LA FIGC NELLA BUFERA PER LE FIDEIUSSIONI FALSE

 

Il calcio italiano dopo il caso Catania, (destinato ad avere una nuova appendice con la sentenza del Tar del prossimo mercoledì) sta vivendo un momento ancor più delicato in seguito allo scandalo delle fideiussioni false presentate da Roma, Napoli, Cosenza e Spal per potersi iscrivere ai relativi campionati di appartenenza.

In particolare è la federazione italiana gioco calcio che rischia di essere travolta da questa nuova vicenda, che  al momento risulta poco chiara e piena di inquietanti interrogativi.

Quello che certo è che, la società finanziaria” la Sbc” che avrebbe concesso le garanzie alla società suddette ha negato per bocca del proprio amministratore delegato di aver  prestato garanzie ad alcuna società calcistica giacchè il capitale della Sbc non avrebbe permesso di garantire l’entità dei debiti che le società calcistiche hanno verso la federazione e di cui la COVISOC ha chiesto la copertura ai fini dell’iscrizione al campionato. Inoltre l’amministratore della società ha indicato che presunta firmataria della fideiussione sarebbe una persona che non lavora più nella società con sede in Civitanova Marche, addirittura dal mese di aprile. L’ex amministratrice per di più interrogata dai magistrati ha disconosciuto la propria firma. In seguito a ciò, non solo si è attivato l’ufficio indagini della federazione ma addirittura la procura di Roma che ha aperto un fascicolo per truffa e falso. Nel senso che allo stato attuale la magistratura considera le società coinvolte come vittime della truffa di qualche broker o intermediario, tuttavia se nel corso delle indagini e durante gli interrogatori iniziati da qualche giorno, emergessero particolari che facessero presagire che le società calcistiche erano a conoscenza della truffa a quel punto si aprirebbero scenari preoccupanti per le due società. A livello penale rischierebbero in prima persona gli amministratori delle società mentre a livello sportivo è prevista per l’illecito della falsificazione di atti ai fini dell’iscrizione del campionato come sanzione più grave la retrocessione nel campionato inferiore.

A tal proposito sia l’Atalanta che il Catania hanno inviato esposti in Federazione e al Coni al fine di essere ammesse in serie A e in serie B al posto di Roma e Napoli.

Ciò che è più increscioso in questa faccenda non è tanto la responsabilità delle società coinvolte che sono state  vittime di un sistema in cui vi è una connivenza tra la Figc e gli istituti di credito e gli istituti dell’alta finanza, bensì la responsabilità della Covisoc che quale organo della FIGC per il controllo della gestione dei bilanci delle società,  in primis ha  suggerito il nome della Sbc come società che avrebbe potuto concedere le fideiussioni in tempi brevissimi e successivamente ha ritenuto regolari le garanzie presentate dalla Roma e Napoli, garanzie che sono risultate palesemente false con firma contraffatta. Per ora sia Carraro come presidente della Figc che Pescatore presidente della Covisoc si ritengono tranquilli circa il loro operato e negano ogni conoscenza con faccendieri e mediatori che hanno truffato le società di Roma e Napoli. Le stesse società per bocca dei presidenti Sensi e Naldi si sentono raggirate e pronte a presentare eventualmente nuove fideiussioni. Tuttavia toccherà solo ai magistrati fare chiarezza su questa intricata e vergognosa vicenda che ancora una  vede coinvolta la federazione che a questo punto rischia il commissariamento.

 

di Luigi Giordano 

08/08/03

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