VINICIO:
"NALDI CI IGNORA"
L'arrivo
all'ombra del Vesuvio di Luis Vinicius De
Menezes (per i napoletani semplicemente
“'o lione”) nel lontano 1955, fu un
evento che segnerà oltre che la storia
personale dell’attaccante brasiliano
anche quella della stessa società
azzurra.
Vinicio,
così come viene chiamato in Italia, fu un
centravanti fortissimo. Basti pensare che
dopo diversi anni di militanza partenopea,
durante i quali deliziò il pubblico con
la sua potenza e la sua classe, venne
trasferito prima a
Bologna e poi a Vicenza dove
addirittura vinse la classifica dei
cannonieri all’età di 34 anni! Un
record.
Anche
da allenatore Vinicio ha fatto grandi cose
in riva al golfo, prima nell'Internapoli,
dove ha tirato su campioni come Pino
Wilson, Giorgione Chinaglia e lo scugnizzo
Peppe Massa, e poi nello stesso Napoli,
esibendo dal 1973 al 1976 una tra le
formazioni più spettacolari e
spumeggianti della storia azzurra.
Negli
ultimi anni Vinicio si era limitato a
commentare sporadicamente le sempre più
meste vicende della squadra azzurra. Il
leone sembrava essersi assopito. Ed
invece, nel maggio scorso, riecco il suo
ruggito. “O lione” si mette in testa
di risollevare le sorti del calcio in città
e fonda,
insieme ad un gruppo di professionisti, la
Lega Azzurra.
Nello
statuto dell’associazione si legge: ”
L’Associazione ha lo scopo di
valorizzare e promuovere le attività
delle Società Sportive e degli Enti
operanti nel settore agonistico e
dilettantistico e di aiutarle al
raggiungimento dei loro obiettivi sociali
anche con interventi finanziari propri o
col tramite di banche”.
Il
30 dicembre è stato premiato dal CONI e
dall’USSI con una medaglia d’oro.
“Merito speciale per un Napoletano
d’adozione che si batte sempre per
tenere alta la bandiera del calcio a
Napoli” si legge nella motivazione.
In
quella stessa occasione è stato premiato
anche Salvatore Naldi, per aver salvato la
S.S.C. Napoli dal fallimento.
Dunque,
gli interessi della Lega Azzurra e del
Napoli Calcio sembrano convergere. Naldi
chiede continuamente aiuto, la Lega
Azzurra vuole aiutare il Napoli. Ma perché,
allora, le loro strade non si incrociano
mai?
Vinicio,
che abbiamo raggiunto telefonicamente in
Brasile, ci ha detto:
“Non
lo so il perché. Tutti pensavamo,
all’inizio, che Naldi potesse salvare il
Napoli. Ora, invece, cominciano a venir
fuori altre situazioni, come la richiesta
di gestire lo stadio S. Paolo, e le cose
non stanno più come prima. Se ha bisogno
d’aiuto dimostri di avere
un’amministrazione della società
all’altezza. Per adesso emergono solo
disagi continui e debiti. Noi siamo
disposti, con l’impegno personale, altri
con un impegno economico, ad aiutare un
grande personaggio che dia delle garanzie.
Se Naldi le fornirà, noi saremo con lui,
non certo in contrapposizione”.
Ma
Naldi ha bisogno di capitali e la
richiesta di gestire lo stadio va proprio
in questa direzione.
“Secondo
noi i presupposti sono sbagliati. Naldi ha
cominciato in un modo e poi ha cambiato
direzione. Non vediamo una situazione
giusta per poter dare la nostra
collaborazione. Se i tifosi ci aiutano noi
una mano possiamo darla, però vogliamo
aiutare la società, non le persone
fisiche”.
Però
il presidente della società è lui,
Salvatore Naldi, e dunque è con lui che
bisogna confrontarsi in questo momento.
“Siamo
coscienti di questo ed abbiamo la volontà
di collaborare, ma se non sarà possibile
la colpa non sarà nostra. Il nostro è un
discorso nuovo e difficile. All’inizio
c’era molto scetticismo intorno a noi ed
invece c’è stata una grossa
partecipazione di tanti personaggi, che
hanno accettato di impegnarsi anche a
scapito del loro lavoro”.
