• DETTI E CONTRADDETTI - AMENITA' DALLA 12. A DI CAMPIONATO E DINTORNI •

18/11/2008

RENATA SCIELZO) – Meglio tardi che mai. Ed eccoci qui con un po’ di ritardo a dire e contraddire, prima che arrivi la prossima giornata di campionato e tanta altra carne ci sia da mettere al fuoco.
La domenica ha regalato spunti interessanti.
Tralasciando la deludente prestazione dei nostri, che ci sono sembrati poco convinti e convincenti dal primo minuto e hanno trovato nell’arbitro Brighi un loro alleato (l’incompetente non sapeva a che santo votarsi…estraeva cartellini a go go, chiamava e non chiamava rigori…), esercitiamo la tecnica della rimozione per quel che riguarda casa Napoli e guardiamo in casa altrui. Della serie l’erba del vicino è sempre più verde. Verdissima e soprattutto scivolosissima è l’erba su cui corrono i calciatori milanisti. Ogni match è uno scivolone, ogni match è un rigore. Di rigore. Calciopoli doveva essere un lontano ricordo dopo il processo a Moggi e soci….Calciopoli forse non è più…ma i rigori al Milan sono di quelli che vedono solo l’arbitro di turno e i cronisti e i moviolisti al soldo del presidente del consiglio.
In casa Inter è Ibramania e Mourinhoesaltazione soprattutto in vista dello scontro al vertice con la Vecchia Signora, nemica atavica e oggetto negli ultimi anni di botta e risposta a distanza non sempre politically correct. Moratti ebbe a dire che il suo era lo scudetto degli onesti e in casa Juve si risentirono…ma si risentì anche De Rossi l’anno scorso quando disse che poi anche l’Inter aveva ricevuto i suoi aiutini…dargli torto? E perché mai…il ragazzo ci sembra più equilibrato del suo capitano e dei suoi tifosi. Tirato in ballo De Rossi, rimaniamo in casa Roma, dove l’atmosfera è di festa eccessiva. La vittoria nel derby è stata salutata dai tifosi come quella di uno scudetto e Baptista, che fino al giorno prima era stato oggetto di improperi di ogni tipo, è stato salutato come l’ottavo re di Roma. Un po’ di moderazione non guasterebbe viste le ultime uscite dei giallorossi…così come non guasterebbe un po’ di serenità intorno alla squadra, dopo tante inutili e talvolta cattive contestazioni.
E in tema contestazioni passiamo allo show di W. Zenga. L’ex portierone nazionale, come avevamo già notato, ha preso lezioni da Mourinho, dando anche lui il meglio di sé con il povero Varriale di turno. Ora è vero che Varriale è di quelli che…quelli che…però anche lei Zenga…insomma come diceva il buon Totò “ci facci il piacere”. Pare che il quiproquo sia stato chiarito in occasione della Panchina d’oro (assegnata ad un altro Mister Simpatia: Roberto Mancini) e di sicuro Zenga è stato multato dal Catania (danno di immagine…). Se anche Moratti cominciasse a prendere esempio dal presidente del Catania…povero Mourinho…il suo pingue stipendio diventerebbe un po’ meno pingue.
Altro? Yes. La redenzione sulla via del Franchi di Calaiò. La sua dichiarazione dopo il rigore sbagliato contro il Bologna è da fare invidia alle barzellette di Totti o su Totti…aveva bevuto o si era bevuto il cervello? I suoi goal sono un lontano ricordo..e ce ne spiace...le sue frecce sono rimaste nei cuori azzurri. Su con la vita, arciere!
E poi ancora le stoccate di Cesar, neoacquisto del Bologna che sostiene di aver pagato all’Inter per essere un uomo di Mancini…e questa è un’altra dichiarazione che sa di barzelletta. Sarà pur in parte vero, ma le sue prestazioni - che non ricordiamo essere brillanti – dove le mettiamo?
Abbiamo esaurito il da dirsi? Non proprio…qualche contraddetto ce lo teniamo stretto per la prossima settimana. Dovesse mai accadere che tutto fila liscio e che non ci sia da dire e da contraddire? Alla prossima.
 

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