24/11/2004
Dal mensile di Novembre (Alessandra Barone)
L’ex grande calciatore e carismatico allenatore, uomo
di sport di rara esperienza, come ogni anno sta seguendo
con passione il corso del nuovo Napoli, con la speranza
di rivederlo al più presto in serie A. Mister Vinicio
come reputa questa squadra? Sicuramente da questo gruppo
mi aspettavo di più. La situazione per ora è
ingarbugliata. Si crede che il Napoli debba vincere il
campionato solo per la città che rappresenta e questo
si sta rivelando un problema. Non vedo ancora un gioco
coordinato che possa far sperare nel salto di categoria.
Quali sono secondo Lei i settori più fragili del
Napoli? Nel mio modo di intendere il calcio bisogna
puntare più sulla tecnica che sulla battaglia. Nel
Napoli invece, finora - spero che la situazione possa
migliorare al più presto - vedo giocatori di molta
quantità e poca qualità. Il gioco latita soprattutto
nel settore del centrocampo. Sicuramente la squadra ha
molte attenuanti, la prima che è stata formata
all’ultimo momento in tempi ristrettissimi. E’
possibile secondo Lei che ci si aspettassero delle
avversarie di C1 meno competitive di quanto siano in
realtà? Effettivamente le altre squadre di C1 sono ben
ordinate, il campionato è di buona qualità. A maggior
ragione non si può pensare di vincerlo solo perché si
indossa la divisa azzurra. A gennaio è necessario
inserire giocatori di qualità, perché a lungo andare
se si pensa solo combattere e a commettere falli per
spezzare il gioco avversario non si va da nessuna parte.
Una sua valutazione sui singoli giocatori? Un calciatore
in particolare sta deludendo le mie aspettative: Roberto
Carlos Sosa. Credevo potesse essere l’uomo capace di
apportare un contributo notevole in attacco e invece
ancora non si sta esprimendo come potrebbe. Le
motivazioni? Possono essere varie: o non ha ancora
acquistato la sua forma fisica migliore o
psicologicamente è bloccato e non riesce a fare gol;
sicuramente avrebbe tutte le carte in regola per fare la
differenza nel campionato di serie C1. Il giovane
Ignazio Abate, invece, sta confermando di essere un
giocatore di valore con ottimi margini di miglioramento,
rappresenta quindi un elemento importante per il futuro
del Napoli. Tra l’altro faceva parte della rosa dei
giocatori che avevo scelto nel momento in cui la Lega
Azzurra era vicinissima a prendere la guida del Napoli.
Quali potrebbero essere gli innesti del mercato di
gennaio? Sicuramente è il centrocampo il punto dolente
della squadra. Fabio Gatti, chiamato a fare da regista
del gruppo, sta dimostrando di non essere all’altezza
del suo compito. In difesa credo che i due terzini
potrebbero essere migliorati, i centrali invece
potrebbero migliorarsi. In attacco i giocatori stanno
comunque lavorando. Il portiere per ora è
un’incognita, la scelta di sostituire il titolare a
inizio campionato potrebbe creare una situazione di
instabilità per tutta la stagione. Infine un Suo parere
sulla società Napoli Soccer. Il mio augurio è che
questa dirigenza riporti il Napoli presto nella massima
serie, ma soprattutto che lo faccia coinvolgendo la
gente di Napoli. Per ora tutta la gestione è stata
trasferita a Roma e questo certo non facilita la
partecipazione popolare.
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