Un
gran numero di tifosi, sul nostro sito, ci
chiede di conoscere in maniera più
dettagliata gli obiettivi ed i programmi
della Lega Azzurra.
“Il
nostro intento è quello di cercare, con
la collaborazione e l’impegno proprio
dei tifosi, di contribuire a risollevare
le sorti della squadra, magari riuscendo
ad avere in mano il 51% della società. In
tal caso si aprirebbero scenari
completamente diversi. Non abbiamo fini di
lucro, tantomeno personali. Vogliamo
provare ad aprire strade nuove per
l’intero calcio italiano. Oggi non è più
possibile lasciare le società in mano a
personaggi che pensano prima di tutto ai
propri affari. Quello che ci muove è
l’amore per la città e per la gente.
Raggiungere il nostro obiettivo per noi
sarebbe una gioia incommensurabile”.
A
livello personale come sono i suoi
rapporti con Naldi?
“Guardi,
quando abbiamo avuto il primo incontro con
il presidente Naldi come Lega Azzurra, lui
si è dichiarato d’accordo sul nostro
progetto. Noi poi siamo stati dal Sindaco
che a sua volta ha manifestato tutta la
sua disponibilità. Ma quando Naldi lo ha
saputo ha bloccato tutto. Successivamente
abbiamo avuto un nuovo incontro con il
presidente, ed in tale occasione si è
fatto assistere da un notaio di sua
fiducia. Alla fine dell’incontro abbiamo
fatto addirittura un comunicato stampa
congiunto, ma quando il Comune ci ha dato
una stanza all’interno dello Stadio S.
Paolo da utilizzare come sede
dell’associazione, Naldi si è di nuovo
irrigidito ed ancora una volta ha mandato
tutto a monte”.
Ma
perché questi continui voltafaccia?
“E’
una cosa che proprio non riusciamo a
capire. Il Napoli ci sta considerando come
degli avversari. Evidentemente il
presidente Naldi si circonda di persone
che lo stanno consigliando in questo modo,
ma un grande imprenditore deve saper
decidere da solo quando è necessario”.
Quanti
fondi avete raggiunto fino ad ora?
“Non
ho in mano dati aggiornati. Sono in
Brasile e dunque non posso essere preciso
su questo aspetto”.
Quali
sono i nomi più significativi, dal punto
di vista imprenditoriale, dei soci della
Lega Azzurra?
“Ci
sono tanti nomi all’altezza della
situazione dal punto di vista economico.
Molti, però, pur essendo d’accordo con
lo spirito del nostro progetto,
preferiscono aspettare l’evoluzione
degli eventi e capire se la Lega Azzurra
avrà successo, a livello popolare.
Sicuramente ci sono i personaggi giusti da
proporre alla città. Sono persone che
hanno già dimostrato, anche a livello
sportivo, di poter essere competitivi. Se
la nostra iniziativa avrà successo
presenteremo alla gente il personaggio
giusto da votare come presidente”.
E’
vero che state preparando un piano
imprenditoriale mirato alla gestione del
Calcio Napoli e che presenterete a breve?
“Sono
idee da approfondire. L’intenzione c’è,
bisogna studiarle bene affinché possano
avere successo”.
Cosa
succederà a fine stagione? I problemi
economici del Napoli sono tali che si
rischia il fallimento. La Lega Azzurra si
farà finalmente avanti con una proposta
forte?
“In
questo momento non posso dire nulla. Solo
con la partecipazione dei tifosi sarà
possibile garantire un futuro al Napoli.
Da parte nostra c’è la massima volontà
di andare avanti”.
Cosa
ne pensa dell’acquisto di Perovic?
“Ho
molta stima di Simoni, si è sempre
dimostrato all’altezza. L’acquisto
di
Perovic mi convince proprio perché Simoni
lo conosce molto bene ed è stato lui a
volerlo”.
Rino
Scialò
27/1/2003
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