• DETTI E CONTRADDETTI - AMENITA' DALLA 19.A DI CAMPIONATO E DINTORNI •

19/1/2009

Cari lettori, bentornati al nostro consueto appuntamento settimanale. Questo pomeriggio ci siamo fatti un po’ attendere, nella speranza che fosse posta la scritta “The End” alla telenovela Kakà, che più di ogni altra notizia ha occupato le colonne dei nostri giornali e i servizi delle nostre trasmissioni sportive.
Il papà di mister 100 milioni di euro è effettivamente giunto nelle vesti di procuratore in quel di Milano - per la precisione in via Turati - ma quale sia il risultato della trattativa ancora non è dato saperlo. I contorni della storia sono certi solo sotto alcuni aspetti: un’offerta non si sa bene di quale entità del Manchester city depositata in via Turati, l’abbraccio di tutta la squadra alla fine del match disputato a S. Siro contro la Fiorentina sabato sera, la protesta dei tifosi che hanno da sperare solo in un miracolo per trattenere il pallone d’oro in rossonero. Società e calciatore sono apparsi agli occhi anche dei più inesperti parecchio lusingati dalle “sirene” degli sceicchi. Chi vivrà vedrà.
Intanto i tifosi potranno attaccare per qualche partita sul loro album la figurina di Beckam. Vuoi mettere, direbbero sponsor ed esperti di immagine?
E dall’affare Kakà e dai rossoneri ci trasferiamo a piè pari in casa nerazzurra. Momento drammatico per i cugini, che pur non essendo alle prese con casi eclatanti di mercato, devono vedersela con una debacle che sa davvero di brutta figura.
L’Inter dello Special One è a –6 rispetto all’Inter di Mancini, i goal buscati sul campo dell’Atalanta ammontano a 3, Ibrahimovic è andato a lezioni di pallavolo. A nulla sono valse le accorgenze tecniche sulle quali mister Mourinho si sarebbe dilungato in settimana. I suoi boys hanno rimediato una figuraccia, che sa di calo. Soprattutto perché arriva dopo il fortunoso pareggio casalingo con il Cagliari. Lì Ibra per fortuna non andò di mano. Ma sarà stata la Mano de dios a deviare quel pallone nella rete di Julio Caesar? Chissà che non si arrivi a negare l’evidenza, pur di difendere l’Ibra tanto amato dai soloni nazionali.
La Juve approfitta poco della debacle nerazzurra. Recupera solo 1 punto, fermata da una Lazio piuttosto volitiva e “presa a gomitate” da Nedved. Chissà perché alla furia ceca si lasciano passare certi atteggiamenti. Forse sono già nel suo dna di furia e come tale vanno giustificati, come ha avuto modo di sostenere un folle giornalista mediaset? Tanto è fazioso, ne abbiamo rimosso anche il nome. Ridicolo.
La Juve guadagna un punto, il Milan 3. E si riapre la lotta scudetto. In zona Champions affonda il Napoli, più sotto i colpi del fischietto che sotto i colpi del Chievo. Napoli brutto sì, ma penalizzato e sfortunato (vedi alla voce traversa colpita da Lavezzi). E il grifone gemellato se la gode. Si rialza la Roma, che vince nell’extratime grazie all’ennesimo consecutivo ruggito della bestia e al S. Paolo domenica prossima si prospetta uno scontro che sa d’Europa. L’osservatorio dovrebbe proibire la trasferta ai giallorossi, i nostri dovranno limitarsi a sostenere la squadra. Niente danni e cavolate: la partita è di quelle fondamentali e in ballo - ovemai qualcuno non l'avvesse ancora capito - c’è la Champions. Bisogna augurarsi che i giallorossi arrivino fiaccati dall’incontro infrasettimanale con l’Inter, valido per i quarti di finale di coppa Italia.
Altro da aggiungere? Può andare, vi lasciamo alla vostra cena.
Buona serata a tutti e alla prossima.
 

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