• DETTI E CONTRADDETTI - FATTI, MISFATTI E FATTORE C •

8/9/2008

(RENATA SCIELZO) - Archiviata la prima di campionato con il flop delle “grandi” ed una classifica che arride alle piccole, messo alla berlina il permaloso Specialone Mourinho da tutte le reti e la stampa nazionale e resisi famosi i teppisti nostrani che ci hanno “regalato” il divieto di trasferta da qui alla fine del campionato e la chiusura delle curve dello stadio San Paolo, non ci resta che regalare un po’di spazio a Lippi e soci, e vedere come se la passano le altre nazionali in questo primo turno di qualificazioni mondiali.
Dopo il rigore sbagliato agli Europei contro la Spagna Totò Di Natale si fa perdonare e in zona Cesarini regala la vittoria agli azzurri, mettendo a segno la sua seconda doppietta stagionale. In un’Italia troppo brutta per essere vera - mister Lippi dirà che il nemico numero uno è stato la forma dei suoi - brillano solo il furetto dell’Udinese e il solito Buffon, che in più di un’occasione ci mette una pezza. Stanchi e opachi tutti gli altri. Il mister annota in vista della prossima, si scusa e se la ride. Cipro è beffata. L’Italia – more solito – gioca male ma vince. Di Natale festeggia e dopo i due eurogol messi a segno contro il Palermo e la doppietta azzurra fa sognare i tifosi dell’Udinese che continuano a tenerselo stretto. Sicuri che non senta la mancanza dell’aria della sua città? Un po’ di sana saudade e un ritorno all’ovile farebbero impazzire il S. Paolo, quel S. Paolo che Totò vuole aperto. “Giocare con le porte chiuse al S. Paolo è come andare al cimitero”. Totò, Napoli ti aspetta e ti sogna. MAGARI.
Bando al FANTACALCIO, passiamo alle altre.
Va male alla Francia di Messier Domenech, sempre più sul viale del tramonto. Gli austriaci mettono sotto 3-1 i blues, Domenech rischia il posto e Mexes, silurato di lusso dell’europeo, difende il mister. C’è da meravigliarsi? Nient’affatto. Al biondo difensore giallorosso, lasciato inaspettatamente a casa per l’Europeo, non resta che fare mea culpa. E’ lui, in una stagione che non sembra iniziata sotto i migliori auspici, a metterci lo zampino in due dei goal degli austriaci. Deviazione sul primo goal e rigore procurato in occasione del terzo. Forse Domenech aveva visto lungo? Forse Mexes è tornato il brocco della prima stagione disputata alla Roma? Forse era ancora intontito dai dribbling ubriacanti del Pocho Lavezzi? O forse la nazionale, fatta eccezione per De Rossi (che pure ai mondiali ha sgomitato e all’europeo ha sbagliato un rigore), non è cosa da romanisti…CHIEDERE A TOTTI PER LA CONFERMA.
Va meglio all’Ucraina di Sheva, alla Slovacchia di Marek Hamsik e al neonato Montenegro di Vucinic e Jovetic. I ragazzi che giocano in Italia vanno tutti a segno, regalando emozioni e goal da antologia. Bellissima la punizione di Capitan Vucinic. A secco resta Ibra, che, non potendo andare di mano come è successo contro la Sampdoria, non riesce a tirare fuori di impaccio la sua Svezia. ALTRO CHE IBRACADABRA. Intanto Gattuso, travestito da Fantozzi, cade tra due panchine e si infortuna. Ma Lippi non si preoccupa e va avanti serafico: il FATTORE C, ANCORA UNA VOLTA, HA RISPOSTO PRESENTE.
 

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