ALEX
ZANARDI: PRONTI VIA!
Tutto
è cominciato (o tutto è
finito) il 15 settembre 2001 al
circuito del Lausitzring, in
Germania; il pilota bolognese
dominava la prima corsa di F.
Kart della stagione quando,
all’uscita dei box, la sua
Reynard-Honda fu speronata e le
sue gambe tranciate di netto.
Fu
ricoverato all’ospedale
traumatologico di Berlino dove
la prima notte lottò e vinse la
sua prima e fondamentale
battaglia: quella per restare in
vita. Dopo sei settimane fu
dimesso ed una sua dichiarazione
“Si, credo di essere un
miracolato” avrebbe dovuto far
immaginare quale sarebbe stato
il suo vero obiettivo: ritornare
a correre. Non solo camminare o
ritornare al volante di una
qualsiasi automobile, ma proprio
ritornare a correre su un vero e
proprio circuito.
Ci
sono voluti 14 interventi
chirurgici, l’applicazione
delle protesi, mesi di cure e di
specifiche esercitazioni per
capire che il suo sogno non
sarebbe stato irrealizzabile.
Mettiamoci pure
un’incrollabile ottimismo, una
passione ed una determinazione
non comuni e la meta è stata
raggiunta.
Guidare
per guidare, Alex lo fa già;
nella vita di tutti i giorni
esce a bordo della sua BMW 540i
adattata alle sue
caratteristiche e possiamo solo
immaginare l’emozione che
prova quando gira le chiavi
dell’accensione e che ha
provato quando, già questo è
stato un successo, è riuscito a
calarsi in un abitacolo dopo
soli 10 mesi dall’incidente.
Lo
scorso 11 maggio a bordo di una
Reynard-Ford ha voluto
completare, forse per
un’intima scaramanzia, i
tredici giri che gli mancavano
nella gara fatale e, solo dopo
aver provato una BMW
Superturismo il 15 luglio 2003,
ha capito che il sogno si era
realizzato.
Alex
Zanardi correrà il 19 ottobre a
Monza l’ultima gara del
Campionato europeo turismo al
volante di una BMW; le corse per
un pilota sono molto, per lui
erano praticamente tutto, ma
dopo un’esperienza del genere
chiunque rivede la scala dei
propri interessi.
Alex
non ha mai smesso di ringraziare
la famiglia, moglie e figlio,
l’equipe
medica che lo ha seguito,
alcuni colleghi ed anche i fan,
persone che non ha mai visto né
conosciuto, che con varie
dimostrazioni di affetto lo
hanno aiutato a ricominciare una
vita normale.
Ma
c’è poco o niente di
“normale” in una vicenda
come questa; non sappiamo se il
15 settembre di due anni fa
qualcosa sia finito o sia
cominciato.
Optiamo
per una provvisoria
interruzione; dunque, Zanardi,
dov’eravamo rimasti?
Antonio
Gagliardi
19/9/2003