• DETTI E CONTRADDETTI – AMENITA’ DALLA 18.A DI CAMPIONATO E DINTORNI •

12/1/2009

(RENATA SCIELZO / foto di Felice De Martino) – Bentornati cari 25 lettori all’appuntamento consueto del lunedì pomeriggio con la nostra rubrica.
Un Lunedì di festeggiamenti, che arrivano dopo le un po’ tristi – calcisticamente parlando - vacanze natalizie...
Perché tristi? Due motivi: il nostro Napoli al quinto posto e la lunga pausa del campionato, che per gli appassionati di calcio ha significato “disintossicazione forzata”. Ma per fortuna qualcuno lassù si è ricordato di noi: dopo aver fatto a meno del dio pallone per circa due settimane (cosa che in paesi come la Gran Bretagna non avviene, perché si gioca anche il 26 dicembre, tanto per fare un esempio) e dopo aver pregato che Lavezzi si riprendesse dalla sua sindrome influenzale, eccoci lì ancora increduli a godere un quarto posto riacciuffato con sofferenza e con l’ausilio del Lecce, corsaro in quel di Firenze. E potevamo finire addirittura terzi in coabitazione, se la Roma non si fosse fatta “imbambolare” da Pato e compagni. Ma non bisogna mai osare troppo. “Chi si accontenta gode” recita l’antico adagio.
Napoli di nuovo quarto, dunque. Ma attenzione. Non osare ma nemmeno gioire e festeggiare anzi tempo. Fiorentina, Genoa e Lazio sono in agguato e la Roma (che dovrà recuperare con la Samp) e che è in ripresa - almeno a livello di gioco - non starà a guardare. Zona Champions quindi tutta da conquistare con i nostri che – duole dirlo – non sono sembrati al top della condizione e con un Denis che – non ce ne vogliano i suoi sostenitori ad oltranza – continua a non convincerci.
Ieri qualcuno ha sputato sentenze su Hamsik per un rigore sbagliato e per una prestazione opaca, senza rendersi conto che i problemi del Napoli sono lì davanti, dove né Denis, né il buon Zalayeta sembrano assicurare quel certo numero di goal che un bomber d’area dovrebbe saper garantire. Ma, disquisizioni pseudo-tecniche a parte, tralasciamo il poco congeniale abito di allenatori (non è il nostro mestiere), e torniamo a dire e contraddire.
Oggi si ride alla faccia di SpecialOne, messo alle corde dal Cagliari. E perdonateci se siamo poco obiettivi e per nulla neutrali, ma vedere l’Inter con la sua rosa stracolma lamentarsi della mancanza di attaccanti e pareggiare in casa con il Cagliari ci diverte, quanto ci diverte... Problemi di rosa? Ma come non era Mancini che accampava scuse ridicole? Mourinho riconosce gli errori, poi però cerca altri attaccanti, altri mezzi, altre risorse. Come se a far girare una squadra servissero solo i giocatori, o peggio, solo i campioni. Squadra? Ce l’hanno chiaro il concetto?
Per chiarirlo ulteriormente non guardare in casa Milan. Attacco apparentemente stellare con 2 attaccanti su quattro da geriatria andante e con un organico che sembra un album di figurine panini. Poi per carità con la Roma si pareggia, ma nel frattempo si fa fare un po’ di palestra a Ronaldinho, una sfilata con occhiolini e sorrisetti vari ai fotografi per Beckam, un allenamento prepensionistico a Maldini e compagnia bella.
Colpa di chi? Ci si lamenta del calcio dei lustrini e poi si costruiscono squadre su misura per gli sponsor e per introiti che poco hanno a che fare con il rettangolo verde. Beckam...mancava solo lui all’appello. Come se il nostro campionato non fosse già pieno di palloni d’oro in pensione e belle figurine da attaccare all’album.
E dire che ieri sera il bel biondino inglese non è stato nemmeno tra i peggiori. Chi sono stati allora i peggiori?
Tutti quei colleghi che si sono affannati per intervistarlo, per fotografarlo, per immortalarlo. Poco ci mancava che chiedessero una zolla del prato dell’Olimpico, perché era stato calpestato da lui: il calciatore modello (e ci siamo capiti sull’uso del termine…).
Un fenomeno mediatico da milioni di euro, un fenomeno mediatico che ci fa capire sempre più quanto il calcio nel nostro paese non sia altro che un gran baraccone da circo. Basta. Non se ne può più. Perché non intervistare Christian Maggio per un’ora, visto che ha regalato tre punti alla sua squadra (tanto per fare un esempio), piuttosto che un fenomeno da “gillette” che è venuto a fare shopping con consorte a Milano e un po’ di palestra prima di tornarsene a L.A. e dopo aver girato le miglior piazze d’Europa? Se il PSG fosse un po’ più prestigioso e offrisse bilioni c’è da giurare che Beckam e signora finirebbero anche lì…ma abbiamo detto già troppo. Ai soloni solo un messaggio, Beckam è una bella figurina. Evitiamo di farlo parlare. E lasciamo spazio a servizi e commenti che parlino di calcio. Per il resto ci sono i programmi di gossip o Nonsolomoda.
Grazie. Aggiungere altro? Le solite moviole? I soliti errori arbitrali? Vi risparmiamo la noia di leggere ciò che già avete sentito e risentito.
Vi suggeriamo solo di ammirare Pocho e di strabuzzarvi gli occhi, perché non avrà il capello all’ultima moda, la faccia tirata per le interviste, l’occhiolino pronto per la telecamera di turno,l’esultanza “posticcia” con il compagno dinanzi al cameraman, ma sa essere molto ma molto più ubriacante di un capello con meches e di un fisico palestrato. La classe - signori - non è acqua.
Alla prossima e forza Napoli.
 

INDIETRO