Il ct del Settebello fra passato, presente e futuro

DE CRESCENZO: UN LAUREATO A CACCIA DELL’ORO 

 

Se esistesse un’università della pallanuoto lui ne sarebbe il rettore. Fine psicologo e squisito tatticista, Paolo De Crescenzo (laurea in economia e commercio) è uno fatto all’antica, abituato a non tradire mai le aspettative, d’altro canto come ha dimostrato durante il suo lungo idillio rossoverde in quel di Posillipo, 9 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 1Coppa delle Coppe ed 1Coppa Italia non possono essere figli della dea bendata.

Chi meglio di lui quindi avrebbe potuto sostituire alla guida del Settebello, un Sandro Campagna ancora intento a leccarsi le ferite dopo la delusione mondiale di Fukuoka?

Ora Paolo De Crescenzo è pronto per l’avventura più grande della sua vita, le Olimpiadi che si svolgeranno questa estate ad Atene.

 

Come ti stai preparando per le prossime Olimpiadi e quali sono le tue aspettative?

La preparazione è incominciata ormai dagli inizi di quest’anno, con incontri periodici che andranno ad intensificarsi prima della World League di fine Maggio, con l’intento di arrivare all’appuntamento di Atene al massimo della condizione e  più competitivi possibile, perché la concorrenza è tanta, e nessun avversario è da sottovalutare. Ho visto grossi miglioramenti in tutte le nazionali e dopo il brillante risultato degli ultimi mondiali (n.d.r. medaglia d’argento) sarà certamente più facile peggiorare, il difficile sarà riconfermarsi.

Ora c’è la nazionale ma prima nella tua vita c’è stato tanto Posillipo, quali sono i tuoi ricordi più belli?

E’ stato un periodo lungo e i ricordi sono tanti, a partire dalle esperienze con il primo nucleo, quello formato dal Porzio, dal Fiorentino, dai Postiglione e dai Fiorillo fino ad arrivare all’ultima generazione quella dei vari Silipo e Bencivenga. Fra le vittorie più belle, voglio ricordare il mio primo scudetto nel 1985, vinto nel derby contro la Canottieri, lo scudetto vinto a Roma e le due coppe dei campioni. Anche le sconfitte però nonostante siano amare, costituiscono  ricordi forti, perché ti fanno comprendere il vero significato dello sport.

Qual è secondo te la sostanziale differenza fra il tuo Posillipo entrato di diritto nella leggenda, e il Posillipo d’oggi?

Forse sono cambiati gli uomini, ma è rimasto sempre un gruppo che vive di grande amicizia, con due caratteristiche fondamentali quelle della determinazione e un’altra fondamentale, un grande orgoglio da sempre presente, condito da grandi individualità. E con potenzialità e volontà di vittoria. Oggi la pallanuoto campana vive un ottimo momento, con tre squadre in massima serie. E’ merito di tutte quelle società che in questi ultimi anni hanno investito nel settore giovanile.

Dopo tanta pallanuoto, per completare è d’obbligo una domanda a sfondo calcistico: questo Napoli…

Purtroppo tutto il calcio, vive grossi problemi finanziari che lo hanno sconvolto, e paga tutt’oggi una cattiva gestione, anche il Napoli non è stato da meno, e rispetto a club meno blasonati che si trovano in serie A come Chievo e Siena, paga il fatto di non essersi mai fissato seriamente un obiettivo, come invece queste hanno fatto, per la mancanza di un’organizzazione societaria. La rinascita dovrà avvenire gradualmente, facendo leva su quel settore giovanile, che da sempre è stato un punto di forza degli azzurri.

 

 

 

Marcello Sangiorgio                                        2/4/2004

 

 

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