ANCORA
LEI
Ecco
qua la nemica amatissima, la
rivale bellissima, la pantera rosa
Con
un po’ di odio ma senza rancore,
tanto per scomodare Gianni
Morandi.
Non
provo simpatia per Maria
Sharapova, malgrado la
notevole avvenenza; contrariamente
al pubblico di Wimbledon e a chissà
quanti in eurovisione, io non
rimasi irretito da quel melenso ed
irridente balletto con cui
festeggiò il doppio 6-4 inflitto
alla Dokic.
E
ora, undici mesi dopo, sulla terra
di Parigi, ha preso lo scalpo
della napoletanissima Rita
Grande, ma sperare che ciò
non fosse accaduto sarebbe stato
quanto meno azzardato. La
freschezza atletica di chi è più
giovane di dodici anni, con 63
posizioni di meno e 861 punti di
più, si è concretizzata con un
secco 6-2 6-0.
È
un tennis sempre più fisico e
potente; distano anni luce la
grazia di Chris
Evert, la bellezza latina di Gabriela
Sabatini, adesso ci sono i
muscoli (da ristrutturare) delle
sorellone Williams,
la potenza della Davenport
e quella di una rampante Mauresmo.
A queste aggiungiamo un esercito
proveniente dall’Est, queste
russe che sembrano andare tanto di
moda in questi ultimi tempi.
Gli
ultimi Internazionali di Roma
vedevano alla partenza 11
figliocce di Anna
Kournikova, tutte pronte, però,
a rinnegarla urlando ai quattro
venti che pensano solo a vincere,
che non sono interessate alle
copertine e che, magari, si
fidanzeranno con un ragazzo
qualunque.
Basta
sentire il nuovissimo astro
nascente, la 14enne bulgara Sesil
Karatancheva che in
un’intervista ha subito detto
che il paragone con la prima
lolita nel tennis la gratifica
sotto il profilo estetico ma la
rende molto meno orgogliosa da un
punto di vista tecnico: “ok sono
carina, ma sono anche così
scarsa?”
Approfittando
dell’affanno delle due regine
belghe Henin
e Cljisters,
alle prese con problemi fisici,
proviamo a credere che la storica
impresa di Tathiana
Garbin
non resti isolata e che qualche
altra giocatrice nostrana possa
opporsi alla tanto pronosticata
dittatura delle “ova”.
Antonio
Gagliardi
29/5/2004