CALCIO E GIUSTIZIA, E’ CAOS

 

Le scottanti vicende giudiziarie che imperversano sul calcio italiano in questa torrida estate sembrano non voler mai finire. Ieri pomeriggio come si poteva già prevedere, il Tar Catania riunito in seduta straordinaria ha accolto l’istanza cautelare del Catania Calcio annullando la precedente delibera della FIGC del 31/7 e con ciò, lo ha riammesso di fatto in serie B.

La decisione del Tribunale Amministrativo è immediatamente esecutiva  ed ora la FIGC ha 15 giorni per ottemperarla, che in sostanza significa rifare i calendari con l’inserimento del Catania. Qualora Carraro come sembra voler fare, non proceda a rispettare la decisone del Tar, il Catania è pronto a richiedere al Tribunale la nomina di un commissario ad acta al fine di far rispettare il provvedimento giudiziario. Carraro ora si trova ad un bivio, difatti o riammette il Catania in B o non facendolo, andrà incontro a responsabilità penali per omissione di atti d’ufficio. Alla FIGC non è concesso fare appello nuovamente alla CGA di Palermo in quanto le prossime udienze fissate non vi saranno prima di metà settembre, quando oramai il campionato cadetto sarà già iniziato da un bel po’ di tempo.

Ciò che certo è che la Federazione ha già inserito gli etnei nel calendario di serie C e ciò porterebbe al rifacimento anche di quel calendario oltre a quello cadetto.

Senza entrare nel merito delle ragioni più o meno giuste che hanno riportato il Catania in serie B, bisogna convenire che il ricorso alla giustizia ordinaria da parte di Gaucci oltre a generare un vespaio di polemiche e becere accuse in federazione e in lega calcio, ha generato proseliti nelle varie società di calcio che per vari motivi hanno intentato ricorsi ai vari Tribunali amministrativi. Negl’ ultimi giorni si registrano i ricorsi al Tar sia dell’ Aquila Calcio che del Sora Calcio. Purtroppo come era ampiamente previsto, l’iniziativa presa da Gaucci di violare la clausola compromissoria, adendo la giustizia ordinaria per sovvertire il responso negativo del campo di gioco, ha fatto scuola anche negli altri presidenti scontenti, i quali preferiscono far decidere la sorte della loro squadra in un aula di tribunale.

In ordine alla vicenda delle fideiussioni false, dalle indagini sono emerse chiare responsabilità dell’ex presidente della SBC, tale sig. Santoro faccendiere napoletano, che sarebbe il vero organizzatore della truffa ai danni di Roma e Napoli  con l’aiuto di mediatori e broker suoi amici. Addirittura sembra che i soldi pagati dalle società si trovino in un conto corrente a Lugano in Svizzera di proprietà del Santoro. Inoltre sembra che la truffa delle fideiussioni sia stata posta in essere a danno della società di calcio non solo per favorirle nelle iscrizioni ai campionati ma anche per coprire i debiti che esse hanno verso l’ente previdenziale dei calciatori ”Enplas”, a tal proposito la guardia di finanza ha ispezionato gli incartamenti relativi alle posizioni previdenziali delle società Ancona, Chieti e Taranto.

Da ciò ne deriva che Il nostro calcio è oramai alla frutta, ci mancavano solo i finanzieri e i giudici ad imperversare sullo sport più amato dagli italiani.

 

di Luigi Giordano 

14/08/03 

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