UN TOCCO DI ROSA

 

     

 

Tutti conosciamo “Cenerentola” il lungometraggio disneyano.  Proviamo a ricordare la scena nella quale lei balla felice con il principe e, a poca distanza, le tre fatine, artefici dell’incantesimo, litigano tra loro per il colore del suo vestito. “Rosa!”, “azzurro!” “no, rosa!” “no, azzurro!”; a colpi di bacchetta magica, il vestito si trasforma ora in un colore ora nell’altro. 

Cerchiamo ora di fare la stessa cosa; diamo  una gradita tonalità di rosa ad un ambiente rigorosamente azzurro e maschile parlando della nazionale femminile di pallavolo.

Il quinto posto raggiunto nel Gran Prix in Puglia costituisce un buon viatico in vista dell’Europeo e delle Olimpiadi di Atene; forse era lecito aspettarsi qualcosa di più da una squadra che meno di un anno fa, in Germania, si era laureata campione del mondo ma, trattandosi di una nazionale giovane e sperimentale, la fiducia è ben riposta.

Paoletta Cardullo può essere considerata uno dei primi liberi al mondo, ottimo il rendimento di Valentina Borrelli ed Elisa Togut, quest’ultima in non perfette condizioni fisiche, di sicuro affidamento Nadia Centoni e Valentina Fiorin per non parlare della proverbiale grinta di Simona Gioli e della capitana Leggeri.

Intendiamoci, il tecnico Bonitta ha comunque di che lavorare. Si è lamentato per la tenuta psicologica di alcune atlete; a volte hanno sottovalutato impegni sulla carta facili, altre volte sono partite lanciate ma hanno mollato troppo presto convinte di avere già in tasca il match.

L’incitamento di un pubblico che ha sempre gremito i palazzetti dove di volta in volta le azzurre hanno giocato, unito ad un ascolto televisivo sempre in crescendo, è prova che questo sport sta conquistando la popolarità che merita.

A maggior ragione quando, prendiamo atto, semiseriamente, di un ridimensionamento del tasso “estetico” della squadra.

In Puglia erano assenti due colonne in tal senso: Francesca Piccinini reduce da un intervento chirurgico all’alluce e Maurizia Cacciatori.

Se la “Picci” non vede il momento di ritornare in azzurro, il discorso è definitivamente chiuso per la “Mau”, la miglior palleggiatrice dei Mondiali ’98.

La ex capitana, esclusa dal tecnico Bonitta per motivi non solo tecnici, colpita nel suo orgoglio, ha deciso di dare una svolta alla propria carriera.

Cinque anni fa fu la Piccinini la prima a trasferirsi oltre frontiera. Andò in Brasile, giocò nel Team Rexona a Curitiba, per tornare in patria un anno dopo.

Ora la palleggiatrice toscana, dopo sette anni a Bergamo inframmezzati da uno a Napoli, 4 scudetti, 3 Coppe Italia, 2 Coppe Campioni e 2 Supercoppe Italiane, andrà all’estero e precisamente in Spagna a Tenerife.

È caricata a mille e sogna un trionfo in Europa possibilmente a danno di una formazione italiana. 

In bocca al lupo cara Mau; ma è un augurio esclusivamente formale. Premesso che in una finale di Champions League tiferemo per una squadra italiana, se la calorosa accoglienza di migliaia di tifosi spagnoli ti sarà utile  per un rapido ambientamento, se giocherai in una grande squadra e avrai le soddisfazioni che ultimamente qui non hai trovato, tra quanti anni ti rivedremo sui nostri parquet? 

  

Antonio Gagliardi

                                                                        04/8/2003

               

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