunzione, perché Aurelio il grande sa meglio di tutti come si fa un film. Figuriamoci un kolossal.
E allora, giriamo questo grandissimo film, il cui regista è un uomo piovuto dal cielo che, dopo aver scucito 30 milioni cash, ancora si sente in credito (meditate, gente, meditate). Con i tifosi, con i veri creditori di una situazione scabrosa e vergognosa, i cui colpevoli girano e dormono tranquilli senza rimorsi. Meno male che è arrivato Aurelio. Le riprese cominciano signori. Un film sul calcio. E che film...
In bocca al lupo, Aurelio. Sei l'uomo giusto. Al posto giusto. Al momento giusto. Il ritardo lo scusiamo, ma se fossi arrivato cinque anni fa, probabilmente non staremo qui a parlare di Martinafranca e Pesaro, ma di Chelsea e Madrid. Napoli ti accoglie e ti elegge sindaco, a dispetto di chi, invece, da primo cittadino ha fatto poco o nulla per far felici i napoletani. Ma questa è un'altra storia, che non va messa neanche nel prologo. Certa gente da comparsa ha agito e da comparsa potrà recitare. E per le comparse - e Aurelio lo sa - non ci sarà posto sul carro del vincitore.

Marco Santopaolo                                                  6/9/2004

 

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